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Per ricordare Mario Lodi: A&B, "Adulti e Bambini" amici
A sei anni dalla morte di Mario Lodi, un recente volume ricostruisce la storia del giornale, ricco di idee educative e pratiche didattiche che mettono al centro i bambini e il loro diritto di parola. Di Silvana Loiero
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Le copertine di A&B (copyright Archivio Mario Lodi)
Il titolo era A&B , e cioè A come Adulti e B come Bambin i: adulti e bambini che vogliono diventare amici. “È un giornale povero, senza colori e senza pubblicità, ma certamente i bambini e gli adulti che vi scriveranno lo faranno diventare ricco di idee, di fantasia, di fatti. Gli adulti impareranno dai bambini, come i bambini dagli adulti”. Chi scrive è l’ideatore e direttore del giornale, Mario Lodi, maestro fautore di un’educazione democratica, pedagogista sperimentatore e scrittore, che con il suo pensiero e la sua opera ha dato un contributo fondamentale all’innovazione della nostra scuola sul piano metodologico e didattico.
Il mondo di A &B
A sei anni dalla morte di Mario Lodi, un recente volume ricostruisce la storia del giornale dal 1983 al 1992. Sfogliare le diverse pagine del libro è come aprire un forziere in cui sono racchiusi preziosi gioielli di cui possiamo liberamente appropriarci: idee educative e pratiche didattiche testimonianza di un'impostazione teorico-metodologica profondamente innovativa. Un’impostazione che, soprattutto, mette al centro i bambini e il loro diritto di parola , quel diritto sancito dall’articolo 21 della Costituzione. “Questo piccolo giornale nasce per dare la parola ai bambini, per conoscere chi sono, come vivono, cosa fanno per migliorare il mondo”. Ecco allora che i bambini disegnano e scrivono di tutto: dai racconti alle poesie, dalle spiegazioni scientifiche all’espressione dei propri vissuti. Intorno al giornale ruota per intero il modo in cui vivono, e i piccoli scrittori ne parlano da vari punti di vista, mettendo in moto anche fantasia e creatività.
Gli Adulti
Ma nel giornale ci sono anche i grandi. È, ad esempio, davvero emozionante osservare la pagina di copertina nel primo numero del giornale, settembre 1983: accanto all’editoriale firmato da Mario Lodi c’è la nota poesia di Gianni Rodari dal titolo “Lettera ai bambini”, pubblicata qualche anno prima in Parole per giocare (Manzuoli).
E c’è anche un disegno di Francesco Tonucci dal titolo “Ma un giorno i banchi fioriranno”: raffigura un bambino seduto, dal suo banco spuntano foglie.
Mario Lodi stimola i lettori a capire il significato della “misteriosa”’ immagine e della poesia e scrive: “Che cosa significa parlare al sordo , mostrare la rosa al cieco , liberare gli schiavi che si credono liberi ? Anche a voi è capitato di parlare a qualcuno che pur avendo l’udito non ascolta oppure che, pur avendo gli occhi, non vede le cose belle? Oppure di trovare persone che si credono libere e invece sono schiave di qualcuno o di qualche cosa? Potremmo diventarlo anche noi? Quando e perché? Attendiamo le vostre risposte e riflessioni”.
Ricordare il Maestro
“ Colui il cui nome è sempre pronunciato resta in vita ”: è la riscrittura, fatta da Gianni Rodari, di un’antica espressione egiziana. Lo scrittore imbastisce il suo noto racconto “C’era due volte il Barone Lamberto” proprio su quest’espressione, e lo fa prendendola “alla lettera”.
Noi, invece, proponiamo la frase nel senso più tradizionale: siamo convinti che, fino a quando si parlerà di Mario Lodi, fino a quando se ne conserverà una memoria “attiva”, le idee e le pratiche del grande Maestro potranno continuare a vivere nella nostra scuola. E in questa direzione il volume A&B rappresenta un eccezionale strumento.
Per saperne di più
A&B La parola ai bambini
Storia e attualità di un giornale-progetto educativo ideato da Mario Lodi
A cura di M. Bufano, T. Colombo, C. Lodi, A. Pallotti, E. Platè
Ed. Casa delle Arti e del Gioco - Mario Lodi in collaborazione con Mondo Padano
Progetto grafico Orecchio Acerbo
Novembre 2019
Pagine 196, cm 17 x 24
La foto di Mario Lodi in apertura è tratta dal video C'è speranza, se questo accade al Vho
Si ringraziano Cosetta Lodi e Francesco Tonucci