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Identità: alla ricerca di sé stessi
Il nostro aspetto, le nostre emozioni: attività di Italiano L2 con letture e disegni

L’identità è alla base del nostro essere e per questo mi piace lavorare con i bambini indagando la loro consapevolezza rispetto a ciò che sono. È un’attività dalle mille sfaccettature, che parte dall’io e può essere proposta, in progressione continua e seguendo vari step, dalla prima classe alla quinta.
Questo/questa sono io
In prima l’attività legata al riconoscimento della propria identità personale può iniziare dall’autoritratto, magari di fronte a uno specchio per non perdere particolari importanti del proprio viso. Mi è accaduto spesso di osservare come i bambini non abbiamo una visione reale di sé stessi. È sorprendente, ad esempio, la tendenza di molti di loro – soprattutto quelli con la pelle color cioccolato – a dipingersi di rosa. L’utilizzo dello specchio o di una superficie riflettente li aiuta a essere oggettivamente più attenti ai particolari che li caratterizzano. Il passaggio successivo consiste nella lettura di una serie di albi illustrati che hanno lo scopo di aiutare i bambini, ancora piccoli, a esprimere sé stessi nella loro unicità. Uno dei libri che ritengo fondamentali è Pezzettino di Leo Lionni per Babalibri, che li pone nella condizione di guardarsi dentro, di esplorarsi. Anche la lettura ad alta voce e l’interpretazione attenta delle immagini di Che cos’è un bambino? di Beatrice Alemagna, edito da Topipittori è un buon punto di partenza per farli riflettere sul loro essere “delle persone piccole”. Quante cose so di Ann Rand, edito da Corraini e illustrato da Paul Rand, può fornire una chiave di lettura privilegiata per far comprendere agli insegnanti il grado di consapevolezza che i bambini possiedono rispetto alle proprie capacità e far emergere caratteristiche apparentemente poco evidenti.
Se fossi un animale?
Nelle classi successive l’attività può concentrarsi su “cosa vorrei essere se fossi un animale?”. In questo caso, spesso inconsapevolmente, i bambini fanno emergere tratti del loro carattere che altrimenti esprimerebbero con difficoltà. L’albo Se io fossi un gatto, di Paloma Sánchez Ibarzábal, disegni di Anna Llenas per Gribaudo, può aiutare a questo scopo. La richiesta può essere semplicemente quella di disegnarsi “animale” e di completare l’elaborato con una serie di aggettivi che possano essere rappresentativi del proprio essere. In questi disegni spesso emergono aggressività o timidezze nascoste ma anche, talvolta, piccoli malesseri.
Io dentro: emozioni in gioco
Per “guardarsi dentro” il passo successivo è la lettura di Io fuori, io dentro di Cosetta Zanotti, illustrato da AntonGionata Ferrari per Lapis Edizioni, che in modo semplice ma immediato presenta una duplice visione di noi stessi di fronte alle emozioni. Per bambini più grandi può essere interessante la lettura e un’attenta visione delle immagini di Dentro me di Alex Cousseau, illustrato da Kitty Crowther per Topipittori, un libro che conduce i lettori in un viaggio interiore alla ricerca della felicità.
Recentemente sono usciti due splendidi albi illustrati che possono rivelarsi preziosi a questo scopo. Personalmente non li ho ancora sperimentati ma penso di farlo presto. Inizierei da Dentro me cosa c’è? di Daniela Carucci, illustrato da Giulia Pastorino per Terre di Mezzo Editore, che fa riflettere sull’io interiore e sulle diverse emozioni che rappresentano ognuno di noi. Il secondo – Il gioiello dentro me, di Anna Llenas per Gribaudo – riprende lo stesso tema del libro precedente ricercando e valorizzando l’essenza e le caratteristiche che ci rendono unici e speciali. Parallelamente si può indagare sull’unicità derivata dalla propria lingua o cultura di origine e quindi concentrarsi sulle parole da utilizzare per descriverci. Anche in questo caso si può partire da un autoritratto accompagnato da parole, in italiano o nelle lingue di origine dei bambini, che siano per loro particolarmente significative.