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Il coraggio di differenziare

Valorizzare le diversità: i metodi didattici ordinari non funzionano più

di Luigi D'Alonzo02 novembre 20201 minuto di lettura
Il coraggio di differenziare | Giunti Scuola

Per aiutare gli allievi, tutti gli allievi, a trovare a scuola percorsi formativi validi capaci di soddisfare le esigenze personali occorre avere il coraggio di rinnovare la nostra didattica.

Di fronte alle enormi diversità esistenti in classe, di fronte ai bisogni sempre più particolari dei nostri allievi occorre saper differenziare la proposta formativa con una prospettiva metodologica di base in grado di promuovere processi di apprendimento significativo per tutti gli allievi presenti in classe, volta a proporre attività educative didattiche mirate, progettate per soddisfare le esigenze dei singoli in un clima educativo in cui è consuetudine affrontare il lavoro didattico con modalità differenti (d’Alonzo, 2017). 

Cambiare mentalità didattica 

È fondamentale rendersi conto che i metodi di insegnamento ordinari non funzionano più ed è necessario cambiare una forma mentis che portava l’insegnante a vivere la propria esperienza didattica su seguenti principi, oramai superati (Gardner, 2005), in cui le differenze degli studenti sono ignorate e vengono riconosciute solo quando sono problematiche, i processi valutativi sono identici per tutti e riguardano quasi esclusivamente l’acquisizione di conoscenze, in cui l’idea di intelligenza è unica e l’idea di eccellenza è unica, dove gli interessi dell’allievo non sono rilevati, il profilo dell’apprendimento dell’allievo non è considerato e in cui è soprattutto dominante il modello didattico della lezione frontale identica per tutti. 

Riconoscere e valorizzare le differenze 

La via per soddisfare i bisogni sempre più complessi dei nostri allievi in classe è lavorare, invece, seguendo i principi della differenziazione didattica in cui le difformità che gli allievi presentano sono, innanzitutto, riconosciute e valorizzate e diventano le basi fondamentali per programmare l’attività didattica impostata sulle esigenze personali di ciascuno; in secondo luogo, le valutazioni rappresentano un momento importante per verificare se la proposta formativa si è rivelata valida oppure se necessita di essere ripresa, riprogettata su altre basi; inoltre, l’attività didattica è fondata sull’idea che l’intelligenza non è unitaria ma che esistono, all’interno del gruppo classe, molteplici forme di intelligenza che occorre conoscere per ideare percorsi formativi capaci di corrispondere ai bisogni dei singoli soggetti.   

Per saperne di più 

 • d’Alonzo, L. (ed.). (2017). La differenziazione didattica per l’inclusione. Trento: Erickson.

• Gardner, H. in Tomlinson, C. A. & Strickland, C. A. (2005). Differentiation in practice: A resource guide for differentiating curriculum, grades 9–12. Alexandria: VA: ASC. p. 16.

• d’Alonzo, L. (a cura di). (2019). Ognuno è speciale. Strategie per la didattica differenziata. Milano: Pearson. 

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