La scuola che vogliamo

Bozza completa delle Indicazioni nazionali sul I ciclo di istruzione

"Indicazioni" per la scuola che guarda il futuro - Intervista a Mauro Ceruti

La scuola italiana ha perso un grande Maestro ed io un carissimo Amico.

Ho conosciuto Gioacchino nel 1974 quando, con una rara generosit&agrave; e disponibilit&agrave;, si &egrave; dedicato alla formazione dei giovani insegnanti che operavano nel suo territorio, l&rsquo;Est Milanese, fondando e coordinando per una decina d&rsquo;anni il Gruppo di Autoaggiornamento Permanente, un&rsquo;esperienza citata da Norberto Bottani nel suo famoso libro La ricreazione &egrave; finita, edito dal Mulino.

Io sono stato uno dei fortunati ad essere coinvolto in questo percorso; da allora abbiamo vissuto insieme, grazie anche alla comune ed intensa amicizia con Mario Lodi, vivissime esperienze professionali, culturali e umane. Da Gioacchino (e da Mario) ho imparato tantissimo: come si vive in classe, come ci si relaziona con i bambini, ma soprattutto come sia importante per un insegnante fare continuamente riferimento ad un campo valoriale che va vissuto e riportato con coerenza nella vita scolastica e sociale.

Gioacchino aveva una straordinaria sensibilit&agrave; nello stare con i bambini: li sapeva capire, entusiasmare e soprattutto ascoltare. Ricordo un episodio, che testimonia questa sua attenzione: eravamo stati invitati a presentare ad una classe quinta elementare il libro che avevamo scritto con Mario Lodi,&nbsp;Costituzione. La legge degli Italiani. Dopo una breve introduzione, io avevo rivolto una domanda alla classe per stimolare la discussione, ma nessuno rispondeva.&nbsp; Ci fu un momento di silenzio e di imbarazzo. Gioacchino, sempre pacato e sereno, disse: &ldquo;Vi ringrazio della vostra risposta&rdquo; e all&rsquo;obiezione dei ragazzi che nessuno aveva parlato, ha spiegato: &ldquo;Il vostro silenzio &egrave; la vostra giusta risposta. Ci avete fatto capire che la domanda che vi abbiamo rivolto era complessa, difficile, per cui ora la riformuleremo in modo pi&ugrave; comprensibile&rdquo;.

Gioacchino aveva una profonda preparazione professionale e culturale; amava e praticava molto la lettura, non solo di testi pedagogici e didattici. Era dotato di una straordinaria curiosit&agrave; intellettuale, che si accompagnava ad un uso spigliato e razionale della manualit&agrave;, grazie alla quale proponeva ai suoi alunni laboratori bellissimi: aquiloni, riciclaggio della carta, costruzione di giocattoli&hellip;&nbsp; &nbsp;

La sua aula di Groppello d&rsquo;Adda (MI) viene definita da Corrado Stajano, in un articolo apparso sul Corriere della sera nel 1989 e a lui dedicato, &ldquo;uno stanzone grandissimo che sembra un po&rsquo; la&nbsp;bottega di un artigiano&nbsp;e un po&rsquo; una&nbsp;fiera delle meraviglie&rdquo;. Era organizzata con una straordinaria razionalit&agrave; in modo da poter dare risposte precise ai bisogni individuali e collettivi di ogni alunno. Ricordo i vari angoli dedicati alla stampa, alla lettura, al recupero individuale, alla musica, alla costruzione di giocattoli scientifici&hellip; Ricordo l&rsquo;elegantissimo scaffale realizzato con cassette della frutta e rivestito con carta adesiva, nel quale ogni alunno trovava i suoi spazi per riporre in modo ordinato il materiale scolastico e cose personali. Tutti noi, allora giovani maestri che insegnavano nella zona, ci siamo ispirati a quel modello per riproporlo nelle nostre classi.

Gioacchino conosce Mario Lodi nel 1964 ad un corso di aggiornamento del MCE.&nbsp; Mario e gli altri &ldquo;padri&rdquo; del Movimento, intuiscono subito il livello della sua preparazione professionale, della sua vivacit&agrave; intellettuale e della sua disponibilit&agrave;, per cui nel 1969 diventa Segretario nazionale del Movimento.

Dal 1970 al 1980 fa parte della redazione della Biblioteca di Lavoro, diretta da Lodi, nella quale pubblica anche alcuni titoli; dal 1983 al 1991 &egrave; redattore prima di A&amp;B, unico giornale europeo ad essere scritto solo da bambini, e poi del Giornale dei bambini, edizioni Sonda.

&Egrave; socio fondatore, amministratore, formatore e membro del Comitato scientifico della Casa delle Arti e del Gioco, fondata nel 1989 da Mario Lodi con i proventi del Premio Internazionale Lego.

Insieme a Mario Lodi e a me pubblica numerosi testi, su tematiche storiche, sociali e scientifiche: la collana &ldquo;Laboratorio minimo&rdquo; con Editoriale Scienza, Costituzione e ragazzi, Costituzione. La legge degli Italiani, Alberi del mio paese e I rifiuti. Un tesoro nascosto, con la Casa delle Arti e del Gioco.

Nel suo comune di residenza, Cassano d&rsquo;Adda, si propone come insegnante volontario in numerosi corsi sia di Lingua italiana sia di conoscenza della cultura e della legislazione italiana, dedicati ai neocittadini.

Chi ha conosciuto Gioacchino non potr&agrave; mai dimenticare la sua straordinaria generosit&agrave; nel dare e la sua riservatezza, la sua modestia nel presentare e condividere con gli amici e i giovani insegnanti ci&ograve; che faceva.

Aldo Pallotti &egrave;&nbsp; formatore della Casa delle Arti e del Gioco Mario Lodi

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La scuola ha perso un grande maestro: Gioacchino Maviglia