Buon anno, scuola!

Cara scuola, buongiorno! 

Caro studente…

Alla scoperta di sogni ed emozioni

La Gioia di ricominciare

Rami per giocare e decorare

Prepariamo bambine e bambini all&rsquo;arrivo dei nuovi compagni

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	<li>Troviamo un momento e un luogo tranquillo per parlare con i bambini.</li>
	<li>Comunichiamo che tra poco arriveranno nel nostro gruppo dei bambini che arrivano da lontano (se ci sono altri bambini in sezione arrivati da altri paesi valorizziamo la loro presenza e esperienza e come stiamo bene insieme).</li>
	<li>Condividiamo che i nuovi compagni hanno fatto un lungo viaggio e hanno bisogno di essere accolti con delicatezza; rispondiamo alle domande dei bambini, stando attenti a condividere emozioni positive.</li>
	<li>Guardiamo insieme sul mappamondo o sul computer da dove arrivano e quanta strada hanno fatto; come saranno stati in questo viaggio? Qualcuno li avr&agrave; aiutati?...</li>
	<li>Raccontiamo con parole semplici che qui in Italia troveranno una casa per s&eacute; e per chi li accompagna e potranno venire a scuola, in attesa di poter tornare nel proprio paese.</li>
	<li>Chiediamoci quale sia il modo migliore per accogliere qualcuno che ha fatto tanta strada, &egrave; stanco e non conosce nessuno e nemmeno la nostra lingua&hellip;; ascoltiamo le proposte dei bambini.</li>
	<li>Accordiamoci per gesti gentili e di rispetto, decidendo assieme quali siano (stare tranquilli, sorridere, proporre di giocare se vogliono usando i gesti ma senza forzare, aiutare o chiedere alla maestra se vediamo che il nostro compagno ha bisogno&hellip;)</li>
	<li>Leggiamo un albo illustrato sul tema, se ci sembra opportuno, per esempio: Il viaggio di Norman.</li>
</ul>

Per chi vive o programma l&rsquo;inserimento di bambine e bambini ucraini nella scuola dell&rsquo;infanzia, ecco alcuni suggerimenti operativi.

La foto in apertura &egrave; della Scuola Sacro Cuore di Domegliara (Verona) che ringraziamo.

Dialoghiamo con i familiari

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	<li>Organizziamo il colloquio in modo tempestivo cercando un mediatore linguistico nel nostro territorio; se non fosse possibile, cerchiamo tra genitori e conoscenti qualcuno che parli la lingua ucraina (o l&rsquo;inglese se utile); se non troviamo nessuno, utilizziamo il computer con il traduttore, possiamo scrivere e leggere a turno.</li>
	<li>Accogliamo la mamma o chi sta assieme al bambino in un luogo riservato;</li>
	<li>Presentiamoci brevemente e motiviamo le domande che faremo assicurando che vogliamo accogliere il bambino nel modo migliore;</li>
	<li>Chiediamo di raccontare com&rsquo;&egrave; il proprio bambino, come &egrave; andato il viaggio, se ci sono stati momenti difficili, cosa chiede e sente&hellip;; se pu&ograve; farci capire come possiamo aiutarlo meglio&hellip;; cosa per lei &egrave; importante in questo momento&hellip;;</li>
	<li>Ascoltiamo le domande che ci pone e rispondiamo, prendiamo nota di eventuali informazioni utili e offriamone se richieste;</li>
	<li>Facciamo visitare la scuola e mostriamo le esperienze che facciamo, anche con foto;</li>
	<li>Rassicuriamo e mettiamoci d&rsquo;accordo per verificare strada facendo come avviene l&rsquo;inserimento a scuola.</li>
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Prepariamo una cartella da consegnare alla mamma o a chi accompagna il bambino con:

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	<li>alcune foto della scuola e dei giochi, in modo che a casa ne possano parlare;</li>
	<li>la traduzione in ucraino di alcuni modi di vivere a scuola, come passiamo la giornata;</li>
	<li>la traduzione di una poesia di accoglienza.</li>
</ul>

Il viaggio di Norman, di&nbsp;Giuditta Messi, ill.&nbsp;Lorenzo Sabbatini, Barometz, 2019 
Una piccola storia di amicizia e solidariet&agrave;, fatta di peripezie, memorie e speranze di chi lascia la propria casa alla ricerca di terre nuove e di una vita migliore. Il tema dell&#39;immigrazione, intimamente legato a quelli dell&#39;approdo e dell&#39;accoglienza non &egrave; solo un dramma attuale da non dimenticare, ma anche una poetica rotta tracciata con la delicatezza dello sguardo che solo i bambini sanno avere e e con l&#39;innata gioia che, al di l&agrave; della spietata realt&agrave; dei grandi, sanno evocare. Et&agrave; di lettura: da 5 anni.

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