I libri tracciano sentieri: esperienza di prestito in una biblioteca scolastica

Uno spazio specifico per la consultazione di testi in più lingue riesce a mettere a disposizione tanti libri da sfogliare: un servizio utile in particolar modo a quei bambini che, in famiglia, non hanno accesso a storie da leggere, e nemmeno hanno l'occasione di ascoltare racconti

di Antonella Sada08 aprile 20194 minuti di lettura
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In ciascuna sezione della scuola dell’infanzia è di solito presente un angolo dedicato ai libri: scaffali o piccole librerie di stoffa in cui riporre volumi a disposizione dei bambini per la fruizione libera o guidata dall’adulto. Nella nostra scuola però abbiamo deciso di allestire uno spazio comune in cui mettere a disposizione una maggiore varietà di testi e offrire un luogo specifico e connotato dedicato alla lettura. Abbiamo creato una vera e propria biblioteca in cui i bambini possono anche prendere i libri in prestito, con tanto di tessera personale.

Le ragioni che hanno convinto i docenti a investire risorse in questa direzione risalgono a qualche anno fa.

Libri in movimento

Tutto cominciò il giorno in cui, dopo aver letto un albo illustrato in classe, Jasmine mi chiese: “Maestra, posso portarlo a casa?”. Indagando scoprii che nella sua abitazione non aveva a disposizione libri da sfogliare e nessuno dedicava del tempo per raccontarle storie. La mancanza di libri in famiglia è a volte collegata alla difficoltà dei genitori a leggere in italiano e a reperire testi nella loro lingua d’origine. Altre volte le famiglie non riconoscono il valore affettivo e cognitivo del leggere ad un bambino che ancora non può farlo da solo e cominciano a procurarsi testi solo quando il bambino fa il suo ingresso alla scuola primaria.

Una volta prestato il libro a Jasmine, per imitazione, altri bambini cominciarono a chiedermi la stessa cosa e in breve tempo venne consolidata un’abitudine: il libro viaggiava da scuola a casa e ritornava carico di racconti.  Qualche bambino riferiva di averlo sfogliato con il nonno, altri di aver chiesto aiuto al fratello maggiore perché la mamma e il papà non riuscivano a leggerlo, altri ancora di averlo ascoltato così tante volte da averlo imparato a memoria. Anche le famiglie apparivano contente di questa iniziativa e alcune generosamente hanno cominciato a regalare alla scuola qualche testo per arricchirne la dotazione.

Organizzare una biblioteca

È importante innanzitutto creare un ambiente confortevole e accattivante.

Le donazioni, unite ad acquisti mirati, specialmente di testi plurilingue, hanno permesso di collezionare un numero sufficiente di libri da consentirci di organizzare un prestito settimanale per tutti i bambini dell’ultimo anno.

Nel tempo i libri sono stati selezionati, per offrire testi di qualità, poi catalogati e raggruppati in categorie. A ciascuna è stato assegnato un simbolo che è stato affrancato alla copertina e allo scaffale corrispondente.

I disegni dei simboli, a sinistra, e una foto dello scaffale.

Spiegare ai bambini il significato di questi segni è stata anche un’occasione per cominciare a riflettere sui vari generi di scrittura e sugli scopi che possono essere riconosciuti ai libri.

Coinvolgere le famiglie

Ad inizio d’anno viene consegnata alle famiglie una lettera, tradotta anche nelle principali lingue parlate, in cui si illustrano le modalità e le finalità del prestito e l’organizzazione della biblioteca. A ciascun bambino è data in dotazione una sacchetta di tela per trasportare il libro, provvista di una custodia in cui riporre la tessera personale, sulla quale, con un timbro, vengono registrati i prestiti.

Ogni lunedì pomeriggio i bambini si recano in biblioteca dove ad attenderli ci sono dei veri bibliotecari : genitori, nonni e volontari che offrono con dedizione il loro tempo alla scuola.

La loro presenza non solo conferisce un tono di ufficialità al momento ma costituisce anche un valido aiuto pratico, sgravando il docente dall’incombenza di registrare i libri presi e consentendogli di dedicarsi ai bambini.

 

Ora racconto io…

In biblioteca i bambini che lo desiderano possono raccontare ai compagni il libro preso in prestito, consigliarne la lettura oppure no, spiegandone le ragioni. Ai bambini piace assumere questo ruolo e sono invogliati a rileggere più volte il testo con il genitore fino ad averlo imparato, per poi essere pronti a narrarlo in pubblico. I più insicuri vengono supportati da un compagno più competente che conosce già il libro oppure vengono invitati a leggere le immagini e a mostrarle ai compagni, …. proprio come fa la maestra.

Il libro come testimone

Nonostante l’impegno organizzativo richiesto, questa attività costituisce una valida occasione per istaurare un’effettiva continuità educativa. Far portare un libro a casa è come affidare ai genitori il testimone di una simbolica staffetta: consegniamo una sorta di mandato a proseguire la narrazione in famiglia, sperando che il tempo dedicato alla lettura vada oltre la durata del singolo prestito e possa proseguire nel tempo.

La lettera di presentazione del progetto biblioteca ai genitori

 

 
 
 
Scuola dell'infanzia

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