Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

<h3>Leggi anche <a href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/scuola-dellinfanzia-obbligatoria-parliamone" target="_blank"><em>Scuola dell&rsquo;infanzia obbligatoria: parliamone</em></a></h3>


<p>Un primo aspetto riguarda il Sistema integrato 0-6, che stenta ancora a decollare in modo significativo. Dopo l&rsquo;avvio delle prime timide esperienze formative comuni nidi-scuole dell&rsquo;infanzia, mancano ancora &ldquo;pezzi&rdquo; importanti di questa innovazione, primo fra tutti il coordinamento pedagogico territoriale. L&rsquo;impressione emersa finora &egrave; quella di un&rsquo;idea complessiva tutto sommato ben architettata nelle sue linee essenziali, ma che non ha trovato costruttori adeguati, vuoi per insensibilit&agrave; politica o per incompetenze progettuali ai vertici o semplicemente per insipienza.</p>


<h2>Numero di bambini e bambine per sezione</h2>


<p>Quali proposte verranno avanzate dalle varie forze politiche o coalizioni per la <strong>scuola dell&rsquo;infanzia</strong> in vista delle prossime <strong>elezioni 2022</strong>? Sarebbe gi&agrave; un grande risultato che si parlasse di scuola, generalmente poco presente nel dibattito politico italiano, salvo poche eccezioni. Bisogna inoltre distinguere tra le promesse che di solito vengono elargite con grande generosit&agrave; e attrattiva nel corso della campagna elettorale (in fondo promettere anche l&rsquo;impossibile non costa nulla) e gli effettivi interventi di politica scolastica che poi vengono messi in atto, nella fase di azione di governo.</p>

<p>Per quanto riguarda la scuola dell&rsquo;infanzia sarebbe un&rsquo;operazione quasi rivoluzionaria riuscire a conseguire pochi ma sostanziali obiettivi, ben sapendo che l&rsquo;agenda di lavoro sarebbe molto pi&ugrave; lunga.</p>


<p>Un secondo aspetto, decisamente &ldquo;datato&rdquo; ma sempre attuale nel dibattito riguardante la scuola dell&rsquo;infanzia, concerne il numero dei bambini per sezione. Le norme vigenti prevedono che le sezioni vengano costituite con un numero minimo di 18 bambini e massimo di 26 (25 in presenza di alunni disabili), ma elevabili a 29 nei casi di &ldquo;eccedenze&rdquo;. &Egrave; fin troppo evidente che il processo di personalizzazione dell&rsquo;intervento educativo &ndash; su cui insiste oltremodo la stessa normativa &ndash; rischia di rimanere mera illusione con questi numeri, soprattutto in una situazione, come quella attuale, caratterizzata da un&rsquo;ampia variet&agrave; dei comportamenti individuali dei bambini e delle loro condizioni socio-familiari. Una revisione dei parametri numerici di costituzione delle sezioni sarebbe sotto questo profilo un intervento necessario e opportuno, ben sapendo che questo pu&ograve; comportare un aumento della spesa pubblica (ma qui si tratta di decidere dove dirottare le risorse disponibili).</p>


<p><em>Last but not least</em>, la chiusura delle scuole causata dalla pandemia ha messo in luce la grande difficolt&agrave; soprattutto delle scuole dell&rsquo;infanzia a gestire le tecnologie informatiche. Un serio piano di investimenti in questo campo potrebbe consentire alle scuole di dotarsi di una strumentazione adeguata sul piano informatico e con una capacit&agrave; di connessione almeno soddisfacente, e nel contempo potrebbe supportare i docenti a qualificare ulteriormente la loro preparazione che con grande impegno e slancio hanno gi&agrave; avviato durante il periodo di pandemia.</p>


La scuola dell’infanzia e le promesse elettorali