Contenuto riservato agli abbonati io+

Gli anni in tasca: tre nuovi titoli

Un meraviglioso lavativo, una ragazza tra i conigli bianchi, una città che va al ritmo del mare: tre nuovi racconti d'infanzia e d'adolescenza per Topipittori.

di Redazione GiuntiScuola03 gennaio 20123 minuti di lettura
Gli anni in tasca: tre nuovi titoli | Giunti Scuola

Tre nuovi titoli per Gli anni in tasca, la collana Topipittori dedicata a “storie vere di infanzie e adolescenze”. Due libri proseguono il ramo originario della collana – quello delle narrazioni autobiografiche fatte di parole. Uno s’inserisce in una nuova sottocollana intitolata Gli anni in tasca graphics: autobiografie in parole e immagini, a fumetti.

Come nei titoli già pubblicati, il lettore si trova alle prese con vite insieme assai “normali” e straordinarie: scrittori, illustratori, viaggiatori e così via. Persone che il più delle volte hanno avuto ed hanno una vita come tante altre, ma che fin da bambine sono stata guardate (o si sono guardate) con un certo sospetto, forse con un po' di stupore, a causa di un piccolo tic, un interesse, un’idiosicrasia, un modo sbilenco, non per forza difettoso, di stare tra le cose. Bambini e adolescenti rapiti davanti ai colori e al ritmo del mare, per esempio, oppure in rapporto diretto e fantasioso con i personaggi dei libri, della televisione, dei cartoni animati. E ancora bocche inclini a dire sempre quel che pensano, o tutto il contrario, o le parolacce, corpi con la mania di stare infilati il più possibile in tutto ciò che somiglia a un buco.

Per quel che riguarda gli ultimi titoli, nella collana graphics, lo scoppiettante fumettista, illustratore, autore (e “chitarrista finto”, come si definisce) Tuono Pettinato ci racconta nel Magnifico lavativo l’infanzia e l’adolescenza di tal Andrea: Tuono Pettinato medesimo, trasformato però in fumetto e con qualche ritocco nell’aspetto fisico, nelle gesta, nelle date, qua e là: “perché a volte è più facile raccontare se stessi, se si fa un passetto indietro (o in avanti?) e si esce un attimo da sé stessi”, ci si reiventa.

Margherita Emo, parigina d’adozione, oggi attiva in una casa editrice di libri illustrati, fa uscire invece un romanzo dal titolo Conigli bianchi che con tocco delicatissimo ripercorre la sua storia di bambina nata, a Castelfranco Veneto, dentro un’eccezionale miscela di abitudini e culture (mamma inglese e babbo per metà italiano e per metà americano).

Federica Iacobelli, scrittrice, sceneggiatrice per bambini e per adolescenti, ci porta infine, col suo romanzo La città è una nave , nella Napoli di circa trent’anni fa, dove si muovono la figura di una bambina indocile e recalcitrante (lei stessa), quelle dei suoi genitori, quella del fratellino in arrivo (“Chiamiamolo cacca”, suggerisce alla mamma) e poi arrivato. Il tutto sullo sfondo di una città unica, che nemmeno tanto impercettibilmente cambia, e di un mare che con la città duetta in fatto di carattere e ritmi: splendido e imprevedibile, forte nei silenzi, fragoroso nelle risate, fantasioso nelle accensioni e ironico nelle rabbie. Con qualcosa d’avvelenato e dolcissimo dentro.

Dove trovi questo contenuto