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Giocare con filosofia
Giochi che stimolano alla riflessione su temi della vita: una grande occasione per valorizzare i pensieri dei bambini e per stimolare l’apprendimento linguistico. Di Antonio Di Pietro
Ludo ergo sum
1, 2, 3... stella! è un gioco che possiamo considerare “ trans-culturale”, cioè un gioco che attraversa le culture: in Francia si chiama Un, deux, trois... soleil , in Spagna Un, dos tres... pollito inglés, in Inghilterra Red, light, green... light, in Albania Një dy tre të... ngrirë (Uno, due, tre... ghiacciato), in Cina Yī, èr, sān... dàocǎorén (Uno, due, tre... spaventapasseri). Se lo troviamo in molte parti del mondo e se viene tramandato dalla notte dei tempi, un motivo deve pur esserci. Per di più, esistono diversi giochi basati sul meccanismo di 1, 2, 3... stella! con una persona che ha il potere di decidere sugli altri, ad esempio: Alle belle statuine, Regina Reginella ...
In giochi come questi possiamo assistere ad accese discussioni sul senso della giustizia e del potere. Sostenere la riflessione dei bambini sui temi della vita, trascriverli, leggerli a scuola e farli arrivare a casa, significa veicolare il messaggio che siamo interessati ai diversi modi d’interpretare il mondo. Per far sì che ciò avvenga occorre garantire una padronanza linguistica, poiché sappiamo bene che i pensieri sono fatti di parole.
Dunque, propongo alcuni “giochi di potere” cercando di mettere in dialogo i pensieri e le parole dei bambini. Poi, propongo un gioco con un altro meccanismo classico della cultura ludica, quello del “rubare”. E faccio leva sulle potenzialità che può offrire l’apprendimento linguistico fra pari.
Cogliere la palla al balzo
Cerco di non lasciarmi sfuggire l’occasione di valorizzare i pensieri dei bambini mettendo in dialogo le loro parole . Ciò non significa che penso il gioco come una sorta di esercizio preparatorio alla riflessione, ma aspetto di cogliere la palla al balzo quando i bambini danno segnali d’interesse rispetto ai temi della vita . Faccio molta attenzione a formulare domande evitando di direzionare il loro pensiero (i bambini sono molto abili a capire cosa dirci per farci contenti!), evitando “moralismi”, quindi interessandomi in modo sincero a cosa pensano... e alle loro parole.
Per saperne di più
Questa esperienza, in termini di apprendimento linguistico, attiva prevalentemente la “funzione interpersonale”, ovvero una motivazione a utilizzare parole e frasi che permettono di relazionarsi con gli altri.
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