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Nemmeno con un fiore: contro l'orrore quotidiano
La violenza contro le donne s'annida ed esplode con sempre maggiore frequenza nel cuore della famiglia, tra mura e abitudini che tendiamo a considerare rassicuranti, "normali" e che invece si dimostrano troppo spesso, al lume della ragione e dei fatti, covi di sopraffazione e torture. Condividiamo oggi un passo del romanzo di Fabrizio Silei "Nemmeno con un fiore". Dice in maniera molto schietta ai lettori più giovani che l'abitudine alla violenza, al considerare l'altro un possesso, specie quando l'altro è una donna, è un veleno che passa di generazione in generazione, inquinando l'educazione di bambini, poi adulti che avranno altri bambini cui mostrare e insegnare, in maniera più o meno consapevole, la normalità dell'orrore quotidiano. Occorre spezzare questa catena. Subito, ora, qui. A partire da noi, bambini e adulti, insegnanti e genitori, allievi e figli.

Quella di Nicola, 11 anni, sembra una famiglia come tante: una mamma, un babbo, una sorella maggiore.
Però la mamma ha frequenti lividi sul corpo - è sbadata e tende a cadere, pensa Nicola. E poi i