Il tuo carrello (0 prodotti)

Il tuo carrello è ancora vuoto

Libri, riviste e tanti materiali digitali: trova la risorsa per te.

Libri | Piccolo Riccio non vuole dormire

«Ma io non voglio dormire!»: un libro che avvicina al mondo dei sogni

di Claudia Casini20 aprile 20221 minuto di lettura
Libri | Piccolo Riccio non vuole dormire | Giunti Scuola

Piccolo Riccio, arrabbiato e con le spine dritte, non vuole proprio saperne di dormire, perché desidera solo «giocare sempre sempre sempre. Anche d’inverno!». Tutti i suoi amici animali, però, si stanno preparando per il letargo: lo scoiattolo deve finire di raccogliere le nocciole, il ghiro deve cercare le ultime ghiande, la biscia è impegnata a cercarsi un buon rifugio… nessuno può giocare a nascondino con lui!
Quando Piccolo Riccio scoraggiato torna a casa, la madre lo consola, lo abbraccia e gli racconta una storia bellissima, nella quale un cucciolo di riccio – proprio come lui – dormendo fa sogni meravigliosi e incantati, con alberi pieni di gemme, uccellini che cantano, fiori che sbocciano e farfalle che volano… e quando si risveglia è già primavera. Allora Piccolo Riccio, nel caldo e amorevole abbraccio della mamma, con quelle splendide immagini in testa, finalmente si concede il tanto mal visto riposo.
Forse non c’è adulto che non abbia presente i tipici capricci fatti prima di andare a letto. In effetti, la nanna non è sempre un momento facile, poiché si tratta di uno spazio intimo, nel quale è fondamentale sentirsi tranquilli e al sicuro. “Abbandonarsi al sonno” vuol dire, in un certo senso, rinunciare ai rassicuranti riferimenti esterni per gettarsi in un altrove sconosciuto, abitato da altre immagini, da altri suoni, da altre regole. Molti bimbi e molte bimbe, proprio come Piccolo Riccio, sono restii a concedersi questa “sosta”, quasi ritenendola un intralcio alle loro attività, una perdita di tempo, una scomoda interruzione della vita diurna. Per queste ragioni, per quasi tutti i bambini e le bambine “andare a nanna” richiede un rituale preciso nel quale, generalmente, sono coinvolte le figure di riferimento. Si beve una tazza di latte, ci si lava i denti insieme, ci si abbraccia leggendo una storia: proprio come la mamma di Piccolo Riccio, gli adulti cercano di rendere prevedibile, e addirittura desiderabile, il momento del sonno.
Piccolo Riccio non vuole dormire, scritto da Maria Loretta Giraldo e illustrato da Eleonora Villani (Giunti, 2005; 2020), si presta proprio come utile lettura prima della nanna, adatta anche ai contesti della scuola dell’infanzia in cui è previsto il pisolino pomeridiano, per aiutare i piccoli a seguire le orme del protagonista fino al mondo dei sogni e dei successivi risvegli luminosi.

Claudia Casini
Psicologa, Psicoterapeuta

Scuola dell'infanziaScuola primariaScuola secondaria di primo grado

Dove trovi questo contenuto