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Film | Quando il Giorno incontra la Notte

Superare la paura di ciò che è sconosciuto per scoprire la ricchezza della diversità

di Paola A. Sacchetti30 luglio 20221 minuto di lettura
Film | Quando il Giorno incontra la Notte | Giunti Scuola

Il corto della Pixar è una piccola perla di animazione: all’interno delle sagome dei personaggi, Giorno e Notte, prendono vita i momenti e le esperienze della giornata, come finestre sul mondo.

È mattina, il gallo canta e Giorno si sveglia, si stiracchia e inizia la sua solita passeggiata, finché incontra Notte, profondamente addormentato. Stupito, si avvicina, cerca di capire cosa/chi sia e lo sveglia. Spaventati e sorpresi, i due si osservano guardinghi, notano le differenze l’uno dell’altro, si sfidano, ognuno per mostrare di essere “migliore” dell’altro, fino ad arrivare ad azzuffarsi. Ben presto, però, restano affascinati dalle caratteristiche altrui e cominciano ad alternarsi per mostrare all’altro ciò che di bello e “magico” c’è nella propria realtà. Vinta l’ostilità iniziale data dallo scontrarsi con il nuovo, scoprono le reciproche qualità, di cui sono mancanti e che offrono una “finestra” diversa sulla stessa realtà, portandoli ad aprirsi a nuove prospettive, a scoprirsi complementari e necessari l’un l’altro. Nel vivace cambio di scenari, sentono per caso un discorso del Dott. Dyer trasmesso via radio: “Paura dell’ignoto. Hanno paura delle nuove idee. Sono pieni di pregiudizi. Non si basano su qualcosa di reale. Se una cosa è nuova, la rifiuto subito perché mi fa paura, quello che faccio è attenermi a ciò che è familiare. Sapete, per me, le cose più belle di tutto l’universo sono le più misteriose”. Nell’ascoltare queste parole, Giorno e Notte si commuovono e, sorpresi dall’arrivo del tramonto, si avvicinano e osservano il sole che tramonta in uno e sorge nell’altro, colorandoli entrambi di arancione e rendendoli, in un attimo, uguali. Nell’abbraccio di condivisione in cui si uniscono si scambiano i ruoli: entrambi possono vivere l’esperienza di ciò che è estraneo, ritrovandosi uguali e diversi.

Suggerimenti per il lavoro in classe

Dopo la visione del corto, facciamo riflettere i bambini e le bambine sull’incontro con il “nuovo” e il “diverso”.

  • Guidiamoli a identificare l’evoluzione dei due personaggi: dalla paura che suscita l’incontro con ciò che viene percepito come diverso e che, proprio perché è “altro da noi”, ci fa sentire minacciati, alla scoperta graduale delle peculiarità dell’altro che, se osservate e vissute senza pregiudizio, ci portano a scorgere cose nuove, fino al momento in cui, superata la paura, possiamo sperimentare una nuova ricchezza data proprio dalle differenze, che valorizzano e danno “colore” alle nostre vite.

  • Evidenziamo che scoprire cose e persone nuove ci permette di vivere esperienze che non avremmo sperimentato rimanendo nella nostra comfort zone.

  • Spieghiamo che è normale provare paura, ma che, lasciandoci bloccare, sono maggiori le opportunità che perdiamo rispetto a ciò che tuteliamo: nell’incontro tra mondi diversi possono nascere amicizie profonde, emergere aspetti nuovi di noi e in ciò che ci circonda.

  • Invitiamoli a raccontarci le loro esperienze di incontro/scontro con il “diverso da sé”: che cosa hanno provato nei vari momenti e se la loro vita è cambiata con questo incontro.

  • Poi chiediamo di disegnare il momento o l’esperienza per loro più significativa.

Per approfondire quanto sia «facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile» (Luis Sepulveda), possiamo proporre la visione del film La gabbianella e il gatto e/o leggere il racconto di Sepulveda da cui è tratto, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.

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