Questa urgenza di mettere davanti a me le esigenze, le “esistenze” del gruppo e del singolo, mi ha portato a credere, senza incertezze, nella didattica laboratoriale. Promuovere l’apprendimento attraverso una didattica ludica (il gioco è una cosa seria!), laboratoriale, significa per me: uscire dalla comfort zone dove tutto è già stabilito e sicuro; pianificare bene, con consapevolezza dell’obiettivo che voglio raggiungere, l’attività che intendo proporre loro. Sono i bambini che mi guidano in questo faticoso percorso, perché si rendono protagonisti; la gioia, lo stupore che esprimono quando imparano manipolando, costruendo, scoprendo cose che non conoscevano, esprimendo le loro idee, imparando ad ascoltare quelle degli altri, rende per me ogni giorno di scuola un’esperienza unica.

Da quando ho iniziato a insegnare, ormai oltre trent’anni fa, ho sempre sentito l’esigenza (e la sento anche ora) di costruire un mio metodo di insegnamento. A chi affidarmi per questo? Al mio buon senso? Agli studi intrapresi? Al confronto con le colleghe più esperte? Nel tempo ho scelto di costruire questo metodo, ricercando, quanto più possibile, un confronto didattico con le colleghe; mettendomi sempre in gioco, perché credo fortemente nella formazione permanente. La didattica che ho scelto di attuare con i miei bambini è formata dall’insieme delle risposte che ricavo, quotidianamente, da una serie di osservazioni e domande che mi pongo: “Ascolta le loro esigenze! Avranno capito tutti? Aggiusta il percorso! Fermati, torna indietro! Sì, funziona! Riparti, fermati di nuovo!”, in poche parole: “Do! Check! Fix!”.

Fabiana Ferri Insegnante

I bambini e le bambine ci guidano

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