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Fuocoammare. Un film da vedere e due “grazie” da condividere

Un film sobrio e poetico di Giafranco Rosi ci porta davanti agli occhi i volti degli abitanti di Lampedusa e quelli dei naufraghi. Ci invita a dire grazie agli uomini della Marina italiana impegnati nei salvataggi e al medico Pietro Bartolo, eccezionale nel saper fare della cura, del rimanere umani e dell’attenzione il filo rosso della sua quotidianità, della sua normalità. 

di Redazione GiuntiScuola20 febbraio 20163 minuti di lettura
Fuocoammare. Un film da vedere e due “grazie” da condividere | Giunti Scuola

È nelle sale da pochi giorni FUOCOAMMARE , il film documentario di Gianfranco Rosi. Se vi capita, non perdetelo. È un film più eloquente di tante parole, sobrio e poetico, coinvolgente e necessario. Le immagini catturano i gesti quotidiani e i volti degli abitanti di Lampedusa mescolandoli alle tragedie, anch’esse quotidiane, e ai volti dei naufraghi.

E alla fine del film, forte è il “grazie” che ci sentiamo di esprimere agli uomini della Marina italiana impegnati nei salvataggi. E altrettanto forte è un altro “grazie”: a Pietro Bartolo , il medico di Lampedusa , indimenticabile campione di umanità.

Graziella Favaro

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