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Obiettivi diversi, contenuti simili

L’incontro con il curricolo delle diverse discipline deve essere un riferimento per tutti, seppure con i necessari adattamenti per alunni/e con autismo

di Lucio Cottini20 marzo 20231 minuto di lettura
Obiettivi diversi, contenuti simili | Giunti Scuola

I contributi didattici che affrontato l’inclusione scolastica di alunni e alunne con disturbo dello spettro autistico sono in larga parte ricchi di proposte finalizzate all’acquisizione di abilità di base, sicuramente fondamentali per ogni apprendimento funzionale, ma che raramente risultano agganciate ai contenuti disciplinari.

 

Un avvicinamento da perseguire

Le abilità di lettura e di scrittura, sia strumentali che funzionali, l’area logico-matematica, anche soltanto orientata sul concreto come nell’uso del denaro, i contenuti riferiti ai diversi ambiti disciplinari sono sicuramente terreni non preclusi a molti allievi con autismo. Nella maggior parte dei casi sono necessari forti adattamenti, ma quando le condizioni lo consentono è sicuramente di grande significato lavorare con il riferimento del curricolo delle diverse discipline.

Anche nel PEI si richiede a ogni docente di indicare quali obiettivi relativi alla propria disciplina possono essere previsti per l’allievo con disabilità.

Ma come fare nel concreto in classe con alunni e alunne con livelli di funzionamento molto differenti?

 

Rendere il curricolo più inclusivo

In un articolo pubblicato tempo fa in questa rivista (vedi Il curricolo si fa inclusivo, La Vita Scolastica n. 13 del 2021) abbiamo già affrontato questa tematica centrata sull’esigenza, per ogni insegnante, di organizzare il percorso di insegnamento e apprendimento in funzione del raggiungimento del successo formativo di ogni allievo. In altri termini, non deve essere previsto un curricolo per l’allievo medio della classe, che di fatto non esiste, ma vanno variate le modalità di presentazione delle attività, l’organizzazione didattica, le verifiche per rispondere meglio alle esigenze di ognuno, in una prospettiva che faccia riferimento ai principi dell’UDL (Universal Design for Learning e curricolo inclusivo, Cottini 2019).

Tutto questo è rilevante anche per un bambino con autismo, che più di ogni altro necessita di adattamenti specifici.

Solo per fare un esempio, l’utilizzo di immagini nella presentazione dei contenuti didattici, porta vantaggio non solo all’allievo con autismo, ma anche agli altri compagni che potrebbero essere facilitati nell’apprendimento.

 

Cercare punti di contatto fra le programmazioni

La prospettiva inclusiva può trovare una reale possibilità di concretizzarsi soltanto se si fonda su processi di programmazione integrata, su un tentativo di avvicinare la programmazione curricolare a quella individualizzata del PEI.

Bisogna sempre chiedersi, progettando congiuntamente, non solo se ci sono attività curricolari pensate per la classe che possono essere proposte all’alunno con autismo, ma anche il contrario. Le attività previste per un obiettivo del PEI possono diventare obiettivi della classe, magari come forma di ripasso o come occasione per supportare il compagno. Per esempio: se l’allievo con autismo sviluppa un programma di video modeling, la classe potrebbe impegnarsi per scrivere la scenografia del filmato, girare le immagini, montare il filmato sviluppando in questo modo obiettivi riferiti a discipline diverse.

 

Le attività previste per un obiettivo del PEI possono diventare un’occasione di ripasso per la classe e di collaborazione tra bambini

Programmazione curricolare e individualizzata

In molte situazioni non risulta però possibile determinare punti di contatto fra la programmazione curricolare e quella individualizzata.

Quando il deficit è consistente, oppure quando gli obiettivi diventano complessi per l’aumentare del livello scolastico, individuare delle sovrapposizioni può diventare arduo.

Anche in queste situazioni, comunque, la presenza in classe dell’allievo con autismo può essere facilitata avvicinando i suoi obiettivi a quelli della classe attraverso un’azione sui contenuti didattici.

In altre parole, si tratta di perseguire degli obiettivi personalizzati con attività che hanno qualche somiglianza con quelle dei compagni. Non facciamolo lavorare solo con schede didattiche adattate o riferite a libri delle classi precedenti, ma cerchiamo di utilizzare materiali simili per obiettivi differenti, magari adattandoli con l’utilizzo di supporti tecnologici.

 

Modalità di apprendimento differenti

Si deve tenere, però, conto della condizione specifica connessa all’autismo, che presenta particolarità che non sono solo quantitative, ma anche qualitative. Tutto questo porta alla necessità di concretizzare, mettere a terra, una serie di suggerimenti metodologici, presentati in Fig. 1 (Cottini e Vivanti, 2022), che risultano fondamentali per favorire la promozione di apprendimenti significativi a scuola, in un contesto realmente accogliente e inclusivo.

Image | Giunti Scuola

Metodo e buon senso

Un ulteriore elemento va considerato nella prospettiva di rendere realmente praticabili le azioni didattiche nel contesto delle classi: si tratta di quello che la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità (2006) delinea come “accomodamento ragionevole”.

In concreto, vanno progettati e implementati adattamenti delle attività che da un lato facilitino i processi di apprendimento degli allievi con autismo, ma che, dall’altro lato, non impongano un onere sproporzionato o eccessivo per essere adottati.

In una recente guida didattica (Cottini e Vivanti, 2022) abbiamo cercato di sviluppare questi principi strutturando proposte operative in riferimento ai contenuti didattici dei principali ambiti disciplinari, sviluppando poi ognuna in modo individualizzato, in una situazione di peer tutoring, nel piccolo gruppo e nell’intera classe.

In concreto non tutto è possibile, ma se indossiamo gli occhiali giusti possiamo vedere molte zone di praticabilità e sfuggire alla cultura del “non si può fare niente!”.

 

Per saperne di più
  • Costa, F., Munaro, C., Cottini, L. (2021). Il nuovo PEI su base ICF: guida alla compilazione. Firenze: Giunti EDU.
  • Cottini, L., Vivanti, G. (a cura di) (2022). Autismo e didattica. Firenze: Giunti EDU.
  • Cottini, L., Vivanti, G. (a cura di) (2017). Autismo come e cosa fare con bambini e ragazzi a scuola. Firenze: Giunti EDU.
  • Cottini, L., (a cura di) (2019). Universal Design for Learning e curricolo inclusivo. Firenze: Giunti EDU.
  • De Caris, M., Cottini, L. (2020). Il Progetto individuale dal profilo di funzionamento su base ICF al PEI. Firenze: Giunti EDU.

 

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