Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

In attesa di conoscere gli esiti della consultazione che il Ministero dell’Istruzione ha avviato sulle Linee pedagogiche per il sistema integrato zero-sei, presentate il 31 marzo 2021 dal compianto Giancarlo Cerini insieme al Ministro e ad altri componenti la Commissione nazionale, è opportuno riprendere alcune preoccupazioni che non pochi docenti della scuola dell’infanzia hanno espresso proprio sul sistema zero-sei.Nessuna deriva socio-assistenzialeIl principale timore riguarda il rischio di veder ricacciata la scuola dell’infanzia in una dimensione socio-assistenziale, perdendo in tal modo il collegamento con il primo ciclo di istruzione e, in sostanza, facendo svanire tutti gli sforzi che nel corso dei decenni la scuola dell’infanzia ha fatto per vedersi riconosciuta come “vera scuola” al pari di quelle successive, anche se con una sua specificità.Un’attenta lettura della documentazione finora prodotta (L. 107/2015, DLgs 65/2017, Linee pedagogiche) dovrebbe però fugare ogni dubbio sotto questo profilo: da nessuna parte si trova traccia di questa possibile deriva socio-assistenzialistica; anzi, viene ribadito più volte che i servizi per l’infanzia e la scuola dell’infanzia mantengono la loro identità pedagogica, curricolare e organizzativa, oltre che gestionale. Insomma, non vi è alcuna intenzione da parte del legislatore di annullare le differenze tra questi due settori educativi; l’obiettivo è semmai quello di garantire una maggiore continuità nel processo di crescita dei bambini attraverso una più forte interlocuzione tra questi due soggetti istituzionali.Perché il sistema zero-sei fa bene alla scuola dell'infanziaNoi siamo fermamente convinti che il sistema zero-sei possa solo far bene alla scuola dell’infanzia se non altro perché riporta questo grado scolastico all’attenzione dell’opinione pubblica dopo decenni di silenzio. Infatti, passata la stagione degli Orientamenti 1991 e delle innovazioni realizzate in quegli anni (progetti Ascanio e Alice, per tutti), la scuola dell’infanzia è man mano scomparsa dai radar del dibattito pubblico. Il suo inserimento all’interno degli Istituti comprensivi ha sicuramente sancito il ruolo fondamentale che essa svolge nello sviluppo del curricolo 3-14 anni, ma nel contempo ha messo in luce la sua debolezza rispetto alla scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado (anche per ragioni legate al numero sperequato di docenti di questi diversi gradi scolastici).Si prenda l’esempio delle iniziative formative: sarebbe interessante andare a verificare quanto siano state tenute presenti le specifiche esigenze formative dei docenti di scuola dell’infanzia nell’allestimento dei piani di formazione degli IC nel corso dell’ultimo decennio. Abbiamo ragione di ritenere che queste esigenze siano state fortemente compresse per dare spazio a quelle dei colleghi dei successivi gradi.Un'opportunità da cogliere&nbsp;Non è il sistema integrato zero-sei dunque ad essere il nemico della scuola dell’infanzia, ma la scarsa valenza che le si dà all’interno degli IC, spesso diretti da dirigenti scolastici del tutto a digiuno delle problematiche specifiche di questo settore scolastico. Il sistema zero-sei, se non altro, rimette sotto i riflettori la scuola dell’infanzia, si comincia a riparlarne. È un’opportunità che va colta in tutte le sue potenzialità.

Zero-sei, la scuola dell’infanzia tra timori e speranze