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Il fascino delle nuvole: letture e attività con il naso all'insù
Un elemento naturale, sempre a disposizione, per lavorare con la classe multiculturale

A casa – così come a scuola attraverso le finestre dell’aula –, ancor meglio sul terrazzo o in uno spazio aperto, si possono creare momenti condivisi per analizzare il cielo. Il sogno di ogni insegnante sarebbe poterlo fare di notte per meglio osservare le stelle o le fasi lunari e fino a qualche anno fa, prima che la pandemia complicasse tutto, era possibile farlo organizzando serate di apertura straordinaria delle scuole.
Di giorno tuttavia, soprattutto in primavera, il cielo offre spettacoli stupendi. Il tempo, ancora instabile, spesso cambia repentinamente e anche in una bella giornata di sole, nella porzione di azzurro che possiamo guardare, è possibile che facciano capolino formazioni nuvolose di ogni tipo.
Con il naso all’insù
Ai bambini guardare le nuvole piace moltissimo. Solitamente preparo questa proposta con un po’ di anticipo, appoggiandomi anche alle previsioni metereologiche, e al momento giusto parte la vera e propria caccia. Il libro che precede questa attività è di qualche anno fa e si intitola Il cacciatore di nuvole di Riccardo Francavilla, illustrato da Margherita Sgarlata, edito da Bohem.
Un albo illustrato interessante che affronta, tra l’altro, la tematica del diventare padre e dove il protagonista è un uomo che colleziona nuvole di tutti i tipi in giro per il mondo. Dopo la lettura, che solletica nei bambini il desiderio di costruire la propria raccolta personale di nuvole, arriva il momento di osservare il cielo, ognuno munito di alcuni fogli e una matita. Successivamente è interessante il confronto tra i disegni e l’interpretazione che ognuno dà a ciò che ha visto.
Il cielo dalla finestra
Lo spunto per un’altra bella attività, svolta lo scorso anno durante la DAD con i miei bambini di seconda, lo fornisce il brano “Dove nascono le nuvole” tratto dal libro di Mario Lodi Il cielo che si muove di Editoriale Scienza. Si tratta di un breve racconto che prima focalizza l’attenzione sulla forma e le dimensioni delle nuvole e poi invita i bambini a vedere in ognuna di esse strani personaggi mitologici, animali o castelli incantati. Il passaggio successivo alla lettura è stato l’osservazione di una porzione di cielo dal balcone di casa, dal terrazzo o più semplicemente dalle finestre. Ognuno ha poi fotografato quel che vedeva e ha inviato le immagini ai compagni per condividerle e immaginare tutti insieme a cosa potevano assomigliare, fino a farle diventare, questa volta individualmente, personaggi di una storia fantastica. Approfittando di quel piccolo rettangolo di blu, sono state create storie davvero singolari lasciando libera la fantasia.
Abbiamo anche cercato proverbi popolari e modi di dire legati alle nuvole – come “cadere dalle nuvole” o “avere la testa tra le nuvole” – e ogni bambino ne ha scelto uno e lo ha rappresentato attraverso il disegno. Sempre sullo stesso tema segnalo anche Petit Nuage di Eric Carle edito da Mijade, in lingua francese ma molto semplice nella comprensione.
Alla fine, per concludere l’attività, abbiamo letto il coloratissimo albo illustrato di Gek Tessaro Il circo delle nuvole edito da Lapis.
Cirri, cumuli e tanti altri…
Un’altra attività, più centrata sull’aspetto scientifico, è anche quella di dare il nome esatto a ogni nuvola utilizzando il lessico specifico. In questo caso può essere utile avere a portata di mano il libro Nuvolario. Atlante delle nuvole di Sarah Zambello con illustrazioni di Susy Zambello, per Nomos Edizioni con revisione scientifica a cura del Centro Geofisico Prealpino del Campo dei Fiori.