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Lezione | Italiano | Classe 4ª

Formiamo parole derivate

ITALIANO 4ª | Analizziamo parole derivate da parole base con l’aggiunta di prefissi e suffissi per comprendere come cambiano la forma e il significato. Scopriamo come in certi casi questo processo trasforma anche la categoria grammaticale.

di Claudia Manetti22 aprile 2025

Obiettivi, intrecci disciplinari, attività, materiali

OBIETTIVO

  • Analizzare le parole per riconoscere prefissi e suffissi.
  • Riflettere sul ruolo dei prefissi e dei suffissi a livello semantico.

INTRECCI DISCIPLINARI

In raccordo con Inglese, scopriamo come nascono le parole composte anche in questa lingua e quali sono i prefissi e i suffissi più usati.

Attività 1
Scheda 1
Attività 2
Scheda 2
Attività 3

Attività 1

Introduzione

Famiglie di parole

Iniziamo l’unità di lavoro consegnando alla classe, organizzata in coppie, la SCHEDA Parole in famiglia: dopo aver letto le parole in plenaria, ogni coppia identifica le quattro famiglie di parole, ovvero i gruppi di parole che sono un po’ “parenti” tra di loro perché si assomigliano e condividono una parte del significato.

Disegniamo alla lavagna una tabella con le famiglie di parole formate dalle bambine e dai bambini.

 

 

Osserviamo i gruppi di nomi dal punto di vista della forma: che cosa hanno di uguale? E di diverso?

Completiamo l’attività sulla Scheda guidando l’individuazione della radice che accomuna le parole di ciascuna famiglia. Ricordiamo che la radice è la parte della parola base da cui nascono le parole derivate, grazie all’aggiunta diì un prefisso o di un suffisso.

 

Attività 2

Lavoro sull'input

Analizziamo le parole

Consegniamo la SCHEDA Parole derivate, che richiede di abbinare la parola base alla parola derivata e determinare se la derivata contiene un prefisso o un suffisso.

Per facilitare la distinzione, ricordiamo che il prefisso è il “pezzetto” che viene aggiunto prima della radice, il suffisso quello che viene aggiunto dopo.

Chiediamo ora alla classe di elencare le parole con prefisso individuate nella scheda e annotiamole alla lavagna. Per ogni coppia di parole guidiamo la riflessione per far emergere come cambia il significato.

Domandiamo per esempio:

  • Come cambia il significato della parola se aggiungo il prefisso in-?
  • E se aggiungo pre-? …

Guidiamo la conversazione in modo da arrivare alle seguenti generalizzazioni:

  • felice-infelice / utile-inutile → il prefisso informa una parola con significato contrario;
  • scuola-prescuola → il prefisso pre- significa “prima”;
  • onesto-disonesto → il prefisso dis- forma una parola con significato contrario;
  • fare-rifare → il prefisso ri- indica la ripetizione di un’azione.

Analizziamo poi le parole con suffisso e portiamo l’attenzione sul fatto che in alcuni casi l’aggiunta di un suffisso fa cambiare la categoria grammaticale della parola derivata. Individuiamo insieme questi casi nella scheda.

Chiediamo per esempio: “Quando aggiungo il suffisso -ezza, che cosa diventa l’aggettivo?”. Questa riflessione è utile per ripassare la distinzione tra le parti del discorso:

  • alto-altezza /gentile-gentilezza → il suffisso -ezza trasforma un aggettivo in nome;
  • semplice-semplicità /attivo-attività → il suffisso -ità trasforma un aggettivo in nome;
  • lento-lentamente → il suffisso -mente trasforma un aggettivo in avverbio;
  • paura-pauroso → il suffisso -oso trasforma un nome in aggettivo.

Per riflettere in chiave plurilingue, possiamo proporre alla classe un parallelo con il processo di derivazione in altre lingue, per esempio in Inglese:

  • prefissi → possible-impossible; happy-unhappy;
  • suffissi → light-lightly; light-lightness…

 

Attività 3

Conclusione

Formiamo nuove parole

Per concludere giochiamo con le parole e la possibilità di inventare, aggiungendo prefissi e suffissi, parole che non esistono in italiano, ma per le quali possiamo immaginarci un significato.

Mettiamo in una scatola alcuni prefissi (pre-, in-, ri-, dis-, s-, anti- …), in un’altra scatola alcuni suffissi (-ezza, -aio/aia, -mente, -oso/osa, -ità, -are, -ire) e in una terza scatola una serie
di parole base scegliendo tra nomi, aggettivi e verbi (casa, acqua, penna, montagna, gustoso, attento, ridere…).

Bambine e bambini, divisi in gruppi di tre componenti, pescano un prefisso, un suffisso e due parole base e decidono come combinarli per formare due parole derivate, una con prefisso e una con suffisso.

Una volta formate le nuove parole, il gruppo discute sui possibili significati e ne scrive una definizione.

Al termine dell’attività, ogni gruppo presenta alla classe le parole inventate e i loro significati.

 

Scuola primariaItaliano

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