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Istruzione e formazione in carcere e nei servizi minorili. Il Protocollo d’intesa Giustizia-MIUR

In occasione del 24mo anniversario della strage di Capaci, è stato firmato oggi a Palermo un protocollo d’intesa tra il Ministero della Giustizia e il MIUR per la realizzazione di un programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari e nei servizi minorili della giustizia. Il comunicato stampa del MIUR.

di Redazione GiuntiScuola23 maggio 20162 minuti di lettura
Istruzione e formazione in carcere e nei servizi minorili. Il Protocollo d’intesa Giustizia-MIUR | Giunti Scuola

Ai soggetti adulti ristretti nelle strutture penitenziarie e ai minori sottoposti a provvedimenti penali non detentivi da parte dell’autorità giudiziaria minorile dovranno essere garantite integrazione e pari opportunità di trattamento nei percorsi scolastici. E questi percorsi formativi dovranno essere finalizzati a favorire l’acquisizione e il recupero di abilità e competenze individuali e a sviluppare una politica dell’istruzione integrata con la formazione professionale, in collaborazione con le Regioni e il mondo delle imprese, anche attraverso percorsi di apprendistato e tirocinio.

È quanto prevede un Protocollo d’intesa siglato oggi a Palermo, in occasione del 24mo anniversario della strage di Capaci , dai Ministri della Giustizia, Andrea Orlando, e dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, per la realizzazione di un Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari e nei servizi minorili della giustizia, da realizzarsi con il coinvolgimento di enti pubblici, fondazioni e associazioni di volontariato, categorie di imprese e confederazioni.

Fra le azioni che nasceranno dalla collaborazione dei due dicasteri, la definizione di un Patto Formativo individuale nell’ambito delle attività di accoglienza e orientamento ; l’integrazione dell’istruzione con la formazione professionale, da realizzarsi in collaborazione con le Regioni; la creazione di un libretto formativo con le competenze acquisite, per facilitare l’entrata nel mercato del lavoro. E poi formazione in apprendistato, flessibilità e personalizzazione dei percorsi formativi, previsione di laboratori didattici e tecnici, potenziamento delle biblioteche e formazione anche per il personale dell’Amministrazione penitenziaria, della Giustizia minorile, dell’Amministrazione scolastica, nonché per i volontari e gli operatori che operano negli istituti.

Un Comitato paritetico, composto da rappresentanti del Ministero della Giustizia e del MIUR, curerà la stesura del Programma, l’approvazione di un piano annuale delle attività e le conseguenti azioni di monitoraggio.

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