Multicultura

Osservatorio Scuola Primaria • Anteprima novembre 2011

Scuola: sarà trascurata dal nuovo ministro?

<h2>Una sfida per la scuola</h2>

Allora perseguire il merito nella scuola primaria vuol dire innanzi tutto eliminare quegli ostacoli che impediscono a molti bambini di raggiungere risultati significativi nell&rsquo;apprendimento.

<blockquote>
&ldquo;&Egrave; compito della&nbsp;Repubblica rimuovere gli ostacoli&nbsp;di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto &hellip; l&#39;eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana&rdquo;.
</blockquote>

Nei tempi stretti, com&rsquo;&egrave; facile immaginare, non cambier&agrave; nulla, se non per le segreterie delle scuole che dovranno adeguare l&rsquo;intestazione delle lettere e degli atti formali (laddove antepongano la dizione del Ministero a quella dell&rsquo;istituzione scolastica). Ma anche sulla media/lunga distanza non dovrebbero esserci cambiamenti significativi per una serie di ragioni. Innanzi tutto la scuola primaria fa parte del settore obbligatorio e gratuito dell&rsquo;istruzione e in quanto tale &egrave; (dovrebbe essere) impegnata a valorizzare le capacit&agrave; e i talenti di tutti i bambini. Ed anzi, una delle azioni educative pi&ugrave; significative che questo grado scolastico dovrebbe portare avanti &egrave; quella di garantire a tutti i bambini, e in particolare a quelli con maggiori difficolt&agrave;, le condizioni per esprimere al meglio le proprie potenzialit&agrave;.

Questo principio ha una serie di conseguenze sul piano operativo e didattico: vuol dire darsi un&rsquo;organizzazione flessibile in grado di produrre apprendimento per tutti, significa dare tempi adeguati per l&rsquo;apprendimento, vuol dire adottare forme di mediazione didattica che intercettino gli stili di apprendimento dei bambini.

<h2>Che cosa cambia</h2>

Com&rsquo;&egrave; noto, il Governo ha cambiato la denominazione di alcuni ministeri; in particolare quello dell&rsquo;Istruzione diventa &ldquo;dell&rsquo;Istruzione e del Merito&rdquo;. Vediamo di capire cosa comporter&agrave; per la scuola primaria questa nuova intitolazione. Bisognerebbe chiarire preliminarmente cosa si intende per merito, cosa che cercheremo di fare nel corso dell&rsquo;intervento.

Se si vuole parlare di merito nella scuola primaria occorre evocare non tanto l&rsquo;articolo 34 della Costituzione (&ldquo;I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi pi&ugrave; alti degli studi&rdquo;), come spesso &egrave; stato fatto in questo periodo, ma l&rsquo;articolo 3:

Come si vede, il merito cos&igrave; concepito &egrave; lontano da ogni intento classificatorio o di graduazione. Non si tratta di selezionare chi ha talento da chi non ce l&rsquo;ha, o chi pu&ograve; da chi non pu&ograve;, ma di fare in modo che ognuno possa raggiungere i migliori risultati possibili. E, si badi bene, questa istanza non &egrave; genericamente inclusiva, ma impegna la scuola a strutturare le proprie attivit&agrave; in modo coerente con le possibilit&agrave; di apprendimento di tutti i bambini.

Allora, a ben vedere, la nozione di merito applicata alla scuola primaria &egrave; innanzi tutto una sfida per la scuola e per i docenti, prim&rsquo;ancora che per i bambini, in quanto sollecita gli operatori scolastici ad affinare sempre meglio i loro interventi educativi e didattici affinch&eacute; nessuno resti indietro. Che tutto ci&ograve; possa avvenire anche senza il cambio di nome del Ministero &egrave; cosa assolutamente pacifica.

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La questione del “merito” e la scuola primaria