Attività per un percorso autobiografico - "Pillole" per star bene insieme

In classe con Marcel: per una pedagogia autobiografica

In classe con Marcel: i colori dei ricordi

Abbiamo provato a immaginare dieci cose da sapere per agire come docenti perch&eacute; la classe plurale sia davvero una ricchezza e permetta la crescita personale e la promozione di competenze per tutte le alunne e gli alunni. I dieci punti sono supportati dalla ricerca scientifica, seguono la normativa scolastica di riferimento e riflettono esperienze di qualit&agrave; sul territorio nazionale. Le elenchiamo qui sotto.

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	<li>Tutte le/i docenti sono insegnanti anche di italiano, secondo la normativa scolastica: l&rsquo;italiano, soprattutto quello formale e specialistico, &egrave; una seconda lingua per tutta la classe.</li>
	<li>L&rsquo;insegnante in classe parla un italiano semplificato ma corretto, evitando enunciati non grammaticali. Per esempio, enunciati all&rsquo;infinito, dove non richiesto dalla grammatica della lingua, non semplificano la lingua e forniscono input poco adeguati all&rsquo;apprendimento dell&rsquo;italiano. </li>
	<li>La lingua della comunicazione di base si apprende soprattutto attraverso le relazioni: l&rsquo;insegnante crea occasioni di scambio tra pari, mettendosi in prima persona in dialogo con le proprie alunne e i propri alunni e progettando incontri/lezione che prevedano la collaborazione e la comunicazione tra pari.</li>
	<li>Se le bambine e i bambini apprendenti italiano L2 hanno una buona padronanza della lingua della comunicazione di base, non &egrave; detto che abbiano competenze nella lingua dello studio: studiare in italiano lingua non materna &egrave; molto difficile e richiede tempo. </li>
	<li>Studiare in una seconda lingua e padroneggiare le microlingue delle discipline &egrave; difficile e si apprende col tempo: &egrave; un obiettivo e non un prerequisito. Occorre come docenti impiegare strategie specifiche per facilitare il raggiungimento di questo obiettivo.</li>
	<li>L&rsquo;insegnante inizia gli incontri/lezione sempre dalle immagini e dal lessico, lavorando sulle parole, e introduce progressivamente frasi e testi andando dal semplice al complesso. La comprensione del testo dei manuali &egrave; un obiettivo, non un prerequisito.</li>
	<li>La valutazione non deve essere n&eacute; un&rsquo;ennesima barriera e ostacolo al successo formativo di alunne e alunni parlanti italiano L2 n&eacute; una concessione benefica, ma riflette il raggiungimento o meno di obiettivi specifici che sono stati pensati con cura e che possono essere ricalibrati durante il percorso di insegnamento/apprendimento.</li>
	<li>La scuola deve dare spazio alla pluralit&agrave; di lingue e scritture. Possiamo trovare tanti momenti a scuola per educare al plurilinguismo. Uno di questi &egrave; quando si insegnano le lingue straniere (l&rsquo;inglese, ma anche le altre seconde lingue straniere nella scuola secondaria): durante questi momenti, dovremmo ricordarci di insegnare la lingua straniera, di facilitare la lingua italiana come L2 e di valorizzare il repertorio plurilingue di ogni studente senza dimenticare le lingue materne delle alunne e degli alunni.</li>
	<li>A casa le alunne e gli alunni parlano la lingua (o le lingue) che la famiglia ha scelto: ogni nucleo familiare ha una lingua (o pi&ugrave; lingue) della cura e dell&rsquo;affetto, che pu&ograve; essere diversa dalla lingua italiana. L&rsquo;insegnante sa che il repertorio plurilingue &egrave; una ricchezza e supporta le famiglie in questa scelta. </li>
	<li>Per le alunne e gli alunni apprendenti italiano L2 trascorrere il tempo libero in attivit&agrave; in contesti plurali, non monolingui, &egrave; efficace per lo sviluppo dell&rsquo;italiano come lingua della comunicazione di base e per una serena socialit&agrave;.</li>
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&bull; MIUR 2012, <a href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/51310/DM+254_2012.pdf" style="color:purple; text-decoration:underline">Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell&#39;infanzia e del primo ciclo d&#39;istruzione</a>.

&bull; MIUR 2014, <a href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/2223566/linee_guida_integrazione_alunni_stranieri.pdf/5e41fc48-3c68-2a17-ae75-1b5da6a55667?t=1564667201890" style="color:purple; text-decoration:underline">Linee guida per l&#39;accoglienza e l&#39;integrazione degli alunni stranieri</a>.

&bull; Osservatorio nazionale per l&rsquo;integrazione degli alunni stranieri e per l&rsquo;intercultura (MIUR) 2015, <a href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/2223566/DIVERSI+DA+CHI.pdf/90d8a40f-76d2-3408-da43-4a2932131d9b?t=1564667199410" style="color:purple; text-decoration:underline">Diversi da chi?</a>

&bull; MIUR 2022, <a href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Orientamenti+Interculturali.pdf" style="color:purple; text-decoration:underline">Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l&rsquo;integrazione di alunni e alunne provenienti da contesti migratori</a>

Dieci attenzioni per le classi plurali

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