Riassunto delle puntate precedenti. Abbiamo parlato del mondo ibrido in cui come scuola siamo immersi e dell’importanza dei percorsi multidisciplinari come potente strumento inclusivo ed efficace per l’apprendimento, percorsi dove il digitale è trasversale (“La Vita Scolastica” n. 43).


 Abbiamo inoltre proposto uno strumento di documentazione, la sceneggiatura, che molti probabilmente già conoscono e utilizzano (“La Vita Scolastica” n. 44). Ma quali esperienze, tra le mille che facciamo, sono veramente “a sistema”?


 
 Come procedere


 Il multidisciplinare, do

Riassunto delle puntate precedenti. Abbiamo parlato del mondo ibrido in cui come scuola siamo immersi e dell’importanza dei percorsi multidisciplinari come potente strumento inclusivo ed efficace per l’apprendimento, percorsi dove il digitale è trasversale (“La Vita Scolastica” n. 43).
Abbiamo inoltre proposto uno strumento di documentazione, la sceneggiatura, che molti probabilmente già conoscono e utilizzano (“La Vita Scolastica” n. 44). Ma quali esperienze, tra le mille che facciamo, sono veramente “a sistema”?

Come procedere
Il multidisciplinare, dove sperimentato, trova spesso accoglienza nell’extracurricolare o in alcuni progetti. Quindi, step 1: portiamo queste attività nel curricolare. È banale ma determinante.
Step 2: costruiamo dei veri e propri curricoli multidisciplinari. Così come la scuola quotidiana si sostanzia nello svolgimento di curricoli (il vecchio programma), il multidisciplinare per essere consacrato ha bisogno di essere scandito. Immaginiamo un percorso che parta dall’arte e poi coinvolga parimenti il digitale, l’italiano, l’inglese, la storia, la geografia. Diamogli un nome, realizziamo una mappa e pubblichiamola sul sito della scuola in modo che sia modificabile e si accresca negli anni successivi. Ecco fatto.
Step 3: condividiamo il nostro progetto con tutte le classi parallele, aprendo gli spazi, mischiando alunne e alunni. Su tre o quattro team, anche le competenze multidisciplinari dei docenti si possono condividere e valorizzare.
Step 4: collochiamo questo percorso in un paio d’ore precise nel corso della settimana. Un tempo la chiamavo la “didattica dell’appuntamento”. Creiamo un’attesa nei bambini, diamoci scadenze, unica legge non “rubare” quelle ore a lezioni, verifiche, recuperi.

Verso la personalizzazione
Step 5: un vero curricolo esiste quando si valuta, qui però non si tratta solo di una disciplina. Come fare allora? Si può prendere la Certificazione delle competenze e declinarla per le classi coinvolte nel progetto, ricavandone gli indicatori. Che cosa scopriremo? Che questo progetto è un generatore di personalizzazione. L’alunna Zoe che ha difficoltà in inglese, ma ha fantastiche capacità artistiche, attraverso questa competenza posseduta, avrà un’occasione di avvicinarsi agli altri apprendimenti. Provare per credere!


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L'immagine di copertina è di Susy Zanella, tratte da Sulle Alpi, Editoriale Scienza.


Didattica multidisciplinare in 5 step

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