Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

Il 20 maggio scorso il Ministro dell’Istruzione e i Sindacati generali (non quelli della scuola) hanno sottoscritto un Patto per rilanciare il ruolo della scuola, considerata risorsa decisiva per il futuro del Paese.Il Patto prevede complessivamente 21 punti che costituiscono altrettanti impegni che le parti sottoscrivono: si va dalla copertura dei posti vacanti al reclutamento del personale, dalla sicurezza degli edifici al contrasto alla dispersione scolastica, dalla continuità didattica alla formazione iniziale e in servizio, dalle politiche salariali all’autonomia scolastica, dalla mobilità all’orientamento scolastico, e altri ancora.Leggendo i vari punti, sembra di trovarsi davanti ad un bel libro dei sogni e non perché le varie misure individuate non siano realizzabili, ma perché tenendo conto di come vanno le cose in Italia nel campo della politica scolastica è difficile immaginare che questi problemi possano trovare una qualche soluzione in tempi non biblici. (Occorre anche tener conto che l’orizzonte politico temporale dell’attuale Ministro è un biennio. In caso di cambio del vertice il successore porterà avanti questi impegni?).Con molto senso del realismo, ci accontenteremmo che almeno trovassero effettiva soluzione i primi due punti dell’elenco:a) avere i docenti di ruolo in servizio dal primo settembre;b) rendere regolari le procedure di reclutamento per l’assunzione di personale a tempo indeterminato.L'avvio dell'anno scolasticoPer quanto riguarda il primo punto va detto che è una vecchia battaglia fatta di tanti slogan e molte promesse da parte di troppi ministri, ma di pochi risultati. Di fatto all’inizio di ogni anno scolastico si assiste al consolidato rituale dei tanti posti vacanti e all’altrettanto penoso balletto di docenti a tempo determinato che “vanno, vengono, ogni tanto si fermano…” (De Andrè).Può darsi che stavolta si riesca a trovare una qualche soluzione, anche se appare alquanto ottimistica la previsione contenuta nel Patto di realizzare ciò entro l’avvio del prossimo anno scolastico. Infatti, un intervento in questo campo richiede una revisione complessiva di tutta la filiera legata da una parte alla determinazione degli organici e dall’altra alla mobilità del personale, senza trascurare la gestione delle graduatorie provinciali e di istituto, strettamente collegata ai due passaggi precedenti. Insomma, si apprezza la buona volontà a porre mano al problema, per i risultati forse occorrerà attendere e avere pazienza.I concorsiConsiderazioni non dissimili possono essere fatte anche rispetto all’altro punto, riguardante la regolarità delle procedure concorsuali, condizione indispensabile per prevenire la formazione di sacche di precariato sempre più estese, come avviene spesso.Anzi, finora l’unica regolarità è stata proprio l’irregolarità nella indizione dei concorsi. In questo caso sembra che la carta vincente sia costituita dalla semplificazione delle procedure di selezione, come viene detto nel Patto, probabilmente in riferimento all’art. 10 del DL 44/2021 di recente approvato dal Senato che prevede la digitalizzazione dello svolgimento dei concorsi pubblici al fine di rendere più veloce l’iter selettivo.Che tutto questo serva anche per operare una migliore scelta tra i candidati è tutto da dimostrare, ma almeno vengono abbattuti i tempi delle operazioni concorsuali.

Patto per la scuola, tutto pronto per settembre?