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 Nei primi mesi di scuola, per conoscere la classe, mi piace fermarmi a parlare con le bambine e con i bambini e riflettere insieme su come si percepiscono. Per attivare questa pratica metacognitiva propongo un semplice gioco, ricco di significato, che consiglio di ripetere anche in diversi momenti dell’anno scolastico. La domanda è: “Che cosa sai fare con la testa, con il cuore, con le mani?”.
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 Col tempo, questa modalità ludica è divenuta il mio strumento preferito per entrare in comunicazione con le bambine e i bambini e costruire con loro una relazione affettiva significativa. Il gioco che propongo è un’opportunità per esprimersi e cono
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Nei primi mesi di scuola, per conoscere la classe, mi piace fermarmi a parlare con le bambine e con i bambini e riflettere insieme su come si percepiscono. Per attivare questa pratica metacognitiva propongo un semplice gioco, ricco di significato, che consiglio di ripetere anche in diversi momenti dell’anno scolastico. La domanda è: “Che cosa sai fare con la testa, con il cuore, con le mani?”.
Col tempo, questa modalità ludica è divenuta il mio strumento preferito per entrare in comunicazione con le bambine e i bambini e costruire con loro una relazione affettiva significativa. Il gioco che propongo è un’opportunità per esprimersi e conoscersi.


Il gioco del “So fare”

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