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La scuola è #storie
Le storie sono il miglior modo per acquisire conoscenze nella scuola, ma stentiamo ancora a crederlo

Della matematica delle medie – l’unica di cui abbia memoria – non ricordo i teoremi ma ricordo le storie. La storia di Ippaso ad esempio, che volendo rivelare il segreto del numero pazzo scoperto nella scuola del grande Pitagora, sembra sia stato ucciso da qualche affiliato a quella setta esoterica, che tanta matematica e musica ci ha donato.
Ascoltando dalla voce di Emma Castelnuovo quanto fosse pericoloso maneggiare l’incommensurabile radice di 2 ho conservato in me, fino ad oggi, una delle conoscenze che ancora mi sconvolge e mi dà da pensare: l’impossibilità di trovare un numero che metta in relazione il lato e la diagonale di un quadrato. O meglio, il numero c’è, ma è un numero irrazionale, infinito, e anche se ti mettessi a scriverlo per tutta la vita non riusciresti a completare l’opera.
Imparai allora che tutti i quadrati contengono l’infinito, ma sono propenso a credere che a inchiodare quella conoscenza alla mia mente fu il sospetto di un delitto legato a una scoperta indicibile. La storia era così intrigante che non ho potuto fare a meno di raccontarla a bambini e bambine delle mie classi primarie e chissà se anche in loro ha avuto l’effetto di trasformarsi in una storia indimenticabile.
L’ultimo Bruner ci ha raccontato che la costruzione del significato passa necessariamente attraverso le storie e il giovane Yuval Noah Harari afferma che il segreto di noi umani “non è che siamo più intelligenti, ma che siamo più capaci di cooperare in gruppi estesi grazie al fatto che inventiamo storie e poi ci crediamo”.
Che fantasia e immaginazione “siano alla base del nostro successo” ne siamo convinti probabilmente da tempo, ma che le storie siano il miglior modo per acquisire conoscenze nella scuola stentiamo ancora a crederlo compiutamente.
Sono convinto che in ogni conoscenza si annidino storie e che sia appassionante ascoltare il racconto di come si è arrivati a scoperte scientifiche o geografiche, a elaborazioni letterarie o musicali, o a come si possa arrivare a configurare la bellezza di una legge fisica o di un teorema. Ma per riconoscere nella trama delle storie uno degli ambienti di apprendimento più efficaci e generativi credo ci sia ancora un po’ di strada da fare