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Didattica plurilingue in classe

Per valorizzare la varietà linguistica delle classi plurali proponiamo il "translanguaging": una serie di pratiche educative che prevedono attività linguistiche e di riflessione sulla lingua

di Alan Pona, Sandra Martini19 gennaio 20241 minuto di lettura
Didattica plurilingue in classe | Giunti Scuola

In tante classi si trovano studenti che utilizzano nella loro quotidianità due o più lingue. Un possibile “attrezzo” della “cassetta” per le classi plurali per valorizzare questa varietà linguistica è il translanguaging, cioè una serie di pratiche educative in grado di far emergere la ricchezza presente nelle classi per attivare processi linguistici, metalinguistici e cognitivi in tutti gli studenti attraverso attività linguistiche e di riflessione sulla lingua. Per attuare queste pratiche ogni docente si pone l’obiettivo di:

  • rendere visibili le lingue parlate in classe attraverso cartelloni e testi multilingui;
  • trovare tempi e spazi per lavori plurilingui all’interno della quotidiana attività didattica;
  • offrire agli alunni e alle alunne occasioni di scegliere in quale lingua produrre testi;
  • offrire alla classe la possibilità di entrare in contatto con una pluralità di suoni, scritture, grammatiche e lessici.

 

 

Una serie di pratiche educative per far emergere la ricchezza linguistica presente nelle classi

 

Valorizzare il repertorio bilingue

Un parlante bilingue emergente porta con sé una ricchezza linguistica, culturale e di esperienze che non dovrebbe essere ignorata. La scuola può valorizzare tutto questo mondo, di cui le bambine e i bambini sono portatori, partendo dalla loro lingua. Attingere al proprio repertorio linguistico permette alle alunne e agli alunni di esprimere al pieno le proprie potenzialità e di sviluppare capacità cognitive e linguistiche; questo favorisce l’apprendimento e il percorso di crescita personale.

Quando possiamo confrontare in classe “pezzi” di lingue diverse, di fatto creiamo occasioni per potenziare la capacità di osservazione metalinguistica di alunne e alunni, per scoprire come funziona il linguaggio: la classe/laboratorio si rivela così una ricca miniera di fatti linguistici esplorabili! Nella nostra progettazione è importante fare emergere e legittimare tutte le lingue presenti in classe, perché bambine e bambini diventino consapevoli del fatto che ogni lingua ha un valore e può essere protagonista e oggetto di osservazione.

Inoltre, attingere a materiali plurali offre un punto di vista “altro” sulle cose, contribuendo a costruire un curricolo verticale interculturale.

 

Esempio di attività plurilingue

Qui di seguito forniamo un’unità di lavoro/apprendimento che può essere utilizzata in classi diverse con piccole variazioni in base ai diversi contesti. Lo scopo è quello di mostrare come inserire nel lavoro di comprensione del testo attività plurilingui di riflessione sulla lingua.

  • Iniziamo mostrando alla LIM la SCHEDA DOCENTE I tre personaggi con l’immagine di copertina dell’albo I tre briganti di Tomi Ungerer (Nord-Sud Edizioni) e facciamo emergere, con domande stimolo rivolte alla classe, alcune parole della storia, su cui lavoreremo in chiave plurilingue.
  • Successivamente mostriamo il video della storia in lingua inglese The three robbers e in lingua spagnola, Los tres bandidos, e/o francese, Les trois brigands (i video sono facilmente reperibili su Youtube). Al termine chiediamo alla classe di ricostruire oralmente la storia in italiano. Questo è un momento molto importante per quelle bambine e quei bambini parlanti una delle tre lingue scelte perché permette loro di contribuire attivamente alla costruzione della narrazione.
  • Passiamo adesso al lavoro sull’input linguistico consegnando la SCHEDA ALUNNO C’era una volta…. Mostriamo alla LIM gli incipit della storia in inglese, spagnolo e francese e chiediamo alla classe di ricercare somiglianze tra le parole delle diverse lingue attivando la capacità di osservazione. Possiamo anche introdurre una prima riflessione sulla distanza tra la pronuncia e la scrittura delle parole.
  • Con la seconda attività le bambine e i bambini, suddivisi in gruppi, ricercano nei tre incipit della storia la traduzione di alcune parole date in italiano e completano la tabella. Chiediamo, inoltre, di tradurre le parole anche nelle lingue parlate dai componenti dei gruppi per far emergere lingue minoritarie. Successivamente ogni gruppo traduce l’incipit in italiano e tutte le soluzioni proposte vengono confrontate in plenaria.
  • Infine, chiediamo alle bambine e ai bambini di scrivere la propria versione della storia scegliendo una lingua del loro repertorio e terminiamo l’UdLA con la lettura ad alta voce di questi testi.

 

Conclusioni

Per concludere proponiamo una citazione che ci sembra rispondere al meglio alla domanda che spesso ci poniamo: perché fare translanguaging?

“Ogni varietà linguistica, infatti, attua in maniera particolare le potenzialità della nostra facoltà di linguaggio, ritagliando una specifica organizzazione cognitiva e dando vita a quello che potremmo chiamare un particolare stile grammaticale. In questo senso la diversità linguistica non è una sorta di superficiale e pittoresca coperta multicolore ma corrisponde a proprietà fondamentali della nostra mente” (Leonardo M. Savoia, Benedetta Baldi. Lingua e società. La lingua e i parlanti. Pisa: Pacini Editore 2009).

Per approfondire, proponiamo strategie inclusive per l’apprendimento e un altro esempio di attività plurilingue.
 

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