Dall'8 al 13 ottobre la X edizione del Festival "Tuttestorie" a Cagliari
"Nelle storie per bambini, che sono mappe per scoprire il mondo, sono gli strani e gli stranieri i traghettatori, quelli che portano fuori, dall’infanzia all’adolescenza, dalla casa all’infinito, dalle cose come stanno a ciò che vorrei". Al via, dall'8 al 13 ottobre, il X festival di letteratura per bambini e ragazzi "Tuttestorie", che quest'anno ha per tema tutto ciò che è EXTRA, strano, straniero, stravagante. Perché bisogna pensare straordinario, guardare "extra" per trovare il nostro "qui".
Giunge alla sua decima edizione il Festival di letteratura per ragazzi "Tuttestorie" di Cagliari. Prevede come di consueto la partecipazione dei maggiori autori e illustratori del momento e una ricca serie di appuntamenti dedicati alle scuole (il programma è disponibile sul sito www.tuttestorie.it ).
Il tema di quest'anno è "EXTRA. Racconti visioni e storie per guardare più in là", che Bruno Tognolini così interpreta nella pagina dedicata all'evento:
Strano, straniero, straordinario, stravagante, e per i cagliaritani stravanato. Che si potrebbero anche scrivere “extrano”, “extraordinario”, “extravagante”: e quando è proprio fuori, “extravanato”. EXTRA è il tema del fuori, dell’oltre, del di più. L’accumulo di parole che dicono questo fuori ci sommergerebbe: extraurbano, extracomunitario, extraterrestre; extracellulare, extrauterino, extrasistole; extrascolastico, extraparlamentare, extraconiugale; extralarge, extravergine, extralusso. E potremmo anche concederci altri extra. Fuori di testa, fuori di te, fuori di qui. Insomma: fuori.
Ma cosa c’è là fuori? Qualcosa di desiderabile? Di pericoloso? La crescita o la perdizione?
Gli extracomunitari sono un flagello o una risorsa? Gli extraterrestri saranno Alien o ET?
Cosa c’è extra l’ermo colle? Extra lo specchio di Alice? Extra l’armadio di Narnia?
Non possiamo saperlo. C’è l’incognita, la X, che è la lettera cardine di eXtra. E tuttavia bisogna andare: bisogna crescere, e non solo i bambini, non possiamo star qui. E chi ci aiuterà a vincere la forza d’attrazione del qui, dell’ “intra”? Gli abitanti dell’ “extra”, gli Extrani, ci aiutano loro. Le cose e le persone straordinarie: in altre parole, le storie.
Nelle storie per bambini, che sono mappe per scoprire il mondo, sono gli strani e gli stranieri i traghettatori, quelli che portano fuori, dall’infanzia all’adolescenza, dalla casa all’infinito, dalle cose come stanno a ciò che vorrei. Per partire, per osare l’extramondo bisogna sentire cose extraordinarie , storie strane di reami stravaganti, eroi extragalattici, zombie dell’extramorte; incuriosirsi di imprese esagerate, di guinnes micro‑macro, il più grande spaccatore d’angurie a colpi di testa, l’uomo vivente più piccolo del mondo. È una questione di alzo del cannone: per centrare il bersaglio bisogna sparare più in alto. Per questo le storie, da molti millenni, le sparano grosse.
E così si farà in questo Decimo Festival: a chi le spara più grosse . Perché bisogna pensare straordinario, guardare extra per trovare il nostro qui. Chissà dove, perché extra è anche X, l’incognita. E questo Festival è il numero dieci: X, appunto. E poi? Extra!