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Educazione "sconfinata": le scuole si raccontano

A 70 anni  dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, una settimana per raccontare come le scuole lavorano alla costruzione di una società aperta. Di Franco Lorenzoni

di Redazione GiuntiScuola02 ottobre 20183 minuti di lettura
Educazione "sconfinata": le scuole si raccontano | Giunti Scuola

L’articolo 7 della Dichiarazione universale dei diritti umani afferma che “Tutti sono eguali dinanzi alla legge, tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione, come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione”.
Per prevenire e reagire agli incitamenti alla discriminazione, cosa possiamo fare? Quale prospettiva positiva diversa possiamo indicare per favorire una convivenza tutta da costruire ?
Con queste domande in testa rappresentanti di oltre cinquanta associazioni si sono sentiti e riuniti più volte nel mese di settembre, arrivando a fondare un tavolo interassociativo , a cui significativamente è stato dato il nome di SALTAMURI. Educazione sconfinata per l’infanzia, i diritti, l’umanità .

Il ragionamento condiviso dalle principali associazioni professionali degli insegnanti che hanno risposto all’invito del Movimento di Cooperazione Educativa - insieme a diverse associazioni della società civile, sindacati, Onlus e reti educative - è sostanzialmente questo: nella scuola, da decenni, ogni giorno sperimentiamo con impegno e fatica, in tante e tanti, frammenti di comunità conviviali aperte, capaci di includere diverse diversità , costruendo veri e propri laboratori di futuro. Perché tutto questo patrimonio di esperienze , messe a punto con lavoro e impegno in situazioni spesso difficili, non proviamo a portarlo all’esterno, oltre i muri dalla scuola ? Costituisce infatti un terreno significativo di esperienza e offre strumenti che possono contribuire a tessere, nei paesi e nei quartieri delle nostre città, una cultura della convivenza e della curiosità reciproca, capace di sfidare i pregiudizi.


In un tempo caratterizzato da diffidenze, allarmi montati ad arte e crescenti chiusure, la scuola ha qualcosa di importante da comunicare alla società che la circonda. È tempo, dunque, di inventare e o rganizzare momenti pubblici in cui le scuole si aprano e narrino ciò che di meglio si fa nelle proprie aule riguardo al delicato tema della costruzione di una comune cittadinanza.
A dicembre di quest’anno compie 70 anni la Dichiarazione universale dei diritti umani , straordinario testo collettivo sottoscritto da 192 nazioni all’indomani di una guerra che ha causato 68 milioni di morti.
Per celebrare questo anniversario e tornare alla fonte dei diritti inalienabili sanciti dalla nostra Costituzione, il tavolo interassociativo Saltamuri propone a tutte e tutti gli insegnanti, alle scuole e alle associazioni presenti nel territorio, di moltiplicare i collegamenti e le energie impegnandoci in una campagna chiamata “Mille scuole aperte per una società aperta”.
In tanti riteniamo necessario, infatti, che questo anno scolastico sia caratterizzato da ricerche, percorsi didattici, incontri e aperture che mettano l’inviolabilità dell’infanzia e i diritti di tutti gli esseri umani al centro della pratica educativa.
Molte scuole già lavorano in questo senso, come Sesamo documenta con attenzione da sempre. Sarebbe importante, in questo momento, che questo lavoro di tessitura tenace e spesso nascosto venga alla luce, per mostrare e dimostrare che convivere tra diversi si può e produce frutti di grande interesse. Solo una società aperta, infatti, può ambire ad essere sicura e accogliente per tutti. L’idea è dunque di preparare e organizzare fin d’ora una settimana di informazione e condivisione, dal 10 al 17 dicembre 2018 , a cui invitiamo a partecipare più scuole possibili. Chi voglia leggere il manifesto elaborato dal tavolo o avere più informazioni sull’iniziativa può collegarsi al sito del MCE: www.mce-fimem.it

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