Eccitazione e autostima

L’alfabeto emotivo

Memoria di lavoro e metamemoria

La Gioia di ricominciare

Muoviamo i primi passi

Ciao, finalmente!

Tali abilit&agrave; possono essere allenate all&rsquo;interno di attivit&agrave; di gruppo che permettano anche ai bambini e alle bambine con qualche fragilit&agrave; di potenziare le competenze di base in vista della scuola primaria.

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VEDERE LE DIFFERENZE

Potenziare con attivit&agrave; mirate le abilit&agrave; a supporto dell&rsquo;apprendimento di lettura e scrittura &egrave; utile per tutti, ma lo &egrave; soprattutto per quelle bambine e quei bambini che risultano ancora incerti nell&rsquo;ascolto delle differenze tra i suoni o nella percezione visiva delle differenze grafiche delle lettere.

Il sistema dei suoni della lingua italiana &egrave;, se paragonato a sistemi di altre lingue, relativamente semplice. Occorre, tuttavia, conoscerne alcune caratteristiche, per poter agevolare l&rsquo;apprendimento soprattutto nel caso di difficolt&agrave; linguistiche pregresse.

Il sistema dei suoni si basa sul criterio della coppia minima: un suono fa parte del sistema fonetico di una lingua solo se esiste almeno una coppia di parole in cui la variazione di quell&rsquo;unico suono determina il cambiamento del significato della parola. Un esempio &egrave; rappresentato dei suoni P e B, per i quali se prendiamo la parola PALLA possiamo agevolmente individuare la coppia PALLA/BALLA che ci conferma che, non solo il suono P &egrave; un suono dell&rsquo;italiano, ma che anche il suono B lo &egrave;.

D&rsquo;altro canto, un non-esempio di coppia minima sono le variazioni di pronuncia di un suono, per esempio pensiamo al suono R: se il suono R &egrave; detto con leggere o grandi differenze di vibrazione (una R molto vibrata o una R &ldquo;moscia&rdquo;) il significato espresso non cambia (RANA pronunciato con una R vibrante, RANA pronunciato con una R &ldquo;moscia&rdquo;). In questo caso R vibrata e R &ldquo;moscia&rdquo; non rappresentano due suoni distinti per la lingua italiana.

Ci sono poi alcuni modi per raggruppare i suoni rispetto a criteri generali:

<ul>
	<li>per sonorit&agrave;/assenza di sonorit&agrave;, coppie P/B, T/D, C/G, Ci/Gi, F/V;</li>
	<li>per occlusivit&agrave;/assenza di occlusivit&agrave;, coppie T/S, P/F, B/V;</li>
	<li>per nasalit&agrave;/oralit&agrave;, coppie M/P-B, N/T-D ecc.</li>
</ul>

Affinch&eacute; l&rsquo;apprendimento si avvii nel migliore dei modi, le bambine e i bambini devono sentire bene le differenze di tutti questi gruppi, ossia saper discriminare acusticamente le caratteristiche di questi suoni. Quando l&rsquo;apprendimento si appoggia su una discriminazione incerta, pi&ugrave; facilmente poi compaiono e si stabilizzano degli errori.

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<ul>
	<li>Caligari, C., De Carolis, C., Leone Sciabolazza, E. (2018). Prima, partenza&hellip; via!. Firenze: Giunti EDU.</li>
</ul>

SENTIRE LE DIFFERENZE

ALLENARE LA DISCRIMINAZIONE VISIVA E ACUSTICA

LA SILLABA COME UNIT&Agrave; NATURALE DI APPRENDIMENTO

Cos&igrave; come vi sono delle differenze a livello acustico, vi sono anche delle differenze a livello percettivo-visivo. Anche per questo aspetto &egrave; possibile raggruppare i suoni rispetto alle loro caratteristiche, per esempio per lo stampato &shy;maiuscolo il raggruppamento:

<ul>
	<li>per grafemi tondi O/C/U/S;</li>
	<li>per grafemi lineari I/L/E/F/H/T;</li>
	<li>per grafemi obliqui V o misti obliqui M/N/Z;</li>
	<li>per grafemi misti lineari e tondi D/B/P/G/Q/R.</li>
</ul>

Con i grafemi in stampato minuscolo script, attraverso il gioco, possiamo introdurre anche la variabile direzione del grafema, in quanto molti grafemi sono lo stesso segno grafico specchiato, pensiamo al gruppo p/q/b/d, ed anche ai gruppi a/e o t/f, oppure a segni grafici molto simili che hanno solo una lunghezza di alcune parti leggermente diversa come r/n/h oppure i/l.

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Pronunciare i suoni consonantici senza aggiungere una vocale dopo di essi &egrave; possibile solo per i suoni che si definiscono continui, ossia M, N, S, F, V, L, R. Questi suoni possono essere allungati senza che si modifichino (per esempio &ldquo;fffffff&rdquo;).

Per tutte le altre consonanti B, C, D, G, P, T, Z e i suoni Ci, Gi, l&rsquo;allungamento non si pu&ograve; effettuare, in quanto, pronunciare solo la consonante non &egrave; fisicamente possibile per la bocca.

Per anni &egrave; stato insegnato il valore acustico delle lettere attraverso un allenamento del tipo &ldquo;A, Bi, Ci, Di ecc.&rdquo;, poi &egrave; stata inserita la modalit&agrave; &ldquo;senza i&rdquo;, ma che prevede allo stesso modo una sorta di vocale perch&eacute; &egrave;, appunto, fisicamente impossibile produrre tali consonanti isolatamente.

La fonetica, ossia la scienza che studia l&rsquo;organizzazione del sistema dei suoni di una lingua, insegna che l&rsquo;unit&agrave; naturale alla base del linguaggio &egrave; la sillaba. La sillaba pi&ugrave; frequente nella lingua italiana &egrave; quella CV, ossia consonate seguita da una vocale. Pertanto, progettare l&rsquo;insegnamento della letto-scrittura a partire dall&rsquo;unit&agrave; sillabica potrebbe agevolare l&rsquo;apprendimento.

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1. Prove di matching per potenziare l&rsquo;attenzione alle differenze percettivo-visive

Scriviamo su dei fogli acetati trasparenti i grafemi dell&rsquo;alfabeto, poi su un grande cartellone attaccato alla parete scriviamo in modo disordinato gli stessi grafemi.

Distribuiamo i fogli acetati a bambine e bambini e invitiamoli a sovrapporli ai grafemi sul cartellone per confrontarli. Essendo il foglio acetato trasparente sar&agrave; possibile individuare non solo la forma, ma anche la direzione (per esempio grafemi p, q, b, d).

Lo stesso gioco pu&ograve; essere svolto con le sillabe formate da consonante e vocale.

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2. Prove di ascolto e ripetizione per potenziare l&rsquo;attenzione alle differenze acustiche

Dividiamo i suoni in due gruppi, quello dei suoni allungabili formato dalle vocali A, E, I, O, U e dalle consonanti M, N, S, F, V, L, R e quello dei suoni non allungabili formato dalle consonanti B, C, D, G, P, T, Z e dai suoni Ci, Gi.

Pronunciamo ad alta voce uno dei suoni allungabili e chiediamo a bambine e bambini di ripeterlo coralmente o singolarmente. Per il gruppo dei suoni non allungabili, pronunciamoli ad alta voce all&rsquo;interno di sillabe consonante-vocale CV, ruotando le vocali (per esempio BA, PA, CA, GA, poi BI, PI, CHI, GHI ecc.).

La ripetizione ci permette di avere una risposta di discriminazione indiretta, per esempio se un bambino ha sentito PA, ma ha ripetuto BA, questo indica la necessit&agrave; di potenziare l&rsquo;ascolto di questi suoni.

Alleniamo occhi e orecchie

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