Didattica interdisciplinare: tre moduli di apprendimento per la didattica flessibile

Non è nuovo, nella scuola, il dibattito sulla costruzione del sapere a partire da modelli di didattica interdisciplinare, ripreso e contestualizzato anche nel Piano Scuola, Documento Ministeriale per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative per il 2020/2021).

Il Piano Scuola, già nella Premessa, evidenzia che la “ripresa delle attività scolastiche deve essere effettuata in un complesso equilibrio tra sicurezza, benessere socio-emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione”, sottolineando il ruolo centrale delle singole scuole “nel tradurre le indicazioni nello specifico contesto di azione, al fine di definire soluzioni concrete e realizzabili tenendo in considerazione il complesso scenario di variabili”. 

In quest’ottica, nel paragrafo concernente la  Valorizzazione delle forme di flessibilità derivanti dall’Autonomia scolastica, si riconferma  pieno potere alle Istituzioni scolastiche per la “costruzione di percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, attraverso la definizione di precisi ambiti di intervento organizzativo” e, tra le diverse strategie contemplate, si cita testualmente la possibilità di “aggregare le discipline in aree e ambiti disciplinari, ove non già previsto dalle recenti innovazioni ordinamentali”.

Molte sono le valenze su cui fonda questo impianto didattico-educativo, che scaturisce dall’esigenza di superare la tradizionale separazione tra le discipline integrando i diversi campi della conoscenza per giungere a una visione unitaria e comprensiva della realtà, mettendo in relazione i molteplici punti di vista specialistici.

Solo un metodo di lavoro collegiale, che si fondi sull’organizzazione e sulla collaborazione degli insegnanti che lavorano ad un progetto comune, potrà determinare l’effettivo esito di un progetto didattico pluridisciplinare. 

Individuati gli obiettivi trasversali comuni a tutte le discipline e gli obiettivi specifici di ogni materia, il corpo docente predisporrà indagini conoscitive partendo dagli interessi, dai bisogni e dalle esperienze degli alunni, da cui far scaturire Unità di Apprendimento Interdisciplinari.  Nel contempo verranno progettate e organizzate attività significative, selezionando i contenuti e scegliendo adeguate strategie e metodologie didattiche. Verranno inoltre predisposti strumenti, spazi e materiali atti alla realizzazione dei percorsi formativi programmati.

“Io e gli animali”: un modulo per tutte le classi

Nel progettare questo modulo di apprendimento interdisciplinare, gli insegnanti hanno sfruttato il naturale interesse e la forte motivazione dei bambini per l’argomento. 

A partire dalla notizia-stimolo che un alunno ha ricevuto in regalo un cucciolo, sono state progettate attività di conoscenza-scoperta del mondo animale e della relazione fra l’uomo e gli animali, mediante un’Unità di apprendimento interdisciplinare che interseca i diversi punti di vista specialistici. 

Il modulo di seguito riportato rappresenta un possibile esempio operativo in cui sono state selezionate soltanto alcune discipline. Gli obiettivi specifici individuati afferiscono al biennio prima-seconda, al triennio terza-quinta o, per alcuni ambiti, all'intero quinquennio. Anche le attività sono calibrate per le diverse annualità e possono essere modificate e adattate in base all’analisi peculiare dei bisogni e del contesto di apprendimento.