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Lezione | Italiano | Classe 1ª

Emozioni per raccontare

Coltiviamo l’oralità e mettiamo al centro la lettura di storie. Iniziamo dal racconto personale per introdurre le letture favolistiche e proseguiamo con la manipolazione di sequenze e dialoghi. Poniamo l’attenzione anche sulla manualità e dedichiamoci alla “palestra emotiva” racchiusa nelle storie.

di Cristina Ansuini22 maggio 2023

Obiettivi, attività, materiali

obiettivi di apprendimento

  • Ascoltare e comprendere semplici testi.
  • Raccontare le proprie esperienze.
  • Ricostruire storie brevi.
Image | Giunti Scuola
Attività 1 Il dado del racconto
Attività 2 Favole di animali
Testo Il topo che mangiava i gatti
Scheda Il topo che mangiava i gatti: le sequenze
Attività 3 Le carte delle emozioni
Scheda Le carte delle emozioni
Immagine Il dado del racconto
Immagine Le carte delle fiabe
Immagine Il dado del racconto

Attività 1

Il dado del racconto

Con i bambini più piccoli, è importante tenere presenti le loro esperienze quotidiane per rendere più coinvolgenti le proposte. Facciamo in modo che bambini e bambine possano raccontare il loro vissuto, ma cerchiamo di farlo in modo organizzato e diamo a tutti l’opportunità di parlare.

Approfittiamo di ogni occasione interessante, come un’uscita didattica in fattoria o una festa, e prepariamo il DADO DEL RACCONTO, STRUMENTI ATTIVI: ritagliamolo e incolliamolo su un cartoncino, per renderlo più resistente.

Su ogni faccia del dado incolliamo un disegno che rappresenta un pezzetto dell’esperienza da raccontare: un luogo, una persona, un gioco fatto insieme, un animale incontrato, un momento noioso. Disponiamoci in cerchio e consegniamo il dado al bambino che effettuerà il lancio per primo. Una volta lanciato, a seconda della faccia del dado che è uscita, ciascuno racconta un episodio legato a quell’elemento; quindi, passa il dado a chi gli è accanto. In questo modo, tutti saranno coinvolti e l’“energia narrativa” di ognuno potrà essere monitorata e modulata: chi è più “ciarliero” sarà contenuto e chi è più silenzioso verrà stimolato.

Al termine dell’attività, consegniamo a ogni bambino un foglio, sul quale potrà scrivere o disegnare l’esperienza condivisa e realizziamo un cartellone con i lavori e le firme di tutti. Questa attività, oltre ad aiutare a raccontare ordinatamente le storie allena all’ascolto e, quindi, al seguire con più naturalezza anche quelle lette ad alta voce.

Image | Giunti Scuola

Attività 2

Favole di animali

Alleniamo bambini e bambine all’ascolto e proponiamo di leggere ad alta voce le favole di animali: sono racconti brevi che conservano “il magico” legato agli animali parlanti, un elemento ancora molto familiare per i più piccoli. Vanno benissimo le classiche favole di Esopo e Fedro, ma possiamo anche proporre alcune divertenti favole di Gianni Rodari.

Disponiamo i bambini in circolo e leggiamo il TESTO della favola Il topo che mangiava i gatti di Gianni Rodari: i bambini amano sentire la storia più volte e noi li accontenteremo, magari accompagnando il racconto con la modulazione della voce.

Lavoriamo quindi sull’oralità: chiediamo di raccontare la favola a turno, per assicurarci che tutti abbiano seguito, e intavoliamo una conversazione nella quale condivideremo esperienze e vissuti.

Proponiamo, poi, la SCHEDA Il topo che mangiava i gatti: le sequenze: distribuiamola, facciamo ritagliare le sequenze e ricostruire la favola sul quaderno, chiedendo di proseguire il racconto e soffermandoci sulle parole del tempo.

Possiamo proporre questa attività anche in altre occasioni, man mano che andiamo avanti con la lettura delle favole, facendo disegnare le sequenze ai bambini.

 

Attività 3

Le carte delle emozioni

Le favole sono dei testi didascalici dove le emozioni sono molto nette e definite: la paura, il coraggio, la sorpresa, la gioia…

Questo elemento è molto utile, perché i bambini non sempre sono in grado di riconoscere le emozioni e quindi di gestirle al meglio.

Per focalizzare la loro attenzione su questo elemento, possiamo utilizzare la SCHEDA Le carte delle emozioni.

Ritagliamole e plastifichiamole, in modo da poterle usare più volte, quindi mettiamo i bambini in cerchio, chiediamo a ognuno, a turno, di pescare una carta e di mimare l’emozione rappresentata.

Questo gioco consentirà ai bambini di sperimentare una palestra emotiva preziosissima, simile a quella legata all’ascolto delle storie.

Oltre al gioco dei mimi, le carte potranno essere utilizzare per dare modo ai bambini di raccontare in quali occasioni provano quell’emozione: i suggerimenti indicati sulle carte, saranno utili a questo scopo. Le carte possono essere utili anche per lavori grafico-pittorici: com’è la bocca quando siamo arrabbiati? E gli occhi? Che colore associamo alla tristezza? E alla calma?

Guidiamo i bambini nel tratto grafico e nella scelta dei colori e realizziamo un libro che contenga queste sperimentazioni.

Image | Giunti Scuola

Con gli STRUMENTI ATTIVI, ritagliamo gli ingredienti per inventare e raccontare nuove storie a scuola e/o a casa.

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