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Educazione civica, firmato il decreto: entrano in vigore le nuove Linee guida per il 2024/2025

Le novità principali per l’anno scolastico

di Redazione GiuntiScuola02 settembre 20241 minuto di lettura
Educazione civica, firmato il decreto: entrano in vigore le nuove Linee guida per il 2024/2025 | Giunti Scuola© Adobe Stock/Studio Romantic

Dall’anno scolastico 2024/2025 sono in vigore le Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’Educazione civica: il ministro Giuseppe Valditara ha firmato il decreto,

“Coerentemente con il nostro dettato costituzionale, le Nuove Linee Guida promuovono l’educazione al rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali – ha dichiarato Valditara – valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale, dando valore al lavoro e all’iniziativa privata come strumento di crescita economica per creare benessere e vincere le sacche di povertà, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita”.

Le novità principali

Nell’arco delle 33 ore annuali previste per la disciplina – si legge nella presentazione del MIM – i docenti potranno proporre attività che sviluppino conoscenze e abilità relative all’educazione alla cittadinanza, all’educazione alla salute e al benessere psicofisico e al contrasto delle dipendenze, all’educazione ambientale, all’educazione finanziaria, all’educazione stradale, all’educazione digitale e all’educazione al rispetto.

Inoltre, nel dialogo interdisciplinare, le Linee guida offrono l'opportunità di leggere e interpretare tutto il curricolo della scuola con riferimento ai principi e ai nuclei fondanti previsti per l'insegnamento dell'Educazione civica, dal momento che ogni sapere è orientato ad azioni finalizzate all’esercizio di diritti e doveri, al bene comune, all’ulteriore sviluppo della conoscenza e alla salvaguardia dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità.

Il Ministero ha presentato così le nuove Linee guida:

  • “è sottolineata la centralità della persona umana, soggetto fondamentale della Storia, al cui servizio si pone lo Stato. Da qui nascono la valorizzazione dei talenti di ogni studente e la cultura del rispetto verso ogni essere umano. Da qui i valori costituzionali di solidarietà e libertà e il concetto stesso di democrazia che la nostra Costituzione collega, non casualmente, alla sovranità popolare e che, per essere autentica, presuppone lo Stato di diritto (…)”;
  • “si promuove la formazione alla coscienza di una comune identità italiana come parte della civiltà europea e occidentale e della sua storia. Di conseguenza, viene evidenziato il nesso tra senso civico e sentimento di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria, concetto espressamente richiamato e valorizzato dalla Costituzione. Attorno al rafforzamento del senso di appartenenza a una comunità nazionale, che ha nei valori costituzionali il suo riferimento, si intende anche favorire l’integrazione degli studenti stranieri (…)”;
  • “insieme ai diritti, vengono sottolineati anche i doveri verso la collettività, che l’articolo 2 della Costituzione definisce come ‘doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale’ (…)”:
  • “promozione della cultura d’impresa che, oltre a essere espressione di un sentimento di autodeterminazione, è sempre più richiesta per affrontare le sfide e le trasformazioni sociali attuali. Parallelamente, si valorizzano per la prima volta l’iniziativa economica privata e la proprietà privata (…)”;
  • “educazione al contrasto di tutte le mafie e di tutte le forme di criminalità e illegalità (…)”;
  • “è evidenziata l’importanza della crescita economica, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita dei cittadini”;
  • “educazione al rispetto per tutti i beni pubblici, a partire dalle strutture scolastiche, al decoro urbano e alla tutela del ricchissimo patrimonio culturale, artistico, monumentale dell’Italia”;
  • “promozione della salute e di corretti stili di vita, a cominciare dall’alimentazione, dall’attività sportiva e dal benessere psicofisico della persona (…)”;
  • educazione stradale, per abituare i giovani al rispetto delle regole del codice della strada che si traduce in rispetto della propria e altrui vita”;
  • “si rafforza e si promuove la cultura del rispetto verso la donna”;
  • “promozione dell’educazione finanziaria e assicurativa, dell’educazione al risparmio e alla pianificazione previdenziale (…)”;
  • “valorizzazione della cultura del lavoro come concetto fondamentale della nostra società da insegnare già a scuola fin dal primo ciclo di istruzione”;
  • “educazione all’uso etico del digitale, per valutare con attenzione ciò che di sé si ‘consegna’ alla rete”;
  • “educazione all’uso responsabile dei dispositivi elettronici (…)”;
  • “si conferma il divieto di utilizzo, anche a fini didattici, dello smartphone dalla Scuola dell’infanzia fino alla Scuola secondaria di primo grado”.

Il parere negativo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) 

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha inviato il documento al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) per il parere obbligatorio ma non vincolante. Il Cspi ha “bocciato” con voto unanime le nuove linee guida, ricordando i tre nuclei concettuali fondamentali per l’insegnamento dell’Educazione civica:

1. Costituzione, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà.

2. Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio.

3. Cittadinanza digitale.

Tra le altre osservazioni, il CSPI auspicava una riformulazione di traguardi e obiettivi più funzionale alla progettazione curricolare delle scuole e a una valutazione che permetta di osservare le evidenze in maniera chiara, evitando eventuali sovrapposizioni tra valutazione della disciplina di Educazione civica e del comportamento, dovrebbe essere applicata per il primo e il secondo ciclo. In conclusione, il CSPI ha sottolineato che l’Educazione civica non può essere considerata solo come una disciplina, in quanto, attraverso apprendimenti formali, non formali e informali, permette lo sviluppo della cittadinanza, della responsabilità e dell’etica pubblica fondate sui valori condivisi della Costituzione.

Aggiornato il 9 settembre 2024

Scuola primariaEducazione civica

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