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Una risata ci salverà

“Il senso dell’umorismo è l’asta che dà equilibrio ai nostri passi, mentre camminiamo sulla fune della vita.” (Mahatma Gandhi)

di Giuliana Pinto15 maggio 20214 minuti di lettura
Una risata ci salverà | Giunti Scuola

In quest’ultimo anno abbiamo dovuto identificarci con una regione, con un comune, con un’abitazione, abituarci alla convivenza obbligata o all'isolamento involontario. L’orizzonte si è immobilizzato, i confini si sono innalzati come muri, incombono malumore, voglia di fuga, claustrofobia. Ma, un antidoto senza pari, una risorsa preziosissima, sta però proprio vicina a noi, nella relazione con i bambini piccoli: il loro potentissimo senso dell’umorismo!


I bambini si divertono

Secondo alcuni studi i bambini, fino ai 6 anni di vita, possono ridere in media fino a 300 volte al giorno. Sapersi divertire è un talento precocissimo: a cinque settimane i piccoli sorridono davanti a un volto umano che "si muove", per esempio facendogli la linguaccia. Già a pochi mesi colgono il conflitto che si crea tra l’atteso e l’inatteso, reagendo alle incongruità con la risata: li divertono i comportamenti insoliti, il fratello più grande che fa una smorfia, il papà che imita una scimmia. 

A partire dall’anno, quando iniziano a camminare, i piccoli "scorrazzano" liberamente tra i confini dei movimenti, costantemente alla ricerca di gesti incongrui che suscitano le loro risate.


Image | Giunti Scuola

Mascherine di carnevale: Sezione C, Scuola dell’Infanzia Theodoli, Zola Predosa (BO). 

La fantasia umoristica

Si divertono a stravolgere il normale uso degli oggetti nel gioco del "far finta che": un costume diventa un cappello, uno spazzolino un telefono, un cubo di legno un’eccellente caramella. Verso i 2 anni, insieme allo sviluppo del linguaggio, fa la sua comparsa anche l'umorismo verbale. Il bambino trova nelle parole e nella loro sonorità un'inesauribile sorgente di divertimento: chiamare la sorellina con il nome del pesce rosso, fare rime e pernacchie, inventare parole nuove...

Anche l’umorismo cosiddetto scatologico comincia a diventare attraente. La capacità di riconoscere la comicità si affina con lo sviluppo, ma necessita di esperienze e costanti e mirate cure quotidiane.


Facciamoli divertire

Nascondete il viso tra le mani e lasciate che il bambino vi cerchi. Dopo pochi secondi, scoprite il viso e dite: "Cucù!" e il piccolo ne rimarrà sorpreso e inizierà a ridere.

Muovete i peluche come se fossero vivi e fateli parlare, magari dicendo cose prive di senso: i bambini vi premieranno con un’espressione divertita e con una bella risata.

Raccontando una storia, sottolineate con il tono e con la mimica l’ironia di alcune frasi e situazioni, accompagnando i bambini ad afferrarne l’umorismo: gli strampalati pensieri, per esempio di Winnie The Pooh, risulterebbero privi di senso se non venissero sottolineati dal sorriso.


Divertiamoci con loro

Contemplare un neonato o un bambino mentre ride è una delle esperienze più semplici e al tempo stesso più rigeneranti che esista e sono davvero poche le persone in grado di resistere di fronte alla loro ilarità contagiosa. 

La risata dell’adulto gioca un ruolo determinante nell’apprendimento dell'umorismo dei piccoli. Per un bambino, infatti, ogni risposta positiva dell’ambiente circostante ha l’effetto di rinforzare in lui quegli atteggiamenti che sono stati premiati dall’accoglienza favorevole dell'adulto. 

Saper esercitare uno sguardo ironico sulle situazioni più disparate riconoscendo gli aspetti buffi della vita in ogni suo frangente, è una competenza che si può e si deve coltivare fin da piccoli.


Potenziamo l’ironia

Per ridere a una battuta di spirito è indispensabile afferrare l'incongruità che crea lo scarto tra l'atteso e l'inatteso. Il sense of humour implica sottili abilità cognitive, come se per guardare le cose da prospettive diverse e non solo da quelle ovvie o convenzionali.

È un modo creativo e intelligente di decodificare e interpretare la realtà andando oltre la superficie, evidenziandone gli aspetti bizzarri e insoliti: se ignorata, quell’ironia scivolerebbe via insieme alle parole ascoltate, senza che ne venga colto il sottile significato.
Tale preziosa competenza raggiunge la sua massima espressione nella capacità di autonomia, che consente di ridere di sé stessi non prendendosi troppo sul serio. 

“Grazie all’umorismo siamo meno schiacciati dalle vicissitudini della vita… esso attiva il nostro senso delle proporzioni.” (Charlie Chaplin)

Scuola dell'infanzia

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