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Lezione | I discorsi e le parole

Ascoltiamo e raccontiamo

Avviciniamo con costanza il bambino al linguaggio fantastico-narrativo di fiabe e storie perché si appropri dell’ordine e degli schemi fissi della trama e diventi egli stesso narratore.

di Maurizia Butturini05 novembre 2020

Obiettivi, attività, materiali

COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

  • Competenza alfabetica funzionale.

TRAGUARDO DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE

  • Il bambino ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, si misura con la fantasia.

Obiettivi

ANNI 3-4

  • Ascoltare e comprendere, arricchire il lessico e la struttura della frase.
  • Contribuire alla costruzione di una storia.

ANNI 4-5

  • Individuare caratteristiche ed elementi di una storia.
  • Costruire storie partendo da uno stimolo ricevuto.

Giochi con le storie

  1. Quale storia vuoi?
  2. Nuove sorprendenti storie
  3. Giochiamo insieme
  4. Ora raccontiamo
  5. Inventiamo fiabe

Forma le fiabe!

  1. La bellezza dell'ascolto
  2. Il girotondo delle storie
  3. Il racconto maieutico
  4. Che divertimento inventar storie!
  5. Il binomio fantastico

Prepariamo un contesto tranquillo e raccolto: un grande tappeto o telo, un cerchio con cuscini, un angolino di prato…
Scegliamo all’inizio storie brevi, poi fiabe della tradizione, moderne e di altre culture.
Miglioriamo l’attenzione attraverso alcune strategie: usiamo il linguaggio mimico; acceleriamo/rallentiamo il ritmo, creiamo l’attesa, modifichiamo il tono e il timbro della voce, con pause ad effetto, esclamazioni, suoni e rumori onomatopeici; utilizziamo immagini, sagome, burattini, giochi di luce o proponiamo il racconto a più voci.


ANNI 3-4: GIOCHI CON LE STORIE

Attività 1

Quale storia vuoi?

  • Predisponiamo un pannello con delle tasche trasparenti nelle quali inserire i libri di fiabe classiche adatte ai bambini di tre anni (per esempio I tre porcellini, Capuccetto Rosso, Il brutto anatroccolo, Biancaneve e i sette nani, Cenerentola…).
  • Formiamo un cerchio e proponiamo un rituale emozionale d’inizio (con un carillon, un profumo da spruzzare sulle mani, un caleidoscopio, una speciale lampada accesa…).
  • Chiediamo di volta in volta a uno dei bambini di scegliere una storia tra quelle a disposizione. Facciamo in modo che tutti possano fare la propria scelta e riascoltare più volte dalla voce dell’insegnante la fiaba preferita.
  • In seguito, chiediamo ai bambini di scegliere il tipo di storia che vogliono ascoltare (di animali, di paure, che fa ridere…). Nel tempo possiamo costruirci un repertorio di storie (classiche, inventate, tratte da riviste o libretti) delle varie tipologie e di albi illustrati.
  • Quando le storie sono ben conosciute, chiediamo a turno di:
    – “leggere” e raccontare ai compagni la storia preferita;
    – rispondere a domande aperte sulla storia (“come comincia? E poi che cosa succede? Che cosa fa allora…? Come va a finire?”).


Image | Giunti Scuola

Attività 2

Nuove sorprendenti storie

  • Al frequente racconto di fiabe moderne e tradizionali affianchiamo l’ascolto di storie raccolte con la collaborazione dei nonni, dei genitori e di altre istituzioni.
  • Chiediamo a ogni famiglia di portare o inviare a scuola un audio o un video registrando la storia preferita dal loro bambino. Con tutte le registrazioni costruiamo un archivio delle storie dei nonni e dei genitori.
  • Ascoltiamo con i bambini, commentiamo, poi drammatizziamo o disegniamo.
  • Valorizziamo i bambini gratificandoli per le loro scelte. Scambiamo le storie tra le famiglie per arricchire il repertorio di ognuna.
  • Accordiamoci con la biblioteca locale o con una libreria per avere una storia a sorpresa in prestito, ogni settimana. Al momento opportuno organizziamo all’aperto, nel rispetto delle regole di sicurezza, una mostra del libro.


Attività 3

Giochiamo insieme

  • Predisponiamo degli angoli per il gioco in piccolo gruppo: una casetta, un grande tappeto morbido lavabile con i pupazzi, un tavolo o un’ampia scatola per la manipolazione, uno spazio con materiali di recupero per costruire.
  • Formiamo i gruppi, tenendo conto delle differenti caratteristiche personali, in modo da attivare lo scambio e l’apprendimento tra bambini.
  • Inizialmente facciamo scegliere l’angolo nel quale giocare, in seguito proponiamo a tutti di sperimentare i vari giochi.
  • Osserviamo le azioni dei bambini, le relazioni tra loro e con i materiali, gli scambi verbali.


Attività 4

Ora raccontiamo

  • Dopo aver giocato a lungo e più volte, passiamo alla narrazione chiedendo ai bambini di raccontare il gioco realizzato come se fosse una storia. Stimoliamoli con delle domande che li aiutino a strutturare il racconto: “Chi eri? Cosafacevi? E poi cosa succedeva? Com’è andata a finire?”
  • Al termine diamo un titolo a ogni breve storia raccontata, alleghiamo la foto del gioco, teniamo a disposizione le storie per ricordare e narrare ancora.
  • Aiutiamo i bambini con difficoltà linguistiche a raccontare utilizzando una sequenza di foto e chiedendo di indicare, assentire, ripetere.


Attività 5

Inventiamo fiabe

  • Giochiamo a inventare delle storie con i dadi delle fiabe (Per fare).
  • Lanciamo il primo dado due volte per scegliere due personaggi e iniziamo: “c’era una volta…”.
  • Al momento opportuno lanciamo il secondo dado e diciamo, per esempio: “ma un brutto giorno…”.
  • Infine, lanciamo il terzo dado e concludiamo “fortunatamente…”.
  • La prima volta saremo noi a condurre il gioco, poi i bambini a turno lanceranno i dadi e completeranno le storie.
  • Quando saranno diventati esperti potremo inserire delle varianti: lanciare i dadi più volte, costruirne di nuovi con altri elementi (ambienti, personaggi magici, animali…).


Per fare
I dadi delle fiabe

CHE COSA SERVE

Cartoncino, colla, forbici, colori, immagini legate alle storie scelte dai bambini. Scarica la sagoma del dado.


COME SI FA

  1. Costruiamo tre dadi di cartoncino con 10 cm di lato. 
  2. Sul primo dado disegniamo o incolliamo 6 personaggi a scelta tra quelli proposti dai bambini (per esempio Cappuccetto Rosso, il dinosauro, Zorro…).
  3. Sul secondo dado 6 pericoli (per esempio il lupo cattivo, la strega, l’incendio…).
  4. Sul terzo dado 6 oggetti magici (per esempio bacchetta, pozione, polverina…).


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ANNI 4-5: FORMA LE FIABE!

Attività 1

La bellezza dell'ascolto

  • Nel nostro spazio tranquillo, ascoltiamo assiduamente ogni tipo di fiabe e storie; facciamolo per il piacere, senza chiedere ai bambini in modo immediato delle prestazioni.
  • Ampliamo la scelta per l’ascolto con proposte di vario genere, più articolate, complesse, da narrare anche a puntate.
  • Promuoviamo l’arricchimento lessicale e la narrazione usando immagini, foto, video, esercitiamo la fantasia e l’immaginazione evitando invece il supporto visivo, per consentire la costruzione di immagini mentali.


Image | Giunti Scuola

Attività 2

Il girotondo delle storie

  • Alterniamo le nostre letture scegliendo tra: fiabe classiche (per esempio La bella e la bestia, L’acciarino magico, La principessa sul pisello, Il gatto con gli stivali, I musicanti di Brema…); fiabe di magia, che parlano di folletti, fate, elfi, gnomi, nani, giganti, sirene; storie di miti e leggende; favole di animali antiche e moderne; fiabe folkloristiche o che provengono da culture diverse; fiabe della tradizione italiana; storie di oggi.
  • Per ogni storia che leggiamo fotografiamo la copertina oppure procuriamoci un’immagine o chiediamo a turno di fare un disegno con il titolo della storia e l’autore: formiamo su un grande pannello un girotondo di storie da arricchire strada facendo per tenere memoria di quanto abbiamo ascoltato.


Attività 3

Il racconto maieutico

  • Proponiamo una modalità di narrazione che prevede la formulazione di domande nei punti cruciali della storia (per esempio “che cosa pensate che succederà dopo? Come andrà a finire? Sarà vero quello che viene preannunciato? Che cosa fareste voi a questo punto?”)
  • Continuiamo poi la narrazione, verificando insieme ai bambini le ipotesi formulate.


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Attività 4

Che divertimento inventar storie!

  • Proponiamo diverse attività con il gioco della scatola delle “cose da fiaba” (Per fare) che si ispira al lavoro proposto da Propp in relazione alle funzioni della fiaba e ripreso da Rodari nella sua “Grammatica della fantasia”.
  • Disponiamo capovolte sul tavolo 4 o 5 carte scelte tra le varie tipologie e invitiamo i bambini a girare una carta e a cominciare una storia.
  • Al momento opportuno giriamo un’altra carta e troviamo un finale o più di uno.
  • Aumentiamo il numero di carte utilizzate nella storia e facciamo scegliere autonomamente da quale carta partire e quali prendere via via.
  • Aiutiamo i bambini in difficoltà ad articolare il racconto attraverso un cartellone- guida nel quale rappresentiamo la struttura flessibile della storia: Come comincia - Cosa succede - Come va a finire.


Per fare
La scatola delle "cose da fiaba"

CHE COSA SERVE

Una scatola, cartoncino, colla, forbici, fogli, colori.


COME SI FA

  1. Inseriamo e incolliamo in una scatola dei divisori interni in cartoncino per creare degli scomparti.
  2. Con i bambini disegniamo delle carte con illustrati:
    – dei personaggi (bambino/a, nonno, Biancaneve, mago cattivo, strega, gigante, fata…);
    – degli animali (cane, gatto, drago, lupo, ranocchio…);
    – degli oggetti (noce, scopa volante, bacchetta magica, carrozza…);
    – degli ambienti (mare, montagna, castello, caverna…);
    – delle situazioni (notte tempestosa, giorno piovoso, mattina di sole, pomeriggio d’inverno…). 
  3. Distribuiamo e ordiniamo le carte negli scomparti in base al soggetto.


Image | Giunti Scuola

Attività 5

Il binomio fantastico

  • La tecnica proposta da Gianni Rodari, prevede di mostrare ai bambini le immagini di due elementi, che non hanno alcuna relazione tra loro, e di invitarli a costruire una storia a partire da lì.
  • Ritagliamo da una rivista tante immagini raffiguranti persone, animali, oggetti…
  • Facciamo scegliere ai bambini due immagini di genere diverso e collegando i due nomi, inventiamo alcuni titoli per una storia. Per esempio, con le immagini di un coniglio e di un ombrello, possiamo ottenere Il coniglio con l’ombrello/L’ombrello del coniglio/Un ombrello per il coniglio… e così via.
  • Decidiamo quale titolo scegliere per la nostra storia e iniziamo a raccontare, facendo emergere il lato comico, strano e divertente.
  • Una volta abbozzata la storia lavoriamoci su scrivendola, disegnandola, illustrandola.


Un ombrello per il coniglio

C’era una volta un ombrellaio che costruiva ombrelli per ogni esigenza: trasparenti per guardare il cielo, ombrelli-salvagente per la spiaggia, lunghi ombrelli per millepiedi, enormi ombrelli per elefanti. Coniglio Ciuffetto aveva un grosso problema: sotto l’ombrello gli si piegavano le lunghe orecchie. Chiese all’ombrellaio: “Costruisci un ombrello per me?” L’artigiano prese forbici e tela cerata e confezionò un cappello-ombrello con portaorecchie su misura. Ora, quando piove, lui saltella con il suo buffo cappello-ombrello, con le orecchie dritte dritte e ben asciutte.

[Susanna Buratto]

Per saperne di più
  • Calvino, I. (2017). Fiabe Italiane. Milano: Mondadori.
  • Rodari, G. (2011). Tante storie per giocare. San Dorligo della Valle (TS): Einaudi Ragazzi.
  • Casalis, A. (2019). Le più belle storie di Natale.
  • Rodari, G. (2014). Scuola di fantasia. Torino: Einaudi.
  • Rodari, G. (2016). Esercizi di fantasia. Torino: Einaudi.
  • Segui il tema "Libri e lettura".
Osserviamo e valutiamo

Durante il percorso osserviamo se il bambino:

  • racconta e rielabora verbalmente seguendo lo schema della fiaba;
  • partecipa con idee e soluzioni all’invenzione di storie.

Chiediamo: quale fiaba ti ha emozionato? Perché?

Riflettiamo: abbiamo tenuto conto delle preferenze dei bambini e ampliato i loro incontri con le storie mediante buone scelte narrative?

Scuola dell'infanziaI discorsi e le parole

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