Dare senso all’esperienza con il “pensare” e di conseguenza con la “ricerca attraverso un processo di indagine e di approfondimento” è un’attività fondamentale in ambito educativo. Corpo e mente sono entrambi coinvolti nell’apprendimento: ho avuto l’opportunità di studiare e applicare alcune delle tecniche di Maria Montessori nell’insegnamento delle lingue e della musica nella scuola dell’infanzia e primaria e ho capito che è necessario un&nbsp;approccio olistico all’apprendimento. La teoria della riflessione in azione è signiicativa anche in relazione alle teorie della leadership sostenibile e della leadership resiliente, perché “pensare comporta rischi” (Dewey). Per affrontare le sfide quotidiane, il processo di&nbsp;riflessione in azione è un’opportunità di apprendimento permanente e di agire in modo diverso, cercando di seguire la prospettiva di una leadership culturale ed etica.

La pratica del coaching, soprattutto in epoca di pandemia, è attuale e innovativa: si basa sia sulla riflessione mentre si agisce sia sulla riflessione a posteriori. È dunque una buona pratica di ricerca-azione. Il coaching favorisce un percorso di crescita per tutti i leader educativi e offre uno sguardo diverso, consente l’acquisizione di competenze trasversali e di vita determinanti in contesti educativi&nbsp;e scolastici sempre più complessi. Ineludibili sono l’ascolto interattivo, rivolto a tutti i componenti della comunità scolastica, e il dialogo, per rafforzare il clima scolastico, la cultura organizzativa e valoriale della scuola. Le esperienze di empatia, cura, dialogo, gentilezza, sensibilità e confronto fra educatori accrescono la leadership dell’apprendimento inalizzata al benessere a scuola.

Il clima e la cultura di gruppo

Secondo Dewey la pratica riflessiva in relazione all’esperienza è fondamentale per fare scelte ponderate e per essere eficaci come educatori e formatori

L’aspetto che intendo applicare nella mia pratica didattica è la teoria di Bohm sul dialogo. Il dialogo è anche un aspetto importante del coaching, inteso come la comunicazione genuina tra le persone per creare un significato condiviso. È un incontro tra individui di idee e opinioni diverse. Il pensiero collettivo potrebbe essere costruito in uno “spazio vuoto, aperto e libero”; è una sorta di “contenuto comune” e di “senso condiviso”, costruito attraverso la negoziazione e la sensibilità. Il significato condiviso accumulato costituisce la cultura del gruppo. La “cultura della scuola” non è solo comportamentale, ma si basa anche su pensieri, emozioni, sentimenti e percezioni.&nbsp; Pensando alla mia esperienza, vorrei applicare la teoria del dialogo di Bohm in “gruppi di pari” nella scuola: gruppo dirigente, staff di direzione, coordinatori, insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria. Gli insegnanti sono abituati a discutere e comunicare per armonizzare la programmazione, l’insegnamento, la valutazione e la documentazione. La teoria di Bohm è molto importante per rafforzare il clima dei gruppi. Occorre trovare momenti in cui gli insegnanti possano parlare tra loro, senza paura di essere giudicati, per costruire idee attorno al nostro curriculum, attraverso l’interazione con gli altri e con le diverse situazioni (Spillane, 2005). Il processo è più creativo che performativo, e nessuno risulta vincitore: il gruppo avrà successo attraverso la conversazione e l’ascolto. Creare momenti di pensiero lento e condivisione creativa è un modo per ricostruire il lato più profondo della cultura scolastica, che è poi legato all’anima dell’educazione.&nbsp; Proporre questa filosoia ai team di leadership (management, middle management, coordinatori, docenti di classi parallele) dovrebbe aiutare a capirsi meglio e riscoprire i principi della leadership distribuita. Rafforzare il dialogo promuovendo l’empatia e la gentilezza potrà dare più significato e senso alla nostra visione interculturale, che si basa sul benessere di tutti gli studenti provenienti da diverse culture e appartenenti a diverse nazionalità. Ogni comunità di apprendimento potrebbe sperimentare il coaching per sviluppare il proprio senso di umanità.

Attraverso la pratica del coaching l’acquisizione della conoscenza è un processo che riguarda tutta la persona, seguendo il ciclo dell’apprendimento, considerando la padronanza delle emozioni e il dialogo continuo tra coach e coachee. All’interno degli spazi sicuri dell’“ascolto interattivo” e del “prendersi cura”, i leader educativi possono acquisire, con la comunicazione, competenze interne ed esterne determinanti per il loro lavoro e la loro vita.&nbsp; Il processo interno potrebbe essere collegato all’acquisizione della consapevolezza di sé e della fiducia. È molto dificile acquisire pienamente queste due competenze senza l’aiuto e il supporto di un esperto, qualcuno che ti aiuti a guardarti dentro come nel campo della psicoterapia. Le competenze esterne di leadership potrebbero essere riassunte nell’assertività, nella comprensione della differenza, nella gestione dello stress e nell’equilibrio tra lavoro e vita privata. È necessario molto tempo per acquisirle pienamente e avere la capacità di praticarle con sicurezza.

<ul><li style="text-align: justify;">Bohm, D. (2014). Sul dialogo, tr. di P. Biondi. Pisa: Edizioni ETS. </li><li style="text-align: justify;">Dewey, J. (1949). Democrazia e educazione, tr. di E. Agnoletti. Firenze: La Nuova Italia. </li><li style="text-align: justify;">Hargreaves, A., &amp; Fink, D. (2006). Sustainable leadership. San Francisco: Jossey-Bass. </li><li style="text-align: justify;">Schein, E. (2016). Organizational Culture and Leadership, 5th Edition. San Francisco: The Jossey-Bass Business Management Series.</li></ul>

Dare senso all’esperienza

Acquisire competenze di leadership attraverso il coaching

Dialogo e coaching per il benessere a scuola

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