Mentre si discute di ius soli, ius scholae e ius culturae, ecco una fotografia della scuola in Italia e dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze che la frequentano provenendo da una famiglia e da un contesto che hanno conosciuto il viaggio di migrazione.

La scuola &egrave; pi&ugrave; avanti rispetto ai termini della discussione attuale sulla legge della cittadinanza. La scuola racconta storie d&rsquo;infanzia fortemente intrecciate, lingue che fioriscono e che convivono, amicizie che si saldano giorno dopo giorno e appartenenze ormai strutturate. Racconta progetti e sogni comuni, timori e preoccupazioni condivise, differenze che sono diventate &ldquo;invisibili&rdquo; e normali in un presente fatto di scambi, ma ovviamente anche di difficolt&agrave;, fragilit&agrave;, disuguaglianze.

Tante storie in una stessa classe 

Diamo uno sguardo ai <a href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/8426729/NOTIZIARIO_Stranieri_2223.pdf/d5e2aa0c-cbde-b756-646d-a5279e2b980d?version=1.0&amp;t=1723104803484" target="_blank">dati appena diffusi dal Ministero dell&rsquo;Istruzione e del Merito</a>, relativi agli alunni stranieri nella scuola italiana nell&rsquo;anno scolastico 2022-2023 e ci soffermiamo sulla scuola primaria. La prima considerazione riguarda il loro numero: sono 914.860, in aumento, rispetto all&rsquo;anno scolastico precedente, di 42.500 unit&agrave;, mentre nello stesso anno sono diminuiti gli alunni italiani di ben 145.000. Anche a causa di questo fattore di decremento, l&rsquo;incidenza percentuale media di coloro che provengono da un contesto migratorio &egrave; salita all&rsquo;11.2%, ma nella scuola primaria, essi rappresentano a livello nazionale il 13.3% ; in Lombardia il 20.1%; in Emilia Romagna il 21.8%.

Nel 2022-23 sono entrati nella scuola primaria 17.430 nuovi alunni con storia migratoria, diretta o famigliare. La quota pi&ugrave; rilevante &egrave; costituita dai pi&ugrave; piccoli, per lo pi&ugrave; nati in Italia, che sono inseriti&nbsp; nella classe prima, ma quasi 2.700 (2.678 per la precisione) sono i neoarrivati in Italia inseriti nelle classi della primaria. Per gli uni e per gli altri, l&rsquo;italiano, lingua della comunicazione, &egrave; la sfida iniziale e cruciale.&nbsp; Non solo per gli alunni NAI (neoarrivati in Italia), ma talvolta anche per i piccoli inseriti in prima, dal momento che una parte dei bambini e delle bambine &ldquo;stranieri&rdquo; residenti non frequenta la scuola dell&rsquo;infanzia. La percentuale di bambini non italiani iscritti la scuola 3/6 anni &egrave; infatti dell&rsquo;84% contro il 96% degli italiani.

La scuola: teatro di cittadinanza 

In Italia sono sempre di meno le scuole che non hanno alunni &ldquo;stranieri&rdquo;, mentre 4.223 sono le istituzioni scolastiche che contano una presenza superiore al 30% e il dato &egrave; in aumento. Rappresentano l&rsquo;8% di tutte le scuole (sono 1.190 in Lomabardia; 639 in Emilia Romagna; 497 nel Veneto). Rispetto al numero delle scuole, sono molte di pi&ugrave; le classi che vedono una presenza rilevante di alunni provenienti da un contesto migratorio&nbsp; (oltre il 30%) e rappresentano il 12.4% delle classi nella primaria.

Il percorso scolastico dei nuovi italiani presenta ancora delle aree di difficolt&agrave;: il ritardo scolastico, cio&egrave; l&rsquo;inserimento in una classe inferiore rispetto all&rsquo;et&agrave;, riguarda&nbsp; ancora l&rsquo;11.6% dei bambini inseriti nella primaria ( l&rsquo;1.7% degli italiani) e pi&ugrave; di un quarto degli studenti stranieri, in generale&nbsp; (il 7.9% fra gli italiani).&nbsp; Le competenze in italiano, misurate dalle prove Invalsi, registrano divari significativi anche da parte della cosiddetta seconda generazione, cio&egrave; dei nati nel nostro Paese.&nbsp; &nbsp;

Molte attenzioni e azioni devono dunque essere adottate in maniera sistematica; gli strumenti e i progetti di qualit&agrave; vanno disseminati e diffusi a partire dall&rsquo;insegnamento/apprendimento dell&rsquo;italiano L2: della lingua per dire e raccontare; per studiare e riuscire; per ricordare e progettare.

E tutto questo in una scuola che &egrave; teatro di cittadinanza per tutti: per chi lo &egrave; dalla nascita e per chi lo diventa in maniera formale, grazie al diritto che dovrebbe riconoscere precocemente una situazione e un&rsquo;identit&agrave; di fatto.

<a href="https://www.miur.gov.it/documents/20182/8426729/NOTIZIARIO_Stranieri_2223.pdf/" target="_blank">GLI ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA A.S. 2022/2023</a> MIM Ufficio di Statistica (agosto 2024)

La scuola è più avanti. Bambine e bambini provenienti da contesti migratori nella primaria

Dove trovi questo contenuto