Il pianista Ezio Bosso spiega il 2 giugno ai bambini
La Costituzione è il nostro spartito: ci dice “in modo chiaro quali sono i valori che ci tengono insieme”. "I miei primi 2 giugno" racconta ai bambini come è nata la Repubblica.
Perché il 2 giugno non si va a scuola? Il pianista e compositore Ezio Bosso racconta ai bambini il significato della festa nazionale della Repubblica. Insieme a lui Guido Crainz, docente di storia contemporanea all’Università di Teramo, e il Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Ugo De Siervo. Si chiama
I miei primi 2 giugno
, ed è un libro edito dalla minuscola casa editrice bolognese
L’Io e il mondo di TJ
. Il racconto prende il “la” dalla vita di Arturo Toscanini, il grande direttore d’orchestra nato a Parma il 25 marzo 1867, di cui ricorre quest’anno il 150° dalla nascita. Il Maestro, lontano dall’Italia per 15 anni a causa del Fascismo, tornerà in Patria proprio per votare a favore della Repubblica al Referendum del 2 giugno 1946 e fu sempre un simbolo di libertà, di virtù civili e di difesa degli oppressi.
Il libro narra quella “storia straordinaria” di una Repubblica (la nostra) proclamata per libera scelta del popolo “mentre il re era ancora sul trono”. Spiega con parole semplici il suffragio universale: “per la prima volta votano tutti e tutte”. E poi c’è il Canto degli Italiani, “che ora tutti chiamiamo inno”, scritto quasi un secolo prima da due ragazzini di 16 e 17 anni, Goffredo Mameli e Michele Novaro, e che rappresenta “il nostro partecipare alla Repubblica tramite lo strumento più potente: la musica”.
La Costituzione, dunque, è il nostro spartito: ci dice “in modo chiaro quali sono i valori che ci tengono insieme”. Su tutti l’eguaglianza: di libertà, di diritti e di doveri. Perché Repubblica vuol dire appartenenza e partecipazione, proprio come la musica.