Valutare senza stress…

(Buon) monitoraggio… e poi?

Competere, ma con se stessi

Le Nuove Indicazioni 2025 costituiscono, allo stato attuale, una proposta che dovr&agrave; essere discussa non solo all&rsquo;interno della scuola (il MIM ha avviato a tal proposito un&rsquo;apposita consultazione), ma anche tra le associazioni e le parti sociali. La versione definitiva potrebbe quindi essere modificata in modo pi&ugrave; o meno significativo. Partendo comunque dal testo proposto, si possono individuare alcune indicazioni di lavoro volte a recuperare e valorizzare le migliori pratiche educative e didattiche che sono state realizzate nel corso degli ultimi anni.

Le Nuove Indicazioni affermano pi&ugrave; volte che i docenti sono i veri curriculum makers del progetto formativo. Se le parole hanno un significato, questo significa che sono i docenti &ndash; soprattutto nella loro dimensione collegiale &ndash; che elaborano il curriculo e che sono sempre loro a decidere, in relazione alle competenze attese e agli obiettivi specifici di apprendimento, quali contenuti e strategie adottare per conseguire al meglio quanto previsto, oltre che quali adattamenti operare in relazione al contesto in cui operano e ai bisogni formativi degli allievi. E questo anche per aderire al richiamo pi&ugrave; volte fatto dalle Nuove Indicazioni di realizzare una &ldquo;maggiore personalizzazione dei percorsi&rdquo;.

Questo ha delle ricadute importanti anche nella scelta dei contenuti: quando le Nuove Indicazioni, in relazione alle conoscenze da acquisire riguardo le &ldquo;radici della cultura occidentale attraverso alcune grandi narrazioni&rdquo;, suggeriscono per esempio la Bibbia, l&rsquo;Iliade, l&rsquo;Odissea, l&rsquo;Eneide (&ldquo;in forma molto semplificata&rdquo;), ci&ograve; assume un valore di mero suggerimento, altrimenti i docenti si trasformerebbero in curriculum performers, meri esecutori materiali di un curricolo deciso dall&rsquo;alto anche nella sue declinazioni operative e metodologiche. Le stesse Nuove Indicazioni non trascurano questo aspetto quando affermano che &ldquo;il curricolo delle scuole, nel rispetto dell&rsquo;autonomia delle istituzioni scolastiche, non &egrave; mai solo un lavoro tecnico, gestionale, proprio delle gerarchie amministrative&rdquo;&nbsp; e ricordano che la &ldquo;necessaria prescrittivit&agrave; [riguarda la] definizione delle competenze attese e degli obiettivi specifici di apprendimento&rdquo;

In questo senso, gli &ldquo;esempi di moduli interdisciplinari di apprendimento&rdquo;, i &ldquo;suggerimenti metodologico-didattici per i docenti&rdquo; e i &ldquo;suggerimenti di possibili ibridazioni tecnologiche&rdquo;, riportati nel testo, vanno considerati semplici consigli che possono essere presi in considerazione senza alcun vincolo di adozione da parte delle scuole. Anche l&rsquo;invito ad adottare una &ldquo;dimensione narrativa&rdquo; nell&rsquo;insegnamento della storia, invece che &ldquo;leggere e interpretare le fonti, per poi valutarle criticamente magari alla luce delle diverse interpretazioni storiografiche&rdquo;, va letto come un mero suggerimento in quanto si tratta di un aspetto di tipo metodologico che rientra nella libert&agrave; d&rsquo;insegnamento dei docenti, e nella possibilit&agrave; loro concessa di adottare approcci metodologici diversi per conseguire i risultati previsti.

D&rsquo;altro canto, se cos&igrave; non fosse, si creerebbe un evidente contrasto con le norme riguardanti l&rsquo;autonomia scolastica che &ldquo;&egrave; garanzia di libert&agrave; di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalit&agrave; e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l&#39;esigenza di migliorare l&#39;efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento&rdquo; (DPR 275/1999).

In sostanza, le Nuove Indicazioni sollecitano ancor pi&ugrave; i docenti e le scuole a valorizzare le possibilit&agrave; offerte dall&rsquo;autonomia scolastica in tutte le sue dimensioni (elaborazione dell&rsquo;offerta formativa, autonomia didattica, autonomia organizzativa, autonomia di ricerca/sperimentazione/ sviluppo), utilizzando le opzioni metodologico-didattiche e curriculari ritenute pi&ugrave; adeguate.

FAQ 18. Si possono somministrare prove di valutazione diverse da quelle dei compagni (facilitate, semplificate, abbreviate...) nelle normali prove di verifica durante l'anno e nelle prove INVALSI? (ed. PLUS)

Lavorare con le Nuove Indicazioni 2025