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Giornata della Terra
Attraverso la poesia, la musica e l’arte visiva impariamo a prenderci cura dello spazio che abitiamo. Rendiamo il mondo un posto migliore: anche i piccoli gesti possono innescare cambiamenti importanti.

Per tutti: l’angolo della poesia
Entriamo nella “scatola della poesia” per rimanerci ogni giorno un po’ di tempo, per acquisire familiarità con i suoi ritmi, la sua musicalità. Leggiamo pagine di poesia sulla nostra madre terra e conversiamo: “Che cosa possiamo fare per rispettare la vita sul Pianeta, difendere la natura?”.
Che cosa serve
Libri di poesia sulla Terra.
Come si fa
- Presentiamo il libro Amica Terra di Sabrina Giarratana, ventuno filastrocche che cantano l’amore per la natura e per un mondo la cui eredità ci è stata affidata. La terra è bene comune… salviamola! La terra siamo noi: “Una è la terra, una e di tutti/Alberi, uomini, pesci e frutti” (Filastrocca da uomo a uomo).
C’era una volta una favola
C’era una volta una favola
Che si chiamava mondo
E non era una tavola
Era tondo tondo
C’erano terra e mare
Scimmie ed uccelli
Tempo per giocare
Tutti erano fratelli
E questa favola
Non finisce ora:
Se c’era una volta
Ci sarà ancora.
Giarratana, S. (2022). Amica Terra.
Casalecchio di Reno (Bo): Fatatrac.
- Prestiamo attenzione ai campanelli d’allarme rispetto agli stravolgimenti cui noi umani sottoponiamo il nostro Pianeta e impegniamoci ad agire nel rispetto della bellezza e dei tesori che esso ci offre.
Per tutti: inno alla terra
Svolgiamo un laboratorio sonoro-musicale per inneggiare alla terra, alle sue ricchezze e i suoi segreti. È un momento di vita comunitaria, dove il canto, il suono, la danza ci aggregano intorno al motivo dell’amore per la terra.
Che cosa serve
Strumentini ritmici e/o oggetti sonori.
Come si fa
- Presentiamo il gioco dell’orchestra: esploriamo il suono degli strumenti (maracas, tamburelli, sonagli, legnetti, bastone della pioggia) seguendo le indicazioni del direttore d’orchestra (inizialmente impersonato da noi, poi dai bambini a turno) che esegue gesti concordati dal gruppo, per esempio mani aperte = suono, mani chiuse = silenzio. Poi, realizziamo cambi di intensità: mani vicine = piano; mani lontane = forte.
- Su una base musicale nota cantiamo le lodi alla terra che ci nutre e ha cura di noi, accompagnando il ritmo con il suono degli strumenti. Celebriamo la vita, il sole, l’acqua e tutte le creature del mondo, le piccole meraviglie del quotidiano: ringraziamo la terra per i doni che ci offre, con una sorta di cantico delle creature, una poesia semplice e magnifica, impegnandoci a conservarli e accrescerli.
Per tutti: prati fioriti
Raccontiamo alle bambine e ai bambini di Lucio Fontana, fondatore nel 1947 dello Spazialismo, il pittore che non dipingeva ma incideva, bucava, traforava: “Io buco, passa l’infinito di lì, passa la luce, non c’è bisogno di dipingere…”.
Realizziamo piccoli quadri per rappresentare la vita sulla terra, giocando con gli elementi tipici dell’arte di Lucio Fontana: i buchi e le pietre.
Che cosa serve
Pietruzze di vetro trasparente, azzurre, rosse, gialle, bianche…; cartone riciclato; tempera verde; matite; carta da regalo e/o tovaglioli con soggetti primaverili; forbici; colla vinilica.
Come si fa
- Dipingiamo le basi di cartone quadrate con la tempera verde-prato: il verde come simbolo di rinascita.
- Buchiamo il cartone con la punta di diversi oggetti: la matita, la penna a sfera, praticando fori di dimensioni diverse come fa Fontana. I segni, anziché essere tracciati con il pennello o l’inchiostro vengono realizzati fisicamente forando la base. Il buco è il recupero della fisicità, il gesto (action).
- I buchi creano sulla superficie un percorso che ha un suo ritmo visivo. Guardiamo attraverso i fori: il cartone diventa una membrana che collega lo spazio in cui siamo a un altro. Lo spazio è “di qua”, dove siamo noi, ed è “di là”; è un varco aperto. “Io buco questa tela e ho creato una dimensione infinita” (Fontana).
- Incolliamo le pietre sopra e/o intorno i buchi: grandi, piccole, di uno o più colori, raggruppate o isolatamente. Le pietre dialogano in una danza con i buchi, hanno valori cromatici e luministici.
- Arricchiamo il quadro con fiori e foglie, elementi naturali ritagliati da carta da regalo dai colori primaverili, elementi di bellezza che ci fanno meravigliare. Ai più piccoli forniamo soggetti già ritagliati. Il risultato sono prati tempestati di fiori, dove le pietre sono fiori tra i fiori o parti di essi, agglomerati vegetali.