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Lezione | Italiano | Classe 2ª

Anagrammi, proverbi, metagrammi, indovinelli

Attraverso divertenti giochi linguistici i bambini imparano a conoscere la lingua e a scoprirne le regole d'uso.

di Fausta Forni30 giugno 2020

Obiettivi, attività, materiali

OBIETTIVI SPECIFICI

  • Comprendere e attivare la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico).
  • Comprendere testi di tipo diverso in vista di scopi di intrattenimento e di svago
  • Produrre testi creativi sulla base di modelli dati.

ATTIVITà

  1. Gli anagrammi dei nomi e dei cognomi
    con SCHEDA Parole in disordine
    e SCHEDA Gli anagrammi
  2. I metagrammi
  3. I proverbi
  4. Gli indovinelli
  5. Per concludere

Proponiamo di eseguire i giochi prima in modo collettivo e poi in coppia. Continuiamo a fare anagrammi, cambi, zeppe per far conoscere ai bambini la lingua divertendosi. È sempre importante condividere le osservazioni di ciascuno e suggerire ulteriori sviluppi del percorso. Ricordiamo il suggerimento di una nota linguista, Maria Luisa Altieri Biagi, per la quale il gioco linguistico è utile per “consolidare uno stile di analisi linguistica che si sviluppa in senso deduttivo osservando, discutendo sperimentando, fino alla scoperta delle regole d’uso della lingua”.


attività 1

Gli anagrammi dei nomi e dei cognomi

Per far ricordare che cos’è un anagramma, scriviamo alla lavagna le lettere E, L, M, A e chiediamo di suggerire le parole possibili combinando le lettere date (MELA, LAME, MALE ecc.). Abbiamo creato la curiosità necessaria per proporre nuovi giochi. Inizieremo con parole comuni e semplici (SCHEDA Parole in disordine). Possiamo continuare con altri anagrammi, inseriti in alcune frasi (SCHEDA Gli anagrammi).

Parole in disordine

scheda didattica

Ora proviamo a fare anagrammare il proprio nome o il proprio cognome, quello dell’insegnante, di altri insegnanti, di familiari o di persone conosciute dagli alunni. È importante ricordare che non è detto che si riesca a fare un anagramma completo con tutti i nomi a disposizione.

  1. Consegniamo a ogni alunno un certo numero di cartoncini e invitiamo ciascuno di loro a scrivere, una lettera alla volta, il loro nome e cognome.
  2. Formiamo delle coppie e, con un mazzetto alla volta, gli alunni provano insieme a fare l’anagramma del proprio nome e cognome e di quello del compagno, componendo altri nomi e cognomi italiani ma anche parole con cui è possibile costruire una frase.
  3. Questa attività può essere riproposta più volte con altri nomi e cognomi: familiari, conoscenti, calciatori; i nostri alunni si divertiranno molto diventando sempre più esperti. Negli anagrammi ci sono nomi che danno buoni risultati, per esempio:
Image | Giunti Scuola

Quando si mettono insieme nomi e cognomi è più difficile trovare buone combinazioni, ma a volte capita di poter comporre frasi sensate, come nei seguenti esempi:

Image | Giunti Scuola

Spesso non è possibile ottenere una frase sensata dall’anagramma del nome e cognome, allora suggeriamo di provare con un altro gioco linguistico che si chiama logogrifo, un anagramma incompleto che si costruisce così: • in una parola indicata si cercano le lettere che servono per costruire altre parole; • si possono usare più di una volta le lettere della parola di partenza. Proponiamo una specie di “gara” fra gli alunni. Su una striscia di carta ognuno scrive il proprio nome e cognome, in stampato maiuscolo, poi lo ritaglia nelle lettere che lo costituiscono. Queste lettere, composte in vario modo, possono dare origine a tante parole che ognuno trascrive sul quaderno. La gara finisce in un tempo stabilito o quando si raggiunge un certo numero di parole. Con il logogrifo di FAUSTA FORNI, per esempio, si possono formare parole come: ASINA, FARINA, FORI, FATA, FRANA, TANA, TINO, TUFFO, RANA, TUFFA, AFFARI, STUFA, TUFFI, FOTO, FUSTO, FUSO... Con le parole costruiamo frasi o “pezzi” più ampi della singola parola: UNA RANA SI TUFFA; UNA FATA FA AFFARI; UNA STUFA USATA. Usiamo questi spunti per l’invenzione di storie collettive.

attività 2

I proverbi

Proponiamo di leggere il TESTO Proverbi (Gianni Rodari, Il libro degli errori. Torino: Einaudi, 2011) e il TESTO Vecchi proverbi (Gianni Rodari, Favole al telefono, Torino: Einaudi, 2010), che parlano di proverbi. Prima accertiamoci che i bambini siano in grado di riconoscere i proverbi e sappiano intuire il significato di quelli più comuni. Mettiamoli subito alla prova.

Image | Giunti Scuola
Image | Giunti Scuola


ATTIVITà 3

I metagrammi

Nel testo I draghi locopei, Ersilia Zamponi riporta le invenzioni dei suoi bambini che avevano provato a usare il metagramma (vedi box Che cos’è un metagramma?) per passare da una città all’altra, facendo il minor numero di tappe intermedie (a ogni tappa si cambia una lettera). Ecco alcuni viaggi in metagramma possibili:

Image | Giunti Scuola

Allora proviamo anche noi:

  • mettiamo in coppie gli alunni, scegliamo due parole composte dallo stesso numero di lettere e le scriviamo alla lavagna;
  • ogni coppia trascrive su un foglio le due parole e inizia a cambiare una lettera alla prima parola;
  • poi, con cambi successivi, cerca di arrivare alla parola finale.

Vince chi riesce a costruire una catena con il minor numero di anelli. Nello schema un possibile esempio di trascrizione:

Image | Giunti Scuola
Image | Giunti Scuola

attività 4

Gli indovinelli

Ricordiamo ai nostri alunni che cos’è il gioco dello scarto, proponendo alcuni indovinelli:

  • Che differenza c’è tra una vigna e una montagna? Nella vigna c’è l’uvetta, sulla montagna c’è la …………… (vetta).
  • Che differenza c’è tra il numero due e una regina? Il numero due sta vicino al tre, la regina sta vicino al …………. ( re).
  • Che differenza c’è tra un cowboy e un portiere? Il cowboy spara, il portiere ………… (para).

Sarà un momento molto divertente quello della ricerca delle differenze suscitate dagli indovinelli. Man mano che i bambini riusciranno a risolverli, con il nostro aiuto naturalmente, scriviamo alla lavagna, per ogni indovinello, la coppia di parole che rappresenta la soluzione. Avremo quindi:

Image | Giunti Scuola

Che cos’hanno in comune queste coppie di parole? Gli alunni noteranno che sono costruite con le stesse lettere tranne una, quella iniziale, che c’è nella prima parola, mentre non c’è più nella seconda: è stata cioè SCARTATA.


attività 5

Per concludere

  • I nostri alunni, alla fine del percorso:
  • avranno imparato nuovi giochi di parole più complessi e saranno consapevoli che si tratta dello sviluppo di giochi conosciuti in classe prima;
  • avranno consolidato l’idea fondamentale che la nostra lingua, con un numero limitato di suoni e segni corrispondenti, permette di formare moltissime parole con significato diverso, combinando in modo differente gli stessi elementi;
  • avranno conosciuto le possibilità creative dei giochi linguistici attraverso le produzioni di alcuni poeti e scrittori e anche provato a sperimentare l’elaborazione di semplici storie.


Scuola primariaItaliano

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