Il tuo carrello (0 prodotti)

Il tuo carrello è ancora vuoto

Libri, riviste e tanti materiali digitali: trova la risorsa per te.

Il laboratorio di grammatica valenziale

Per un apprendimento attivo, coinvolgente, basato sul ragionamento

di Agata Gueli, Anna Sorci20 ottobre 20216 minuti di lettura
Il laboratorio di grammatica valenziale | Giunti Scuola

A scuola si impiegano tanti anni nel fare grammatica. Malgrado tale dedizione, spesso questo affascinante campo rimane estraneo al bambino che apprende, come se il mondo delle parole, esplorato attraverso i contenuti grammaticali, non gli appartenesse. Eppure sappiamo bene come ciascuno di noi, ancor prima di accedere alla scuola, comunicava e possedeva un bagaglio lessicale che gli permetteva, fin da allora, di comprendere il mondo, quel piccolo mondo che già gli apparteneva e nel quale si muoveva. Perché allora quella grammatica implicita, posseduta da ciascun bambino, non trova rispondenza nella grammatica che si studia a scuola?


Il formulatore e il modello valenziale

Immaginiamo un teatro; sul palcoscenico un personaggio, il formulatore, e in platea, sedute, tutte le voci di un dizionario. Il formulatore guarda la platea e per primo fa salire sul palcoscenico il verbo, proprio quello il cui significato traduce il suo pensiero; poi convoca quei personaggi della platea utili a generare le unità sintagmatiche necessarie a costruire insieme al verbo l’atto comunicativo: nomi con o senza articoli o preposizioni con articoli e nomi. Così, se il formulatore vuole tradurre con le parole la scena dell’appendere, oltre al verbo convocherà tre sintagmi: Giulia appende il cappotto sull’attaccapanni.
La frase è dunque un petit drame, un piccolo dramma, secondo la metafora usata da Lucien Tesniére che nella prima metà del secolo scorso elaborò il modello della grammatica valenziale. I personaggi necessari al verbo per dare vita alla frase minima o nucleare, luogo delle relazioni necessarie, sono gli argomenti, così denominati da Francesco Sabatini, che per primo ha applicato il modello alla lingua italiana. Ma, ricorrendo ad un’altra metafora usata da Tesniére, possiamo chiamare gli argomenti anche valenze, termine mutuato dalla chimica: il verbo è come un atomo, che ha il potere di legare a sé altri elementi, nello specifico sintagmi nominali, proprio come avviene nel mondo della chimica dove le valenze degli atomi sono saturate da altri atomi. Da qui la grammatica valenziale.
Il verbo, la parola che narra un evento, in base al suo significato, costruisce una scena (quale appunto è la frase) chiamando a sé altri elementi (gli argomenti) e, in base al suo potenziale semantico, può chiamarne da 0 a 4. Per questa proprietà i verbi sono classificati in zerovalenti, monovalenti, bivalenti, trivalenti e tetravalenti.


La cura delle parole

La grammatica che possediamo nella testa è un atto creativo. È la parola che costruisce il mondo, che dà un nome alle cose, all’esperienza, che narra gli eventi, identificandoli e rielaborandoli. Orientare i bambini, sin dalla classe prima della scuola primaria, alla riflessione sui significati delle parole che quotidianamente usiamo è un atto fondamentale per l’acquisizione di un atteggiamento riflessivo sulla parola, cosa che negli anni successivi darà loro la capacità di interrogarsi sul suo significato, interpretandone i possibili usi e funzioni, costruendo relazioni più complesse tra le parole stesse.
Tale atteggiamento di cura della parola è necessario per l’avvio alla grammatica valenziale, una grammatica di impostazione fortemente semantico-sintattica.
È dal significato del verbo che nasce la frase; è dal variare del significato del verbo che riduciamo o ampliamo le nostre costruzioni frasali.
Lavorare con la grammatica valenziale, rispettando la scientificità del modello, vuol dire spostarsi in un nuovo campo d’azione, introducendo nella pratica didattica un modo diverso di fare grammatica: un modo attivo, coinvolgente, basato sul ragionamento. Tale approccio consente al bambino di divenire consapevole della forza generatrice del verbo, da cui partire per padroneggiare poi la struttura della frase – e non solo di quella minima o nucleare – quando si parla o si scrive.
L’insegnamento della grammatica approda a una dimensione fortemente laboratoriale, approccio didattico che fino ad oggi, nella maggior parte dei casi, è stato destinato allo studio delle discipline scientifiche e antropologiche.


Una didattica laboratoriale

Il modello della grammatica valenziale necessita di una mediazione didattica che non può essere trasmissiva, è una grammatica da “laboratorio”

Nell’applicazione del modello della grammatica valenziale che abbiamo potuto sperimentare nell’insegnamento e nelle buone pratiche realizzate dai docenti nei due anni (2016-2018) della ricerca condotta da Indire a Palermo, si riscontra motivazione e grande empatia nei bambini, perché diventano e si riconoscono protagonisti attivi del proprio processo di apprendimento, durante il quale fanno ipotesi, le verificano, costruiscono un sapere, lo confrontano e lo condividono.
Il potenziale produttivo del verbo può essere compreso dagli alunni attraverso una didattica esplorativa, nella quale il bambino:

  • si interroga sul significato;
  • elabora le proprie ipotesi;
  • le verifica;
  • costruisce l’apprendimento.

Risulta accattivante (e non solo per gli alunni!) fare grammatica attraverso la manipolazione delle parole, l’uso dei colori per identificare il verbo e gli argomenti, la rappresentazione grafica della frase, utilizzando gli schemi radiali elaborati dal professor Francesco Sabatini. O ancora arricchire l’attività con la drammatizzazione per comprendere quale scena si costruisce a partire dal significato del verbo, e poi ancora montare e smontare i sintagmi della frase per rendersi conto del tipo di legame (sintattico appunto o solo semantico) che li tiene uniti.
Queste e altre attività, attraverso una mediazione didattica ben organizzata, consentono al bambino di entrare nel mondo della grammatica in modo naturale, riflessivo e costruttivo che gli darà negli anni conoscenza e consapevolezza della lingua che possiede e usa.


Per saperne di più
  • Camizzi, L. (a cura di) (2021). Didattica della grammatica valenziale: dal modello teorico al laboratorio in classe – Una ricerca sul campo. Collana INDIRE. Roma: Carocci.
  • Sabatini, F. (2016). Lezione di Italiano. Milano: Mondadori.
  • Tesnière L. (2001). Elementi di sintassi strutturale. Torino: Rosenberg & Sellier


Italiano