Natale
"Il Natale è una festa bella per i cristiani... E poi a Hamal il presepe piace un sacco”.
Periferia di
Torino
, verso Milano.
Quartieri ad alta densità di popolazione multiculturale
.
In una scuola dove quasi solo gli insegnanti sono italiani, di madrelingua e di “suolo”, il dirigente vuole una riunione con i genitori su un argomento scottante:
come festeggiare il Natale.
“Dobbiamo fare attenzione – ha precisato al Collegio –
Ci sono religioni diverse, non bisogna urtare nessuno
; quindi è importante incontrare le famiglie, capire cosa pensano, insomma è un argomento delicato…”
Fonte immagine: http://www.ddrivoli1.it/presepedonmilani/presepe.htm
Appare un po’ preoccupato: giovane, preparato e di nuova nomina, di sicuro non vuol finire sui giornali per qualche parola di troppo. I docenti più anziani cercano di rassicurarlo: è vero che ci sono famiglie tradizionaliste ma polemiche, in quartiere, non ce ne sono mai state.
“
Bisogna stare attenti…
” conclude, ed è chiaro che le rassicurazioni non sono servite a molto.
All’incontro vengono in parecchi, madri velate altre no, le etnie sono parecchie. Il dirigente e i docenti espongono il loro piano:
niente presepe, invece un albero
, una festa con canti o senza canti, da decidere…
Nessun genitore interviene.
“Vorremmo sapere se siete d’accordo…” incoraggia Nadia, docente matura assai stimata.
Il sì è generale, tutti parlottano lieti; poi la mamma di Hamal, che si esprime bene in italiano, parla a voce alta: “Però tutti gli anni dite sempre le stesse cose.
Il Natale è una festa bella per i cristiani
, e le feste sono sempre una cosa bella.
E poi
a Hamal il presepe piace un sacco, con le statuine e gli animali. Per me, se lo fate, lo vengo a vedere anche con la figlia piccola
”.
Borbottio di approvazione.
E dopo un attimo di esitazione aggiunge: “
Ma perché non lo volete fare il presepe? Se è per noi, fate proprio male
”.