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Giochi e storie da inventare

L’ascolto assiduo di storie e la loro comprensione sono facilitati dagli schemi fissi che si ripetono.

di Maurizia Butturini20 gennaio 20231 minuto di lettura
Giochi e storie da inventare | Giunti Scuola

Attraverso giochi e tecniche di narrazione sperimentiamo l’invenzione di storie, che valorizziamo partendo dall’esperienza di ognuno o utilizzando oggetti e immagini.

 

Per i più piccoli: gioco e racconto

  • Organizziamoci in piccoli gruppi e invitiamo scegliere un angolo nel quale giocare: la casetta; un grande tappeto con pupazzi, animali, eroi e personaggi vari; uno spazio con materiali naturali da manipolare o con i quali costruire…
  • Mentre le bambine e i bambini giocano liberamente e con tempi distesi, osserviamo le loro azioni, le relazioni tra loro e con i materiali, gli scambi verbali.
  • Proponiamo, dopo il gioco, di raccontare quanto hanno vissuto, come se fosse una storia. Sosteniamo la narrazione con delle domande che aiutino a strutturare il racconto: “Chi eri? Che cosa facevi?” ecc.
  • Al termine diamo un titolo a ogni breve storia raccontata; trascriviamole tutte e rileggiamole con piacere.

 

Per esempio, dopo aver giocato nell’angolo della manipolazione i bambini raccontano La trappola degli squali: facevamo una torretta e anche una trappola. Marco stava qui perché la bomba scoppiava là. Poi c’era uno squalo. Facevamo che era sepolto, costruivamo una trappola, facevamo che lo squalo ci cadeva dentro. La trappola era per tutti.

 

Per tutti: la cesta dei travestimenti

  • In una grande cesta mettiamo a disposizione: cappelli, maschere, mantelli, bastoni, teli di stoffa, corde, borsette, guanti, occhiali, parrucche ecc. Invitiamo a giocare liberamente, osserviamo e facciamo delle foto.
  • In seguito, tenendo conto dei ruoli spontanei assunti, formuliamo un incipit per la costruzione di una storia che coinvolga tutti raccontando a turno quanto vissuto nel gioco. Prendiamo nota di ciò che dicono e al termine aiutiamoli a raggiungere una conclusione e a dare un titolo alla storia.
  • Trascriviamo il testo su un cartellone, arricchendolo con disegni o foto.

 

Per esempio, i bambini hanno giocato a costruire un castello in cui c’era una principessa. La nostra frase stimolo potrebbe essere: “C’era una volta una principessa che abitava da sola in un castello. Un giorno si stancò di stare sempre sola, si alzò dal trono, spalancò il portone, abbassò il ponte levatoio e…”.

 

Per i più grandi: forma le fiabe

  • Costruiamo tutti insieme una scatola divisa in scomparti; in ogni spazio inseriamo delle carte sulle quali le bambine e i bambini hanno disegnato o incollato immagini relative a:
    – personaggi (bambino, bambina, nonno, Biancaneve, Cenerentola, Peter Pan, Zorro, Pirata, Uomo ragno, mago cattivo, strega, gigante, fata, 7 nani, cacciatore ecc.);
    – animali (cane, gatto, cavallo, topo, drago, lupo, unicorno, ranocchio ecc.);
    – oggetti (noce, scopa volante, bacchetta magica, carrozza, strumenti musicali ecc.);
    – ambienti (mare, montagna, castello incantato, caverna, laghetto, giardino ecc.);
    – situazioni (notte tempestosa, giorno cupo e piovoso, pomeriggio d’inverno ecc.).
  • Giochiamo in vari modi:
    – disponiamo capovolte 5 carte scelte tra le diverse tipologie e invitiamo a girare una carta a caso e a cominciare l’invenzione della storia. Al momento opportuno proponiamo di girare un’altra carta e poi chiediamo di trovare un finale o più di uno;
    – a carte scoperte le bambine e i bambini scelgono da quale carta partire e quali prendere via via per sviluppare il racconto.
  • Aumentiamo gradatamente il numero di carte utilizzate nella storia. Aiutiamo ad articolare il racconto attraverso un cartellone-guida nel quale è rappresentata la struttura flessibile della storia:
    – come comincia;
    – che cosa succede;
    – come va a finire.

 

Image | Giunti Scuola

 

Per i più grandi: il binomio fantastico

Questa tecnica, mutuata dalle proposte di Gianni Rodari, prevede di mostrare le immagini di due elementi che non hanno alcuna relazione tra loro e di invitare a costruire una storia a partire da lì.

  • Ritagliamo da riviste tante immagini raffiguranti persone, animali, oggetti (per esempio, una nonna, un bambino, un cane, un pesciolino, una sedia, una palla ecc.).
  • Facciamo scegliere due immagini di genere diverso: collegando i due nomi inventiamo alcuni titoli per una storia. Per esempio, con le immagini di un coniglio e di un ombrello, otterremo: il coniglio con l’ombrello; l’ombrello del coniglio; il coniglio nell’ombrello.
  • Deciso il titolo iniziamo a raccontare: gli aspetti di comicità o stranezza della situazione rendono il gioco divertente. Una volta abbozzata la storia scriviamola e completiamola con disegni.

 

Un ombrello per il coniglio

C’era una volta un ombrellaio che costruiva ombrelli per ogni esigenza: ombrelli trasparenti per guardare il cielo, ombrelli dotati di bussola per viaggiare, ombrelli-salvagente per la spiaggia, enormi ombrelli per elefanti.
Ciuffetto, coniglio bianco e nero, aveva un grosso problema: ogni volta che doveva usare un ombrello gli si piegavano le lunghe orecchie e gli facevano un gran male.
Così andò dall’ombrellaio e gli chiese: “Costruisci anche ombrelli per conigli?”.
“Come no!”, esclamò l’artigiano; prese forbici e tela cerata e in quattro e quattr’otto confezionò un cappello-ombrello con paraorecchie su misura per Ciuffetto.

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