Come si progetta la “scuola più bella del mondo”?

A come ambiente. Dizionario del nido

Il "bene comune" delle professionalità educative

Crediamo che il segreto stia nell’essere capaci di cambiare prospettiva, abbassare lo sguardo lasciandosi guidare da occhi ancora capaci di stupirsi: assecondando le curiosità emergenti del gruppo, ci metteremo in ascolto per proporre attività ludiche e percorsi che possano rispondere ai loro interessi. Una progettazione quindi che non può nascere a priori ma che necessita di essere pensata e costruita passo dopo passo, che fa le capriole e balla seguendo il ritmo dei bambini. Certi che in Natura ci siano tutti gli ingredienti per fare un’ottima proposta didattica, ludica ed educativa.

Siamo camminatori, esploratori del quotidiano, capaci di attendere e guardare da punti di vista differenti. Solitamente, quando si cammina in montagna, si seguono sentieri cercando segnavia colorati; a volte capita di addentrarsi in nuovi percorsi e di doverli tracciare creando piccoli passaggi. Magari il sentiero esiste già: abbandonato o dimenticato, la Natura se l’è ripreso. Ecco, ci sentiamo un pò così: camminatori che desiderano sperimentare e cercare, sicuri di ritrovare tracce nascoste.&nbsp;

Avete già incontrato genitori e figli: perché e come avete organizzato questo incontro?

Ci puoi dire in sintesi quali sono stati i passi necessari per arrivare a questo momento?

Quali sono state le difficoltà maggiori da superare per arrivare a questo risultato?

In che modo progettate la didattica integrandola con l’outdoor education?

La comunità educante è elemento essenziale per creare il clima di fiducia che sostiene l’apprendimento del bambino. Come una ragnatela, visibile a tratti, necessaria e resistente, la comunità composta da genitori, docenti e territorio prende in carico ogni bambino e bambina &nbsp; accompagnandoli nel proprio percorso di apprendimento, assecondando e rispettando bisogni, curiosità e interessi emergenti. Una comunità che è incontro, ascolto confronto e scambio.&nbsp;Abbiamo desiderato fortemente incontrare i protagonisti principali: cinque bambine e diciassette bambini. Li abbiamo incontrati un sabato pomeriggio.La scelta strategica del sabato ha permesso a tanti di partecipare con l’intera famiglia. Genitori, bambini, fratelli e sorelle. Grazie a due creuze in salita abbiamo raggiunto gli alberi e il prato, che ci hanno accolti sudati, desiderosi di ulteriori scambi e conoscenze vicine. Tra una domanda e l’altra abbiamo chiesto a grandi e piccini di giocare con noi.&nbsp; I genitori hanno trovato uno spazio per descrivere il proprio figlio: “se fosse… un’opera d’arte? Un animale? un colore?” Parole preziose, da custodire. Una traccia che diventa memoria della giornata insieme, del qui ed ora.

<img filer_id="235595" data-cke-saved-src="/media/filer_public_thumbnails/filer_public/78/9d/789dd311-2817-47a6-a34a-302295731863/didattica_aperto_chiara_milazzo_scuola_ada_negri_4.jpg__300x400_q85_subsampling-2.jpg" src="/media/filer_public_thumbnails/filer_public/78/9d/789dd311-2817-47a6-a34a-302295731863/didattica_aperto_chiara_milazzo_scuola_ada_negri_4.jpg__300x400_q85_subsampling-2.jpg" title="" align="" thumb_option="" original_image="false" width="300" height="400">&nbsp;Genitori, bambini e insegnanti insieme&nbsp;

Passo dopo passo. Coinvolgendo e informando le famiglie. La coerenza educativa è imprescindibile. Già a partire da gennaio è stato necessario dedicare alcuni incontri online per mostrare attività in natura e materiali non strutturati, scoprire intenzioni e condividere intenti, così che le famiglie potessero indicare la scelta della sezione al momento dell’iscrizione. A maggio abbiamo incontrato, in presenza, le famiglie iscritte: sorrisi, entusiasmo, dubbi, incertezze, curiosità e mani alzate hanno animato il pomeriggio. Abbiamo potuto così cominciare a tracciare l’inizio di un percorso parlando di spazi e aule all’aperto, adozione alternativa e metodo naturale, materiali condivisi e apprendimento esperienziale, sensoriale, multimodale.&nbsp;

Da settembre 2021 nella scuola primaria statale Ada Negri (Genova Pegli) apre una prima classe fortemente orientata alla didattica all'aperto. Chiara Milazzo, insegnante, racconta il percorso fatto per arrivare a questo momento.&nbsp;

<img filer_id="235598" data-cke-saved-src="/media/filer_public_thumbnails/filer_public/8a/f8/8af86578-8624-46fb-a442-1039b8d29bbf/didattica_aperto_chiara_milazzo_scuola_ada_negri_5.jpg__200x267_q85_subsampling-2.jpg" src="/media/filer_public_thumbnails/filer_public/8a/f8/8af86578-8624-46fb-a442-1039b8d29bbf/didattica_aperto_chiara_milazzo_scuola_ada_negri_5.jpg__200x267_q85_subsampling-2.jpg" title="" align="" thumb_option="" original_image="true" width="200" height="267">&nbsp;Chiara Milazzo, insegnante

Come costruite il rapporto con le famiglie?&nbsp;

Nelle foto, due momenti dell'incontro con le famiglie in preparazione al nuovo anno scolastico

Lasciare sentieri conosciuti, per tanti, è rischioso e fa paura. Trovare colleghi che abbiano voglia di sperimentare, provare, a volte sbagliare e ricominciare non è mai semplice. Noi abbiamo avuto la fortuna di incrociare le nostre vite casualmente, saperci raccontare e scoprire sguardi comuni per una scuola possibile, verde e felice.&nbsp;

Che cosa c'è alla base di questa scelta?

Per iniziare un nuovo sentiero servono lunghi respiri, e piccoli passi pieni di energia. Abbiamo dedicato tempo a formazioni specifiche e approfondimenti didattico metodologici ed educativi; a scambi per creare sguardi e linguaggi comuni. L’entusiasmo della nostra Dirigente e del Collegio dei docenti che hanno sostenuto e approvato il progetto, è stato il bastone su cui iniziare a sostenersi per camminare sicuri. Ora siamo pronti a iniziare questo nuovo viaggio, convinti che fare scuola in Natura possa sfamare la curiosità dei bambini, delle bambine e la nostra, garantendo il loro benessere e la loro felicità.

Didattica all'aperto: a Genova una classe prima che valorizza il “fuori”