Tanti diritti, però…

“Se sono felice i miei occhi brillano”, anche con la mascherina

Un Pacifico da portare in vacanza

Ripensiamo l'accoglienza

A scuola di rispetto

È il&nbsp; 14 novembre del 1960 a New Orleans: primo giorno di scuola per Ruby Bridges alla William Frantz Elementary School, dove la piccola era sta ammessa.&nbsp; La bambina si è preparata con cura per il&nbsp; grande evento: un fiocco in testa, il vestito elegante,&nbsp; le calze bianche e le scarpette di vernice. Ma in classe Ruby non&nbsp; trovò nessuno ad accoglierla, né insegnanti, né compagni. I primi si erano rifiutati di insegnare a una bambina nera e i genitori avevano tenuto a casa i loro figli per protesta.&nbsp; Fuori dalla scuola si era invece radunata una folla ostile che la insultava la piccola e le lanciava oggetti. Per questo, Ruby venne scortata da agenti federali, come si vede nella foto.&nbsp; Un’unica insegnante si offrì di accompagnarla nel suo cammino scolastico e per la bambina e la sua famiglia quel primo anno di scuola fu un vero incubo e una continua sofferenza. Le cose cambiarono l’anno successivo; si presentarono &nbsp; in classe altri bambini e Ruby non doveva più essere scortata.&nbsp;Ruby Bridges ha raccontato la sua storia in un libro e continua a occuparsi di diritti e di antirazzismo.&nbsp;Nella scuola William Frantz è stata eretta una statua in suo onore.&nbsp;Avvicinandoci alla giornata internazionale dei diritti dei bambini vogliamo ricordare i gesti, piccoli o grandi, le persone e i testimoni che, con coraggio e tenacia,&nbsp; hanno cambiato il mondo.&nbsp; &nbsp;

Ruby Bridges, una bambina che ha cambiato il corso della storia

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