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Una bambina coraggiosa e il diritto di andare a scuola
Ripercorriamo in classe la storia di Ruby Bridges e analizziamo le foto d'epoca e un dipinto che la ritrae, per parlare di discriminazione, razzismo, pregiudizio, ineguaglianza nei diritti

È il 1960 e per Ruby Bridges, sei anni, è il primo giorno di scuola: siamo a New Orleans ed è la prima alunna nera a entrare in una scuola sino a quel momento frequentata solo da bianchi. Lo fa scortata da agenti federali e tra le accese proteste e minacce dei sostenitori della segregazione razziale. Che i neri non dovessero avere gli stessi diritti dei bianchi era, infatti, un’idea particolarmente persistente nel Sud degli Stati Uniti e la vicenda di Ruby Bridges ne è un emblema.
La storia di Ruby
Davanti a scuola nel suo primo giorno Ruby non trovò compagni, ma solo manifestanti infuriati che gridavano slogan e lanciavano oggetti. I genitori degli altri bambini, infatti, avevano ritirato i figli per protesta o per paura. Anche le insegnanti, a parte una – Barbara Henry – si erano rifiutate di fare lezione con una bambina nera in classe. Ruby passo quindi il suo primo anno di scuola in un’aula nella quale era la sola alunna della maestra Barbara. Durante quell’anno anche la sua famiglia subì pesanti ritorsioni: il padre venne licenziato, alla madre alcuni negozianti vietarono di fare la spesa nei loro negozi, i nonni persero il terreno nel quale lavoravano come mezzadri. Solo grazie alla determinazione della bambina e della sua famiglia, al sostegno della maestra Barbara e al coraggio di alcuni genitori che man mano riportarono i bambini a scuola la situazione si risolse positivamente negli anni successivi. Ruby Bridges completò i suoi studi e ancora oggi è un’attiva testimone a favore dei diritti civili delle persone afroamericane.
Sesamo ha ricordato la storia di Ruby qui.
Qui invece possiamo vedere un video del 2011, quando Ruby Bridges inaugurò alla Casa Bianca, insieme all’allora presidente Barak Obama, l’esposizione temporanea del dipinto che la ritraeva bambina.
Attività in classe: lettura dell’immagine
Con la lettura guidata di un dipinto realizzato nel 1963 dall’artista statunitense Norman Rockwell, parliamo di temi importanti quali la discriminazione, il razzismo, il pregiudizio, l’ineguaglianza nei diritti. Il dipinto è la trasposizione artistica delle immagini fotografiche che testimoniano un momento chiave della lotta contro la segregazione razziale negli USA.
https://en.wikipedia.org/wiki/The_Problem_We_All_Live_With
1. Mostriamo la riproduzione del dipinto “The problem we all live with”, eenza anticiparne il soggetto.
Portiamo l’attenzione sui personaggi raffigurati e sugli elementi di sfondo. Chiediamo di descrivere l’immagine:
Com’è vestita la bambina?
Che cosa ha in mano?
Chi potrebbero essere gli altri quattro personaggi?
Che cosa c’è sullo sfondo?
Se non emerge dalle osservazioni, sollecitiamo l’attenzione su alcuni aspetti dell’immagine: il pomodoro lanciato contro il muro, le fasce gialle e il passo marziale dei quattro uomini, il passo deciso della bambina, la scritta che si intravede sul muro (nigger). Chiediamo agli alunni di fare ipotesi sulla vicenda rappresentata nel dipinto.
2. Raccontiamo quindi la storia di Ruby Bridges, prima bambina nera nella scuola dei bianchi. Spieghiamo che il desiderio dei genitori di Ruby era di permettere alla figlia di frequentare una scuola migliore rispetto a quella segregata e destinata ai soli bambini neri e che tale desiderio era sostenuto dalle leggi degli Stati Uniti, ma contrastato da chi riteneva che bianchi e neri non dovessero frequentare gli stessi ambienti. In relazione all’età degli alunni forniamo elementi di contesto rispetto alla storia americana dello schiavismo e alla lotta per l’affermazione dei diritti civili degli afroamericani.
3. Confrontiamo ora il dipinto con le fotografie d’epoca. L’artista non si è limitato a riprodurre le immagini, ma ha dato una sua versione dell’episodio rappresentato. Possiamo far osservare, attraverso il confronto tra fotografie e dipinto, quali sono state le sue scelte stilistiche. Facciamolo ponendo domande quali:
Perché degli agenti federali non si vede il volto?
Perché Ruby è vestita di bianco?
Da quale punto di vista stiamo osservando la scena?
Che cosa significa il titolo dell’opera?
Diamo voce ai personaggi:
Che cosa sta pensando Ruby?
Che cosa pensano gli agenti federali?
E le persone che stanno osservando la scena?
Aiutiamo gli alunni a identificare, attraverso le scelte stilistiche dell’artista, il messaggio che ha voluto trasmetterci, messaggio che può arrivare anche oggi diretto e chiaro al nostro sguardo.