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Mi racconti di te? I bambini scrivono episodi di storia familiare

Il compito biografico assegnato dall’insegnante diventa l’occasione per far scoprire ai bambini aspetti della propria famiglia e della cultura che spesso restano avvolti nel silenzio

di Anna Maria Latrofa26 marzo 20211 minuto di lettura
Mi racconti di te? I bambini scrivono episodi di storia familiare | Giunti Scuola

I bambini hanno sete di storie che parlano del passato prossimo, che raccontano eventi semplici, che abbiano come protagonisti persone che conoscono o che fanno parte della loro cerchia familiare: nonni, zii, genitori, maestre, fratelli maggiori. Oggi che il tempo della narrazione famigliare si è ridotto, diventa importante prevedere e dare spazio nella scuola alla narrazione biografica familiare.

Questo tipo di esperienza si rivela ricca di ricadute positive per tutti i bambini e molto efficace nell’aiutare i bambini di famiglia immigrata a ricostruire i fili della propria storia e a collocarsi dentro una geografia familiare che si fa meno indefinita.

Il compito biografico assegnato dall’insegnante diventa l’occasione anche a casa per raccontarsi e far scoprire ai bambini aspetti della vita famigliare e della cultura vissuta che spesso restano avvolti nel silenzio e nel non detto.

 

I bambini amano le biografie 

Da diversi anni i libri di lettura propongono biografie di donne, bambini e uomini con una vita significativa ed esemplare. I bambini amano le biografie dei grandi uomini e delle grandi donne, ne sono affascinanti, a volte i gesti coraggiosi di questi diventano modelli positivi di riferimento. Molti bambini poi amano spontaneamente ricercare biografie di cantanti, uomini dello sport o grandi uomini a loro cari.

È un tipo di lavoro che li entusiasma. Si tratta però di ricercare, trascrivere e ricordare notizie già scritte da altri per poterle condividere con il gruppo dei pari. 

La biografia famigliare invece pone l’accento sulla propria storia personale, sulle proprie origini, sulle differenze e chiede che qualcuno si impegni a trascriverla. Chiede quindi un impegno e un esercizio molto più importanti e con effetti educativi profondi e a lungo termine. Ho iniziato il mio progetto di scrittura biografica in classe quinta in un percorso di sperimentazione sostenuto dai numerosi spunti pedagogici offerti dal professor Duccio Demetrio nei suoi libri e negli articoli apparsi su Sesamo. (In classe con Marcel: i bambini diventano biografi, In classe con Marcel: per una pedagogia autogiografica, In classe con Marcel: i colori dei ricordi).

 

Il racconto di un “nonno scrittore”

Ho iniziato leggendo ai bambini il racconto autobiografico di Camilleri bambino Topiopì un libro che i ragazzi hanno amato per la storia e per le bellissime illustrazioni che sapevano portare il lettore in un mondo passato e sconosciuto a molti di loro. Camilleri è diventato per noi il nonno scrittore d’Italia.

I bambini hanno ascoltato la storia del bambino e del suo amico pulcino, facendo domande su come era la vita senza l’elettricità e provando nostalgia per un mondo dove il rapporto tra uomini e natura, bambini e animali era molto più spontaneo e libero. È stata una lettura molto coinvolgente. Dopo l’ascolto i bambini hanno chiesto di disegnare una parte della storia ispirandosi alle illustrazioni del libro. Con la storia delle vacanze estive del bambino scrittore ho stimolato nei bambini il desiderio di conoscere anche il passato dei loro nonni e ho chiesto loro di diventare biografi dei loro nonni. 

L’incipit del racconto è stato lo stesso del libro di Camilleri.
 “Quando avevo 10 anni”…

Ho spiegato ai bambini le modalità e le fasi da seguire per scrivere il racconto dei loro nonni.

  • Chiedere al nonno di raccontare un episodio importante della propria vita, di quando aveva 10 anni
  • Registrare il racconto e fare domande per capire meglio gli eventi e le emozioni
  • Trascrivere il racconto registrato


Storie di nonni di qui e d’altrove 

Era un compito che richiedeva l’utilizzo di diverse abilità: ascoltare, intervistare e scrivere, i bambini, però, erano contenti di farlo. Un lavoro che richiedeva tempi lunghi, per questo l’ho assegnato dando un tempo lungo. I risultati sono stati sorprendenti per me e per gli stessi bambini.

I racconti dei bambini non italiani, con genitori con una conoscenza minima dell’italiano, sono stati rivisti e trascritti con il mio aiuto. Tutti i racconti erano interessanti e narravano aspetti, condizioni di vita non più facilmente rintracciabili nella vita odierna di una grande città. I bambini e noi maestre abbiamo ascoltato con curiosità la lettura delle storie dei nonni o dei genitori e abbiamo anche imparato ad amare i personaggi più coraggiosi delle vicende ascoltate.

Ci hanno anche riferito che l’esperienza di biografi dei nonni è stata un bel momento di comunicazione con i propri cari e che, in questo modo, avevano scoperto aspetti della vita dei nonni che non avevano mai ascoltato.
I racconti biografici ci hanno regalato pezzi di storia al passato prossimo che ci hanno permesso di fare raffronti con il presente, ma anche con le diverse condizioni geografiche e socio-culturali che presentavano, essendo la mia una classe fortemente multiculturale. 

Visto il grande interesse suscitato dall’esperienza di scrivani di storie, ho proposto di ripetere l’esperienza dedicandoci alla trascrizione dei racconti biografici di un genitore: è il compito di questo tempo di scuola che è purtroppo di nuovo a distanza.
 

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