Lingua madre e Italiano L2
La padronanza della lingua madre è positiva o negativa per l'apprendimento dell'Italiano L2?
È fin banale dire che il principale problema per i neoarrivati è quello dell'apprendimento dell'i taliano come L2 .
Ma come fare?
Si può applicare lo stesso metodo a tutti i ragazzi o esistono stimoli diversi a seconda delle diverse situazioni?
Per imparare l'italiano per comunicare, nella mia esperienza, serve moltissimo lasciarli giocare o fare attività di gruppo. Io dico: "basta la ricreazione". Siete d'accordo con me?
Per imparare invece l'
italiano per lo studio
la faccenda è più lunga e più complessa.
In alcune realtà (poche-tante?) esistono corsi di lingua madre per i ragazzi immigrati; sarebbe importante verificare se e in che misura lo studio della lingua madre aiuta l'apprendimento dell'italiano L2.
Su questi punti mi fa piacere trascrivere un messaggio di Daniela Manzi:
Ho avuto nella stessa classe due alunni rumeni, una bambina ed un maschietto. La bambina aveva entrambi i genitori rumeni che, a casa, parlavano nella loro lingua e guardavano la TV rumena, perciò la bambina parlava italiano praticamente solo a scuola perché la famiglia frequentava, nel tempo libero, soprattutto parenti e la chiesa ortodossa dove incontravano altri rumeni. La mamma rumena del maschietto conviveva, invece, con un italiano e, quindi, in casa c'era la doppia lingua. Ovviamente il maschietto ha fatto progressi enormi nell'utilizzo e nella comprensione dell'italiano rispetto alla bimba, pur ricevendo gli stessi stimoli a scuola. Secondo me ogni situazione è specifica e ci possono essere moltissime variabili che influenzano l'apprendimento… comunque, curiosamente, dei due, quella convinta a diventare, da grande, una traduttrice dal rumeno all'italiano e viceversa era (incredibilmente!) la bambina, che ha continuato a sbagliarmi le doppie fino alla quinta!
L'esperienza raccontata da Daniela conferma il dubbio che spesso ci assale:
continuare ad usare la
lingua madre
ostacola i bambini nell'apprendimento dell'italiano?
Rispondo con una citazione dal libro
Le lingue in classe
di Rosa Calò:
Non è la padronanza della lingua madre che ostacola i bambini nell'apprendimento dell'italiano L2. Anzi, la lingua madre rappresenta per così dire, il calco cognitivo su cui si innesta l'ulteriore loro crescita affettiva, culturale e umana, ed è perciò un bene che sia in "buona salute".
Ma non lo faccio per chiudere la discussione, anzi lo faccio per aprirla.
[10-12-2010]