Buon anno, scuola!

Cara scuola, buongiorno! 

Caro studente…

Alla scoperta di sogni ed emozioni

La Gioia di ricominciare

Rami per giocare e decorare

Il passo successivo &egrave; stato il lavoro, allo stato attuale non ancora concluso, con le lingue &ldquo;pi&ugrave; vicine&rdquo;, nello specifico quella spagnola. La lettura de Il sale e lo zucchero &egrave; stata fatta completamente bilingue e da subito sono state notate tante attinenze con la lingua italiana. Grazie agli approfondimenti suggeriti dal libro abbiamo potuto anche leggere alcune adivinanza = indovinelli e divertirci a trovare la soluzione. Poi &egrave; stata la volta de La capra e i tre capretti, in lingua rumena, in cui i bambini hanno trovato attinenze con La capra e i sette capretti. Anche in questo caso sono stati riscontrati punto d&rsquo;incontro tra le due lingue, soprattutto quando &ndash; anche grazie a una bambina madrelingua &ndash; abbiamo scritto e poi letto i numeri dall&rsquo;1 al 10. Come gi&agrave; successo in precedenza, abbiamo poi dedicato un po&rsquo; di tempo alle principali formule di saluto, alla lettura di alcuni proverbi e alla scoperta di Mărţişorul = la Festa di primavera.

Il fascino delle &ldquo;lingue lontane&rdquo;: swahili, arabo, albanese...

Esistono moltissimi strumenti per affrontare il tema delle lingue e dare spazio a quelle presenti in classe. Uno di questi &ndash; quello che prediligo &ndash; &egrave; la lettura e in questo caso la collana Storiesconfinate di Carthusia, curata da Graziella Favaro, &egrave; di grande aiuto perch&eacute; propone storie, fiabe e favole bilingue con approfondimenti capaci di stimolare attenzione e curiosit&agrave;.

Quest&rsquo;anno, in quinta, i miei alunni si sono appassionati a scoprire vicinanze e differenze tra le lingue neolatine. Hanno chiesto anche di esplorarne alcune decisamente molto diverse ma comunque appartenenti al loro personale bagaglio culturale. Abbiamo cos&igrave; deciso &ndash; nella seconda parte dell&rsquo;anno &ndash; di dedicare un paio di ore a settimana a questa sorta di &ldquo;esplorazione/scoperta&rdquo;. 
La prima proposta &egrave; stata decisamente spiazzante: ho iniziato dallo swahili, una lingua africana di cui casualmente i bambini conoscevano alcune parole legate al film Il re Leone, in particolare simba = leone e la parola safari che si usa anche in italiano. Abbiamo letto insieme il libro Il coraggio dei piccoli, che ci ha condotto nel mondo della savana, e successivamente abbiamo riflettuto su quanto questo idioma sia lontano dalla nostra lingua.

Il secondo libro &egrave; stato La zuppiera di Marzuk, una storia tradizionale in arabo in cui si viene letteralmente catapultati in un suq. Nonostante sia un idioma &ldquo;lontano&rdquo; &egrave; la lingua materna di parecchi bambini della classe e proprio per questo, oltre alla lettura in italiano, &egrave; stato dedicato un po&rsquo; di tempo anche a quella in lingua originale. In questo caso le principali osservazioni sono venute dalle differenze tra i due alfabeti. I bambini arabofoni hanno spiegato &ndash; oltre al fatto che la loro lingua si legga e si scriva da destra verso sinistra &ndash; la tipologia dei caratteri e la differenza con l&rsquo;italiano per la presenza di meno vocali.

Sempre non legata alle lingue neolatine &egrave; stata la lettura de La coda della volpe, una favola della tradizione albanese. Anche in questo caso alcuni bambini madrelingua ci hanno aiutato a meglio comprendere il significato di alcune regole ortografiche. La ricerca delle differenze tra le lingue si &egrave; esplicitata confrontandone alcune: volpe &ndash; ad esempio &ndash; &egrave; delpra in albanese, zorro in spagnolo, fox in inglese e talab in traslitterrato arabo. Interessante poi la ricerca delle principali formule di saluto.

Un po&rsquo; di spazio alle lingue neolatine: spagnolo, rumeno

Tra intercultura e plurilinguismo: la scoperta delle lingue “degli altri”

Dove trovi questo contenuto