Articoli
Fiabe al rovescio
Proponiamo il gioco del rovesciamento delle fiabe, dove il personaggio buono diventa cattivo e quello cattivo diventa buono, dando così vita a una storia nuova, con un occhio attento alle congruenze della nuova trama.
Obiettivi, intrecci interdisciplinari, attività, materiali
obiettivi
- Rielaborare testi trasformandoli per redigerne di nuovi in modo coerente.
- Imparare a utilizzare programmi di videoscrittura.
intrecci interdisciplinari
In raccordo con Educazione civica, sperimentiamo come dialogare con gli altri, rispettando l’argomento, i punti di vista degli altri ed esprimendo il proprio.
Attività 1
Una cappuccetto rosso diversa
Il gioco del rovesciamento delle storie è un gioco molto interessante da proporre in classe perché, non solo scatena l’immaginazione, ma esercita anche le abilità logiche. Il rovesciamento può dare origine a una parodia della fiaba e, capovolgendo le caratteristiche morali dei personaggi, si può dare origine a un nuovo racconto, libero di svilupparsi autonomamente in altre direzioni (Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi Ragazzi).
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi Ragazzi
In ogni caso, una volta fatte le scelte di impostazione, dobbiamo costruire un nuovo racconto, seguendo la logica delle nuove premesse.
Per cominciare proponiamo una fiaba rovesciata come modello del lavoro che intendiamo fare. Leggiamo insieme il testo della SCHEDA Quella monella di Cappuccetto Rosso, rovesciamento di una fiaba nota, per cogliere subito le differenze.
Poi, attraverso una conversazione guidata, individuiamo le principali sequenze del nuovo testo per confrontarlo con quello originale. Infine, completiamo la tabella che segue con degli aggettivi qualificativi.
SCRITTURA CREATIVA
Giochiamo a “rivoltare le storie come calzini”
Attività 2
Rovesciamo una fiaba
Leggiamo insieme il testo di una fiaba a nostra scelta oppure quello proposto nella SCHEDA Pollicino.
Avviamo una conversazione guidata per individuare le principali sequenze del racconto, poi, analizziamo le caratteristiche morali dei personaggi e compiliamo le prime due colonne della tabella che segue, che ci guiderà nel rovesciamento della storia.
Ora, capovolgiamo le caratteristiche dei personaggi, cercando il contrario degli aggettivi individuati e scrivendoli nella terza colonna.
Mi leggi una fiaba?, Giunti
Avviamo una conversazione guidata per individuare le principali sequenze del racconto, poi, analizziamo le caratteristiche morali dei personaggi e compiliamo le prime due colonne della tabella che segue, che ci guiderà nel rovesciamento della storia.
Ora, capovolgiamo le caratteristiche dei personaggi, cercando il contrario degli aggettivi individuati e scrivendoli nella terza colonna.
Diamo il via a un’attività di scrittura collettiva con la nostra guida, in cui bambine e bambini insieme inventano il nuovo racconto: mettendosi d’accordo elaborano una sequenza del testo alla volta, che a turno scrivono alla LIM.
Una volta terminata la stesura, con una riflessione collettiva, facciamo un controllo ortografico, sintattico e di congruenza delle varie parti della storia.
Infine, proponiamo la SCHEDA Rovescia una fiaba come momento di verifica finale.
EDUCAZIONE CIVICA | Cittadinanza
Meglio buoni o cattivi?
Obiettivo
- Intervenire in una discussione rispettando l’argomento, le posizioni degli altri ed esprimendo il proprio punto di vista.
Come si fa
1. Per imparare a dialogare con altre persone, rispettando l’argomento, i punti di vista degli altri ed esprimendo il proprio, proponiamo un dibattito collettivo che abbia come argomento le conseguenze dell’essere buoni o cattivi.
2. Dividiamo il gruppo classe in due gruppi: uno espliciterà che cosa vuol dire essere buono e l’altro essere cattivo. Usiamo delle esemplificazioni, per esempio “Essere buono significa rispettare le regole” e viceversa “Essere cattivo significa non rispettare le regole” e così via.
3. Concludiamo la conversazione con una riflessione collettiva unitaria, se è opportuno essere buono o cattivo e perché non sempre si fanno le giuste scelte.
Per approfondire, possiamo leggere l'ARTICOLO Parole che fanno male, parole che curano.